Per un piano integrato di azione nel distretto  industriale di Civita Castellana

 

Distretto industriale è un’entità socio-territoriale caratterizzata dalla compresenza attiva, in un’area territoriale circoscritta naturalisticamente e storicamente determinata, di una comunità di persone e di una popolazione di imprese industriali, tre elementi  si integrano: il territorio (un’area circoscritta con determinate caratteristiche), l’economia (una popolazione di imprese industriali) e la società (una comunità di persone).

 

Un territorio identificato dalla rete dei luoghi di residenza e dei luoghi di lavoro  da’ forma a una dimensione locale che contiene in sé il complesso delle condizioni ambientali e delle strutture produttive che lo caratterizzano  l’economia  vede  il tessuto produttivo costituito da piccole imprese reciprocamente interconnesse sotto il profilo produttivo elementi e presupposti fondamentali di carattere sociale ed istituzionale, che determinano d’altra parte rilevanti conseguenze in termini economici e produttivi.

 

 L’omogeneità culturale della comunità del distretto, è costituita da soggetti con ruoli diversi, imprenditori, lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti, tutti vivono  una notevole propensione all’imprenditorialità ed al rischio che da questa ne consegue; questa omogeneità culturale , permette di tenere insieme la miriade di relazioni extra-aziendali (ad anche interne alle imprese) in un sistema, estremamente parcellizzato dal punto di vista produttivo.

Si determinano in sostanza una serie di codici di comunicazione e di comportamento (consuetudini) di tipo informale che costituiscono il ‘cemento’ della stessa rete produttiva locale.

 

Il tipo di cultura e di società prevalente nei distretti industriali ha permesso ad es. una notevole mobilità sociale, che, oltre ad essere desiderabile sotto il profilo della ‘democrazia economica e di una diffusione più egalitaria dei benefici dello sviluppo industriale locale, avviene prevalentemente attraverso il passaggio da lavoro dipendente a lavoro autonomo (ed eventualmente ad imprenditore dì un azienda più strutturata), permettendo un ricambio di imprese che possa garantire la vitalità e la sostenibilità del distretto nel lungo periodo (Sforzi 1993).

Il distretto si evolve per mutamenti esogeni ed endogeni.

 

 Nel distretto Industriale nasce  l'esigenza di fornire alle  numerose imprese, che di esso fanno parte, un insieme di servizi e infrastrutture che permettano alle stesse imprese uno sviluppo economico continuo nel tempo, ottimizzando le risorse e contenendo i costi.

 

Lo sviluppo industriale di questa realtà “civitonica” si è realizzato grazie  alla piccola  o piccolissima impresa dove forte è stata la partecipazione, anche nella gestione della stessa ,da parte degli operai. Questo ha determinato una forte domanda di mano d’opera  che ha distolto spesso i giovani dalla prosecuzione negli studi  prospettando un sicuro e facile guadagno.

L’ambiente culturale ha risentito di questo fenomeno non considerando una buona preparazione strumento utile e necessario per ricoprire  un ruolo all’interno della società ed ancor meno  per dirigere un’impresa..

La realtà è mutata e sta mutando: il ruolo dell’operaio generico ha sempre meno importanza per effetto dell’automazione; le imprese  si stanno ristrutturando , sotto l’aspetto giuridico ,assumendo  la forma di gruppi industriali  e, sotto l’aspetto produttivo, adottando processi di qualità  e realizzando prodotti innovativi.

 

 

La realtà del  Polo Industriale  ceramico di Civita Castellana è quella in cui prevalgono imprese di piccole dimensioni nei settori della stoviglieria e dei sanitari, settori maturi in cui si sente la concorrenza estera dei paesi in via di sviluppo.

E' inevitabile quindi un riposizionamento di tali imprese sul mercato tenuto conto che  l'attività dell'impresa  moderna  si realizza mediante una particolare attenzione alla qualità del prodotto e dei servizi connessi al prodotto stesso .

 

Per valorizzare in pieno le risorse umane è necessario porre in essere un sistema di formazione e riqualificazione che sia permanente e che non sia gravoso per le imprese.

Tenuto conto delle dimensioni delle imprese di Civita Castellana e di un modo di pensare che considera queste attività del tutto inutili o quasi, non si può immaginare   un sistema tradizionale di formazione[1].

Questa  deve realizzarsi all'interno dell'azienda, mediante corsi e seminari tenuti da esperti sul luogo di lavoro, e con supporti di tipo telematico in modo che si possa continuare nel tempo anche come formazione a distanza.

 

La realtà è mutata e sta mutando: il ruolo dell’operaio generico ha sempre meno importanza e per effetto dell’automazione; le imprese  si stanno ristrutturando , sotto l’aspetto giuridico ,assumendo  la forma di gruppi industriali  e, sotto l’aspetto produttivo, adottando processi di qualità  e realizzando prodotti innovativi.

Tutto ciò richiede  una maggiore preparazione e formazione   nei diversi  ruoli ed in modo particolare riguardo a quelle posizioni di gestione, strategia e direzione dell’impresa.



[1] Civita Castellana  rappresenta il polo industriale  ceramico della Provincia di Viterbo e pertanto la scelta del corso di studi sia  a livello di scuola media secondaria che a livello universitario è spesso dettata da possibili prospettive di inserimento in questa realtà produttiva con l’aspirazione a ricoprire incarichi impiegatizi e direttivi distogliendo  spesso i giovani dalla prosecuzione negli studi  prospettando un sicuro e facile guadagno. L’ambiente culturale ha risentito di questo fenomeno non considerando una buona preparazione strumento utile e necessario per ricoprire  un ruolo all’interno della società ed ancor meno  per dirigere un’impresa..