INTRODUZIONE
L’esigenza di qualificare la formazione si sta diffondendo in tutti i settori: dalla scuola all’università, dalle imprese alla Pubblica Amministrazione. Le risposte a tale esigenza sono, peraltro, molto diverse tra loro e mostrano impegno e modalità attuative differenti da parte dei soggetti coinvolti.
Nell’università sono stati avviati i Nuclei di valutazione sulla qualità della formazione superiore e nella scuola sembra finalmente arrivato il momento della nascita del Sistema nazionale di valutazione della qualità dell’istruzione. Diverse scuole private di formazione manageriale si stanno qualificando e accreditando mentre altri enti di formazione hanno già ottenuto la certificazione ISO 9001.
In altri paesi europei, in particolare dalla Francia e dalla Gran Bretagna,sono stati già prodotto diversi standard per la formazione.
GLOSSARIO
INDICE ALFABETICO
A
Assicurazione della qualità 3.5
Autocontrollo 2.16
C
Classe 2.2
Cliente 1.9
Collaudo, controllo e 2.15
Collettività, requisiti della 2.4
Committente 1.11
Compatibilità 2.6
Conduzione aziendale per la qualità 3.2
Conformità 2.9
Contrattista 1.12
Contratto, riesame del 3.10
Controllo della qualità 3.4
Controllo e collaudo 2.15
D
Difetto 2.11
Direzione, riesame da parte della 3.9
E
Entità 1.1
Evidenza oggettiva 2.19
F
Fidatezza 2.5
Fornitore 1.10
G
Garanzia della qualità 3.5
Gestione per la qualità 3.2
Gestione totale per la qualità 3.7
I
Intercambiabilità 2.7
M
Manuale della qualità 3.12
Manuale di assicurazione della qualità 3.12
Manuale di gestione della qualità 3.12
Miglioramento della qualità 3.8
N
Non conformità 2.10
O
Oggettiva, evidenza 2.19
Organizzativa, struttura 1.8
Organizzazione 1.7
P
Pianificazione della qualità 3.3
Piano della qualità 3.13
Piano di assicurazione della qualità 3.13
Piano di gestione per la qualità 3.13
Politica per la qualità 3.1
Procedura 1.3
Processo 1.2
Processo di qualificazione 2.13
Prodotto 1.4
Prodotto, responsabilità da 2.12
Progettazione, riesame della 3.11
Q
Qualificato 2.14
Qualificazione, processo di 2.13
Qualità 2.1
Qualità, assicurazione della 3.5
Qualità, conduzione aziendale per la 3.2
Qualità, controllo della 3.4
Qualità, garanzia della 3.5
Qualità, gestione per la 3.2
Qualità, gestione totale per la 3.7
Qualità, manuale della 3.12
Qualità, manuale di assicurazione 3.12
Qualità, manuale di gestione della 3.12
Qualità, miglioramento della 3.8
Qualità, pianificazione della 3.3
Qualità, piano della 3.13
Qualità, piano di assicurazione della 3.13
Qualità, piano di gestione della 3.13
Qualità, politica per la 3.1
Qualità, requisiti per la 2.3
Qualità, sistemi 3.6
R
Realizzazione del servizio 1.6
Registrazione 3.15
Requisiti della collettività 2.4
Requisiti della società 2.4
Requisiti per la qualità 2.3
Responsabilità da prodotto 2.12
Riesame da parte della direzione 3.9
Riesame del contratto 3.10
Riesame della progettazione 3.11
Riferibilità 3.16
Rintracciabilità 3.16
S
Servizio 1.5
Servizio, realizzazione del 1.6
Sicurezza 2.8
Sistemi qualità 3.6
Società, requisiti della 2.4
Specifica 3.14
Struttura organizzativa 1.8
Subfornitore 1.13
V
Validato 2.18
Validazione 2.18
Verifica 2.17
sezione 1 TERMINI GENERALI
Termine | Applicazione al campo della formazione | |
---|---|---|
1.1 | Entità
Ciò che può essere descritto e considerato individualmente. |
Un’entità nell’ambito della formazione può essere:
- un’attività specifica (es.: un'attività di consulenza, di progettazione, di docenza, etc.); - un processo (es.: il processo di rilevazione dei fabbisogni di professionalità, di sviluppo dell’architettura di un intervento formativo, di valutazione degli esiti formativi, o anche l’insieme coordinato di tutti questi processi nell’ambito di un’entità più ampia e comprensiva che possiamo definire “processo formativo”, rispetto al quale i primi si pongono come sottoprocessi o fasi); - un prodotto/servizio (es.: una ricerca, un pacchetto didattico, un corso, un set multimediale, ma anche conoscenze, orientamenti valoriali, prestazioni, etc.); - un’organizzazione, un sistema; - una persona (progettista, docente, tutor, etc.); - una qualsiasi loro combinazione. |
1.2 | Processo
Insieme di risorse e di attività tra loro interconnesse che trasformano degli elementi in ingresso in elementi in uscita. |
L’insieme delle risorse (professionali, finanziarie, strutturali, organizzative,
metodologiche) e delle attività (di analisi, progettazione, verifica,
sviluppo, erogazione, valutazione, validazione) tra loro interconnesse,
strutturate nel tempo e nello spazio e sottoposte a controllo sistematico,
in vista della trasformazione degli elementi in ingresso (bisogni formativi,
conoscenze, abilità, attitudini, esperienze, etc.) in output a valore
aggiunto, destinati ad un mercato o ad un cliente particolari e rispondenti
a predefiniti requisiti specifici (es.: capitolati progettuali, programmazioni
didattiche particolareggiate, sussidi didattici, apprendimenti, prestazioni
sul lavoro, etc.).
Nota - In campo formativo andrebbe sempre privilegiato un “approccio
per processo”. Il momento didattico - corsuale (erogazione) di un’azione
formativa rappresenta, infatti, solo una fase di un più ampio processo
diretto ad individuare e modulare i contenuti dell’attività didattica
in funzione dei bisogni formativi rilevati nell’ambito del contesto professionale
di riferimento.
|
1.3 | Procedura
Modalità definite per eseguire un’attività. |
E’ l’insieme organico delle indicazioni, in molti casi scritte (o documentate),
relative all’esecuzione di una certa attività (es.: un’analisi della
professionalità, una sequenza didattica, un’azione di monitoraggio
didattico, un’esercitazione di gruppo, una rendicontazione contabile, etc.).
Nota - Una procedura documentata dovrebbe, di regola, contenere:
? “quando”, “dove” e ”come” vanno realizzate le attività previste;
|
1.4 | Prodotto
Risultato di attività o di processi (1.2). |
Il risultato di ciascuna delle attività che compongono il processo
formativo nonché gli esiti professionali del processo formativo
stesso nel suo complesso.
Nota 1 - Un prodotto può essere tangibile (es.: documentazione didattica, audiovisivi, materiale prodotto in sede di esercitazione, etc.) oppure intangibile (es.: conoscenze, attitudini, valori, abilità, competenze, etc.) oppure una combinazione di essi. Nota 2 - Un prodotto può comprendere:
Nota 3 - Un prodotto può essere collocato in un campo che va da alta standardizzazione (es.: corsi a catalogo) ad alta personalizzazione (es.: corsi aziendali “su misura”). Nota 4 - Con riferimento specifico alle competenze prodotte da un processo
formativo, è possibile distinguere tra:
Nota 5 - Un prodotto può essere sia intenzionale (es.: gli apprendimenti
didattici specifici negli obiettivi assegnati ad un intervento formativo)
sia non intenzionale (es.: ricadute sociali, professionali, culturali).
|
1.5 | Servizio
Risultato di attività svolte all’interfaccia tra fornitore (1.10) e cliente (1.9) e di attività proprie del fornitore, per soddisfare le esigenze del cliente. |
Risultato di attività formative realizzate dal fornitore sia
nell’ambito della relazione diretta con il cliente che al di fuori di questa,
in vista della soddisfazione del cliente e del committente.
Nota 1 - Il servizio riveste particolare criticità in tutti i
momenti in cui il rapporto diretto con il cliente è essenziale,
come ad esempio durante:
Nota 2 - Sono parti integranti del servizio anche le attività di “back office” (es.: la ricerca, preparazione, sviluppo della documentazione e della strumentazione didattica, l’orientamento, etc.) a supporto delle attività svolte nel rapporto diretto tra fornitore e cliente. Nota 3 - Tutto ciò che è riportato in nota a prodotto
può essere considerato valido anche per servizio.
|
1.6 | Realizzazione del servizio
Le attività del fornitore (1.10) necessarie per prestare il servizio (1.5). |
Tutte le attività svolte dal fornitore prima durante e dopo
l’interfaccia con il cliente.
Nota 1 - Tra le attività più significative per la realizzazione
del servizio formativo si possono indicare:
Più in generale, in una prospettiva di processo, qualsiasi fase
del processo in cui ci si trovi può essere considerata o attività
di interfaccia (servizio prestato) o attività preparatoria necessaria
alla realizzazione del servizio (ancora) da prestare.
conformità della produzione sono attività necessarie alla realizzazione dei risultati (servizio) che soddisfano i bisogni del cliente (acquisizione di competenze). Nota 2 - La realizzazione del servizio è connessa alle condizioni
che rendono possibili le azioni considerate come necessarie. Tra queste
si possono indicare ad es.: le caratteristiche specifiche di un progettista
in un determinato campo, tale che sia in grado di progettare un intervento
nella giusta sequenza (azione preparatoria) e, successivamente, di svolgere
una lezione in aula (azione di interfaccia); le risorse professionali adeguate
a condurre un colloquio di orientamento o di accesso per un programma formativo,
etc.
Nota 3 - Nella formazione è indispensabile la collaborazione
tra il committente, il cliente finale, il cliente immediato, il fornitore
(front line e back line), i subfornitori.
|
1.7 | Organizzazione
Ente, azienda, società, organismo, impresa, o parte di essi, a capitale azionario o meno, pubblico o privato, avente funzioni ed amministrazione proprie. |
L’organizzazione formativa è un servizio in un organismo, un
consulente, un’associazione, una scuola etc. con strutture e funzioni proprie,
destinati a soddisfare esigenze espresse o implicite di clienti (o committenti),
interni o esterni all’organizzazione stessa.
Nota 1 - L’organizzazione formativa si caratterizza come servizio e il suo tratto distintivo è costituito dal fatto che le condizioni per realizzarlo sono consapevolmente create (dal fornitore e dal cliente), finalizzate e controllate per il conseguimento di obiettivi, raggiunti attraverso sistemi, processi, metodologie, tecniche e strumenti professionalmente definiti. Nota 2 - Si possono considerare varie tipologie di organizzazione, secondo
che se ne evidenzi, ad esempio:
a) la dimensione (personale, finanziaria, strutturale etc.), che può
essere micro, piccola, media, grande;
Nota 3 - L’organizzazione formativa per sua natura è un’organizzazione
di servizio per il pubblico (è quindi un pubblico servizio) sia
essa governativa o imprenditoriale.
|
1.8 | Struttura organizzativa
Le responsabilità, le linee di autorità e le interrelazioni, definite in un organigramma, per mezzo delle quali un’organizzazione (1.7) svolge le sue funzioni. |
La struttura organizzativa, le interfaccia, le responsabilità,
i poteri, gestionali o tecnico - operativi, che presidiano obiettivi e
funzioni svolte da un’organizzazione formativa.
Nota 1 - Nell’ambito di un'organizzazione formativa, le strutture organizzative
si possono identificare a tre livelli: Direzione, Processi, Supporto.
Nota 2 - I diversi ruoli o figure più frequenti di una struttura
organizzativa formativa si possono classificare in quattro archetipi:
Nota 3 - Tra le varie strutture organizzative che si possono disegnare
per un'organizzazione formativa, quella che sembra più coerente
ed efficace è la struttura per “progetti/commesse” o, per situazioni
più ampie e complesse, per “cantieri di formazione”.
diversificarsi dell’offerta formativa, strutture di supporto: segreteria
didattica, attività di documentazione, coordinamento, etc.
|
1.9 | Cliente
Colui che riceve un prodotto (1.14) da un fornitore (1.10). |
Qualsiasi soggetto destinatario di prodotti / servizi formativi forniti
da un’organizzazione. Il cliente può essere interno o esterno all’organizzazione.
Nota 1 - Il cliente può essere: un’organizzazione o una persona fisica, un consumatore, l’utilizzatore di un prodotto/servizio, il committente (qualora ci si trovi in ambito contrattuale). Nota 2 - Il cliente, specialmente nel campo della formazione, è lo stakeholder più importante. Nota 3 - Il cliente interno di un servizio formativo interno può essere rappresentato da tutte le persone e le funzioni dell’organizzazione che sono portatrici di esigenze formative. L’alta direzione dell’organizzazione può essere definita come il committente della formazione al servizio formativo interno. Nota 4 - Nel caso della fornitura di prodotti/servizi formativi si è
quasi sempre in presenza di due o più clienti:
Nota 5 - I clienti potrebbero essere di tipologia più ampia, secondo il grado di ampiezza e complessità che effettivamente ha il cliente. Ad es.: la formazione scolastica è un servizio che ha come clienti immediati gli studenti e le loro famiglie, come clienti finali le imprese, gli enti pubblici e la collettività. Nota 6 - L’analisi delle esigenze dei clienti è il punto di partenza
obbligato dei servizi di formazione.
servizio per le diverse fasce o i diversi segmenti di clientela e di
offerta.
Nota 8 - Anche i clienti possono essere classificati in funzione di
esigenze, aspettative o requisiti di cui sono portatori.
|
1.10 | Fornitore
Organizzazione (1.7) che fornisce un prodotto (1.4) al cliente (1.9). |
Organizzazione o entità che fornisce un prodotto formativo al
cliente.
Nota 1 - In un contesto contrattuale il fornitore può essere denominato contrattista. Nota 2 - Nella formazione il fornitore può essere ad esempio un’organizzazione che pianifica e/o gestisce e/o verifica sistemi, processi o servizi formativi. Nota 3 - Il fornitore può fornire in proprio il prodotto o subappaltare, in tutto o in parte, l’erogazione ad altri subfornitori, mantenendo però la responsabilità nei confronti del cliente. Nota 4 - Il fornitore può essere sia esterno sia interno all’organizzazione (ad es.: sviluppo e formazione delle risorse umane interne all’azienda, formatori e tutor interni all’organizzazione, etc.). Nota 5 - Il fornitore del servizio può essere rappresentato da figure diverse, più o meno coincidenti nella medesima persona, quali il consulente, il ricercatore, il docente, il valutatore etc. Nota 6 - I fornitori devono essere classificati in funzione della classe
dei loro clienti target ed in funzione della classe di eccellenza tecnica
dei servizi formativi offerti.
|
1.11 | Committente
E’ il cliente (1.9) in un contesto contrattuale. |
E’ il cliente finale in un contesto contrattuale
Nota 1 - Nella formazione il committente può essere un’organizzazione che appalta all’esterno tutto o parte del processo formativo. Nota 2 - Nella formazione, in un contesto contrattuale, il committente può essere denominato cliente finale.
|
1.12 | Contrattista
E il fornitore (1.10) in un contesto contrattuale.
Nota - Il contrattista è talvolta denominato “prima parte”.
|
|
1.13 | Subfornitore
L’organizzazione (1.7) che fornisce un prodotto (1.4) ad un fornitore (1.10). |
L’organizzazione che fornisce un prodotto o servizio formativo ad un
fornitore
Nota - Nella formazione il subfornitore può assumere le medesime
caratteristiche del fornitore fino a svolgere in tutto o in parte il processo
formativo. Esso può essere un organizzatore o un’organizzazione
(ad es.: enti gestori di attività formative) che pianifica e/o gestisce
percorsi formativi, un formatore (un docente, un tutor), un’organizzazione
che fornisce beni o servizi connessi (consulenza, locali e attrezzature
o materiali didattici).
|
N. d'ordine | Termine | Applicazione al campo della formazione |
---|---|---|
2.1 |
Qualità L’insieme delle caratteristiche di un’entità (1.1)che ne determinano la capacità di soddisfare esigenze espresse e implicite. |
L’idoneità di un’entità formativa a soddisfare compiutamente le esigenze connesse all’acquisizione di nuove o più ampie conoscenze, capacità e competenze professionali. Nota 1 - L’entità formativa deve soddisfare compiutamente le
esigenze connesse all’acquisizione di nuove o più ampie conoscenze,
capacità e competenze. Queste ultime, nel mondo professionale, sono
sempre finalizzate al conseguimento di una prestazione più efficace.
Nota 2 - Ove non siano specificate o già contrattualmente descritte, le esigenze formative vanno sempre rilevate con l’ausilio di idonee procedure, a partire da un'analisi delle prestazioni attese nel contesto professionale di riferimento allo scopo di esplicitarne requisiti, caratteristiche e specifiche. Nota 3 - Generalmente, le esigenze sono tradotte in caratteristiche
qualitative e quantitative (v. requisiti per la qualità) secondo
criteri definiti.
Nota 4 - Poiché le esigenze formative da soddisfare variano a seconda del cliente e possono modificarsi nel tempo, esse vanno definite di volta in volta e sottoposte a riesami periodici dei requisiti per la qualità. Nota 5 - Il termine “qualità”, da solo, non va usato per esprimere
un livello di merito in senso comparativo, né per esprimere valutazioni
tecniche in senso quantitativo. Per esprimere questi significati devono
essere aggiunti altri termini qualificativi come quelli che si possono
usare, ad esempio, nelle espressioni:
classificate secondo una graduatoria di merito in senso comparativo
(da non confondersi con classe);
Nota 6 - L’ottenimento di una qualità soddisfacente coinvolge tutte le fasi del cerchio della qualità nel suo complesso. I contributi dati alla qualità da queste varie fasi possono essere specificati separatamente (es.: qualità dovuta alla definizione delle esigenze formative, qualità dovuta alla progettazione del prodotto/servizio, qualità dello sviluppo micro - progettuale, qualità dell’erogazione e dell’interfaccia pedagogico, qualità del transfert delle competenze acquisite, etc.). Nota 7 - In alcuni casi la qualità viene indicata come “idoneità
all’uso” (o “allo scopo”) o come “soddisfazione del cliente” o ancora come
“conformità ai requisiti”. Questi rappresentano solo alcuni aspetti
della qualità come sopra definita.
|
2.2 |
Classe Categoria o grado attribuiti a delle entità (1.1) aventi la stessa utilizzazione funzionale ma differenti requisiti per la qualità (2.3). |
Nella formazione, al pari di altri campi professionali, la classe individua
una differenza, prestabilita o riconosciuta, di requisiti per la qualità
che si esprime con particolare, ma non esclusivo, riguardo al rapporto
tra utilizzazione funzionale e costo.
Nota - Un’entità formativa di classe elevata (es.: un corso di
specializzazione) può risultare di qualità insoddisfacente
e viceversa.
|
2.3 |
Requisiti per la qualità Espressione delle esigenze, o loro traduzione in un insieme di requisiti espressi quantitativamente o qualitativamente per le caratteristiche di un’entità (1.1) al fine di consentirne la realizzazione e l’esame. |
Rappresentano le caratteristiche quali/quantitative che devono essere possedute da un’entità formativa al fine di soddisfare le esigenze del cliente connesse all’acquisizione di nuove o più ampie competenze professionali. Nota 1 - Per rendere possibile la compiuta soddisfazione delle esigenze
formative del cliente è necessario che i requisiti per la qualità
ne riflettano pienamente le peculiari caratteristiche contenutistiche,
dimensionali e temporali. A tal fine occorre che questi elementi siano
esplicitati in termini confrontabili e misurabili e che, a partire dall’impiego
di criteri definiti (v. qualità), siano chiaramente individuate
e messe sotto controllo le condizioni organizzative, strutturali, metodologiche,
economiche e professionali necessarie alla piena soddisfazione delle
attese ed esigenze formative del cliente, preventivamente rilevate e verificate presso il cliente stesso. Nota 2 - Il termine “requisiti” include sia quelli derivanti da esigenze contrattuali o di mercato, sia quelli interni all’organizzazione. Essi possono essere definiti, precisati e aggiornati in varie fasi della pianificazione. Nota 3 - I requisiti definiti in termini quantitativi e relativi a determinate caratteristiche comprendono, ad esempio, valori nominali, valori limite, scostamenti limite e tolleranze. Nota 4 - I requisiti per la qualità dovrebbero essere espressi
in termini funzionali ed in modo documentato (es.: capitolati d’oneri,
programmazioni didattiche operative, contratti formativi, piani di follow-up,
etc.).
|
2.4 |
Requisiti della collettività;
Obblighi derivanti da leggi, regolamenti, regole, codici, statuti ed altre considerazioni. |
L’insieme delle caratteristiche necessarie e richieste per rispettare i bisogni e le specifiche distintive della collettività, che siano esse codificate in leggi, regolamenti, regole, codici, statuti, oppure non codificate. Nota 1 - Per “caratteristiche” s’intende tutto ciò che è legato sia a fattori oggettivamente rilevabili, sia a fattori intrinseci di cultura e personalità. Nota 2 - Per “bisogni” della collettività s’intende l’insieme delle esigenze espresse o presenti a livello implicito. Nota 3 - Per “collettività” s’intende l’insieme di tutti gli
stakeolders coinvolti direttamente ed indirettamente nell’attività
formativa.
|
2.5 |
Fidatezza Insieme delle proprietà che descrivono la disponibilità ed i fattori che la condizionano: affidabilità, manutenibilità e logistica della manutenzione. |
L’insieme delle proprietà di un prodotto/servizio formativo che garantiscono che le competenze attese saranno non solo pertinenti e rispondenti in misura adeguata alle necessità del contesto lavorativo di destinazione, ma anche tempestivamente acquisite e appropriatamente manutenibili nel tempo. Nota 1 - Le proprietà cui si intende qui riferire rappresentano
il complesso delle caratteristiche che garantiscono:
Nota 2 - Il termine “pertinenza” denota l’esistenza di una correlazione tra il problema di riferimento e l’azione formativa, tale da rendere non indifferente per la positiva soluzione del problema stesso, la scelta di fare ricorso o meno ad un certo prodotto/servizio formativo. Nota 3 - Il termine “rispondenza” denota l’ampiezza del contributo che la formazione può dare alla soluzione del problema di riferimento. La misura della rispondenza del prodotto/servizio formativo è documentata da indicatori idonei a rappresentare fino a che punto il prodotto/servizio formativo può essere sostituito da interventi di altra natura senza compromettere le possibilità di risolvere in maniera efficace il problema professionale di riferimento. Nota 4 - La manutenibilità adeguata nel tempo delle competenze
prodotte può essere realizzata sia attraverso interventi di follow-up
assistiti da tutorship personalizzate “post-formazione”, sia mediante interventi
di autoformazione gestiti direttamente dai formati.
|
2.6 |
Compatibilità Attitudine di più entità (1.1) ad essere utilizzate congiuntamente, in determinate condizioni, per soddisfare i requisiti stabiliti. |
|
2.7 |
Intercambiabilità Attitudine di un’entità (1.1) ad essere utilizzata al posto di un’altra, senza modifiche, per soddisfare gli stessi requisiti. |
|
2.8 |
Sicurezza Stato in cui il rischio di danno alle persone o alle cose è limitato ad un livello accettabile. |
Nota 1 -
Nel caso a) il rischio può essere quello di disorientamento, perdita di identità, autosvalutazione, etc.; nel caso b) può essere quello di un apprendimento di conoscenze/capacità errate o obsolete; nel caso c) vi possono essere rischi di traumi corporei o psicofisici. Nota 2 - Altri fattori che possono incidere sulla sicurezza in ambito formativo attengono all’ambiente in cui si produce ed eroga il prodotto/servizio formativo. In particolare, devono essere rispettate le diverse normative relative alla sicurezza e salute dei lavoratori (Legge n.626/94). Nota 3 - Si può rendere accettabile il livello di rischio controllando,
da un lato, la qualità e l’affidabilità di chi fornisce il
prodotto/servizio formativo (verificandone competenze, esperienza, risultati)
e, dall’altro, la consapevolezza, la motivazione, la disponibilità
e la capacità del cliente a tollerare tale livello di rischio.
|
2.9
2.10 |
Conformità
Soddisfacimento di requisiti specificati / Non soddisfacimento di un requisito specificato. |
E’ la rispondenza o meno dei risultati del prodotto/servizio formativo e del processo/sistema che lo produce, a quanto stabilito dalle specifiche di prodotto o di processo, concordate tra fornitore e cliente (contesto contrattuale) nonché a quanto previsto da leggi, regolamenti, norme, convenzioni, etc. cui si ha comunque l’obbligo di attenersi. Nota - Numerosi sono i requisiti dei quali si può verificare
la conformità ovvero lo scostamento (o addirittura l’assenza) nel
campo della formazione: dagli aspetti amministrativi e organizzativi (finanziamenti,
orari, tempi, etc.) a quelli didattici e professionali (docenti, contenuti,
documentazione, etc.).
|
2.11 |
Difetto Non soddisfacimento di un requisito o di una ragionevole aspettativa in relazione ad un'utilizzazione prevista, incluso quanto connesso alla sicurezza (2.8). |
Nota - Se, ad esempio, un corso prevede tra i suoi obiettivi l’acquisizione del livello di capacità operativa su una tecnologia informatica e poi non fosse prevista, per i partecipanti, la sperimentazione diretta sulle idonee apparecchiature (PC, software, etc.), ci troveremmo in presenza di un prodotto formativo “difettoso” perché verrebbe a mancare il soddisfacimento di una ragionevole aspettativa: quella dell’uso di apparecchiature informatiche.
|
2.12 |
Responsabilità da prodotto Termine generico utilizzato per indicare l’obbligo del produttore o di altri ad indennizzare le perdite (economiche) causate da un prodotto (1.4) a seguito di danno alle persone, alle cose, o altro. |
Nota 1 - Tale obbligo richiama anche la sicurezza di un prodotto/servizio. Nota 2 - Risulta non facile l’applicazione della responsabilità da prodotto nel campo formativo per i problemi connessi alla misurabilità (e quindi dimostrabilità) di tali eventuali danni, anche se la tendenza è quella di rendere sempre più identificabile tale responsabilità. A questo fine si dovrebbero determinare con sempre maggiore accuratezza le specifiche di un prodotto/servizio formativo ed individuare con precisione le condizioni di trasferibilità delle conoscenze o capacità apprese. Nota 3 - Quando la prestazione in situazione di lavoro non è
conforme alle specifiche e il cliente subisce un danno legato a tempi o
costi, il fornitore dovrebbe impegnarsi a fornire un servizio supplementare
ovvero, ove possibile, a reintegrare le perdite o risarcire i danni (es.:
prevedere la riprogettazione e l’erogazione di un corso, una transazione
sui costi, uno sconto, etc).
|
2.13 |
Processo di qualificazione Processo per dimostrare che un’entità (1.1) è capace di soddisfare requisiti specificati. |
Nota - Nel campo formativo, un processo di qualificazione può
riguardare una singola figura professionale, un processo, una scuola, un
sistema formativo, etc.
|
2.14 |
Qualificato Condizione di un’entità (1.1) quando ne sia stata dimostrata la capacità di soddisfare requisiti specificati. |
|
2.15 |
Attività quali misurazione, esami, prove, verifiche, mediante calibri di una o più caratteristiche di un’entità (1.1) e confronto dei risultati con i requisiti specificati allo scopo di accertare la conformità (2.9) di ciascuna caratteristica. |
Nota 1 - Nella formazione le attività di controllo e collaudo sono rappresentate da tutte le misure valutative stabilite in sede di pianificazione dell'intervento, come ad es.: i controlli sulle esigenze formative dei clienti, sui subfornitori e le loro qualifiche, gli esami della documentazione necessaria e dei materiali didattici di supporto, etc. Nota 2 - Il termine "controllo" può essere impiegato in una duplice
accezione:
Nota 3 - Nella formazione il termine "collaudo" designa l'insieme delle
attività attraverso le quali, mediante idonei e predefiniti strumenti
(esami, test, osservazioni, collaudi, etc.) in sede di trasferimento degli
apprendimenti in situazioni di lavoro, il fornitore valuta direttamente
(collaudo interno) ovvero di concerto con il committente (collaudo esterno)
la rispondenza delle prestazioni dei formati alle aspettative gravanti
sul ruolo professionale da questi ricoperto.
|
2.16 |
Autocontrollo Controllo e collaudo (2.15) di un lavoro effettuato, secondo modalità prestabilite, dalla stessa persona che ha eseguito il lavoro stesso. |
Controllo e collaudo di un lavoro effettuato dalla stessa persona che
lo ha eseguito e secondo modalità prestabilite.
|
2.17 |
Verifica Conferma del soddisfacimento dei requisiti prestabiliti data a seguito di esami e supportata da evidenze oggettive (2.19). |
Nota 1 - E' opportuno che la verifica sia condotta da soggetti indipendenti
da chi ha responsabilità di produzione del prodotto/servizio formativo.
In questo senso, il suo significato coincide con quello di ispezione e
può designare un'attività condotta direttamente dal fornitore
mediante proprio personale interno (verifica di "prima parte"), da
rappresentanti del cliente (verifica di "seconda parte") o di enti terzi autonomi e indipendenti (verifica di "terza parte"). Nota 2 - La verifica può essere di tipo "documentale" o condotta
direttamente "sul campo". A seconda dei casi, essa può essere effettuata
sulla base di materiale documentale, la cui predisposizione e raccolta
sia disciplinata da disposizioni normative e/o regolamentari, o sulla base
di osservazioni dirette, con il supporto di schede di controllo, griglie
di osservazione, check-list di valutazione, etc.
|
2.18 |
Validazione Conferma del soddisfacimento dei particolari requisiti relativi ad un determinato impiego specifico, data a seguito di esami e supportata da evidenza oggettiva (2.19). |
Conferma del soddisfacimento dei particolari requisiti relativi ad un determinato impiego specifico, data a seguito di esami e supportata da evidenza oggettiva. Nota 1 - Nella formazione la validazione si ha quando si ottiene l'evidenza oggettiva (2.19) che l'intervento formativo ha soddisfatto i particolari requisiti relativi a determinate esigenze di prestazioni lavorative. Nota 2 - La validazione viene rilasciata dal cliente finale successivamente al collaudo delle acquisizioni formative e dopo un adeguato periodo di applicazione di queste ultime in situazioni di lavoro. Nota 3 - In un'ottica di assicurazione della qualità dell'impatto
professionale dell'intervento formativo, è necessario che la validazione
sia rilasciata già in sede di progettazione dell'azione formativa
stessa, prima della sua materiale erogazione, sulla base del relativo descrittivo
progettuale.
|
2.19 |
Evidenza oggettiva Informazioni la cui veridicità può essere dimostrata sulla base di fatti acquisiti a seguito di osservazioni, misurazioni, prove ed altri mezzi. |
|
N. d'ordine | Termine | Applicazione al campo della formazione |
---|---|---|
3.1 |
Politica per la qualità Obiettivi ed indirizzi generali di un’organizzazione (1.7) relativi alla qualità (2.1), espressi in modo formale dall’alta direzione. |
Gli obiettivi e gli indirizzi generali espressi in modo formale dalla Direzione di un’organizzazione o, più specificatamente, dalla Direzione di un ente di formazione relativi alla qualità dei processi, dei prodotti o dell’intero sistema formativo. Nota 1 - La politica per la qualità della formazione deve essere coerente con la politica per la qualità dell’organizzazione in generale. Nota 2 - La direzione deve adottare tutte le misure necessarie ad assicurare
che la politica per la qualità della formazione venga adeguatamente
compresa, attuata e riesaminata a tutti i livelli dell’organizzazione.
Nota 3 - Gli obiettivi devono essere divulgati con modalità consone
alla struttura dell’organizzazione; devono definire i livelli qualitativi
ed i risultati che il processo formativo deve conseguire; ad ogni obiettivo
deve corrispondere uno o più indicatori al fine di consentire che
il risultato conseguito dall’attività sia quantificabile e sottoponibile
a successiva analisi.
|
3.2 |
Gestione per la qualità;
L’insieme delle attività di gestione aziendale che determinano la politica per la qualità (3.1), gli obiettivi e le responsabilità e li traducono in pratica, nell’ambito del sistema qualità, con mezzi quali la pianificazione della qualità (3.3), il controllo della qualità (3.4), l’assicurazione della qualità (3.5) e il miglioramento della qualità (3.8). |
Nota 1 - La gestione viene condotta dall’alta direzione dell’ente di formazione che ne ha responsabilità diretta, ma coinvolge operativamente tutti i membri dell’organizzazione stessa. Nota 2 - Nella gestione della qualità occorre rispettare criteri
di efficacia (garanzia del raggiungimento degli obiettivi) ed efficienza
(equilibrio tra costi delle risorse impiegate e benefici).
|
3.3 |
Pianificazione della qualità Le attività mediante le quali vengono stabiliti gli obiettivi ed i requisiti per la qualità (2.3) e per l’applicazione degli elementi del sistema qualità (3.6). |
L’insieme delle attività che la direzione di un ente di formazione mette in atto per identificare, connotare, documentare e diffondere, in termini di qualità, gli obiettivi del servizio, i requisiti per la qualità e i relativi metodi di misurazione, il tutto coerentemente con il sistema qualità. Nota 1 - La direzione di un ente di formazione deve definire e documentare come verranno soddisfatte le esigenze del cliente connesse all’acquisizione di nuove o più ampie competenze professionali. Nota 2 - La pianificazione della qualità coinvolge:
|
3.4 |
Controllo della qualità Le tecniche e le attività a carattere operativo messe in atto per soddisfare i requisiti per la qualità (2.3). |
Insieme delle attività e delle tecniche messe in opera per il soddisfacimento dei requisiti qualitativi e quantitativi che devono essere posseduti da un’entità formativa (1.1). Nota 1 - Il controllo della qualità implica l’applicazione di metodi e strumenti diretti sia a governare e regolare operativamente un processo (1.2) - come, ad esempio, quello di apprendimento - sia ad eliminare le cause di prestazioni insoddisfacenti e di non conformità in tutte le fasi della “spirale della qualità della formazione” (4.1). Nota 2 - Alcune attività del controllo della qualità e dell’assicurazione della qualità (3.5) sono correlate. Ad es.: le attività dirette a controllare che l’ingegneria di una certa azione formativa venga sviluppata a partire non dalle “materie” oggetto di insegnamento, ma da un’indagine ricognitiva preliminare circa le caratteristiche ed il livello delle prestazioni attese in situazione di lavoro, non solo consente di governare la coerenza interna del processo formativo, ma contribuisce anche a garantire la rispondenza della qualità finale del prodotto/servizio formativo alle aspettative del cliente.
|
3.5 |
Assicurazione (o garanzia) della qualità Tutte le attività pianificate e sistematiche, attuate nell’ambito del sistema qualità (3.6) e di cui, per quanto occorre, viene data dimostrazione, messe in atto per dare adeguata confidenza che un’entità (1.1) soddisferà i requisiti per la qualità (2.3). |
L’insieme di attività e di condizioni che, in corrispondenza di ciascuna fase del ciclo di vita di un intervento formativo, vengono sistematicamente pianificate, poste in essere e messe sotto controllo al fine di garantire la conformità del prodotto/servizio formativo alle esigenze del cliente. Nota 1 - L’assicurazione della qualità può avere:
Nota 2 - L’assicurazione della qualità può fornire adeguata confidenza al cliente (1.9) e agli altri soggetti solo nel caso in cui i requisiti per la qualità corrispondano pienamente alle reali esigenze da soddisfare. Nota 3 - Per essere efficace, l’assicurazione della qualità richiede la rilevazione delle esigenze del cliente, una valutazione continua dei fattori che influenzano l’adeguatezza della progettazione (e/o delle specifiche) rispetto agli impieghi previsti e richiede, inoltre, controlli e verifiche nelle fasi di sviluppo ed erogazione del servizio. Nota 4 - Alcune attività dell’assicurazione della qualità
e del controllo della qualità (3.4) sono correlate.
|
3.6 |
Sistema qualità La struttura organizzativa (1.8), le procedure (1.3), i processi (1.2) e le risorse necessari ad attuare la gestione per la qualità (3.2). |
Il sistema qualità formativo è definito dall’insieme delle
strutture organizzative, dei manuali, dei piani, delle procedure, dei processi
e delle risorse (materiali, immateriali, umane, finanziarie) necessarie
a realizzare l’attività formativa.
Nota 1 - Il sistema qualità formativo comprende quanto è necessario a conseguire gli obiettivi quantitativi e qualitativi per la qualità della formazione. Sono quindi gli obiettivi formativi che determinano il livello e la complessità del sistema qualità formativo. Nota 2 - Il sistema qualità formativo va progettato principalmente
per soddisfare le esigenze dell’organizzazione a livello gestionale. Esso
è più ampio dei requisiti che possono interessare un particolare
cliente o un corso o un progetto ovvero un processo o un "cantiere formativo".
Il sistema qualità formativo è quindi il mezzo per realizzare
la gestione della formazione traducendo in pratica politica,
obiettivi e responsabilità per la qualità della formazione. Nota 3 - A scopo di valutazione contrattuale od obbligatoria per legge,
può essere richiesta dimostrazione di determinate parti del sistema
qualità (es.: piani di formazione, controlli qualità nell’apprendimento,
assicurazione qualità nella docenza o nei processi formativi, rendicontazione).
|
3.7 |
Gestione totale per la qualità Modo di governo di un’organizzazione (1.7) incentrato sulla qualità (2.1) basato sulla partecipazione di tutti i suoi membri, che mira al successo a lungo termine ottenuto attraverso la soddisfazione del cliente (1.9), e comporta benefici per tutti i membri dell’organizzazione e per la collettività. |
Nota 1 - La formazione deve soddisfare le esigenze di tutte le parti interessate (stakeholders). Nota 2 - Le Norme della famiglia ISO 9000 per la gestione per la qualità
forniscono indicazioni e prescrizioni rivolte alla soddisfazione del cliente
e dell’organizzazione e ai requisiti della collettività, che dovrebbero
essere sempre più applicate nella formazione. I principi di gestione
per la qualità sono inoltre utili per rendere compatibile la gestione
per la qualità con le aspettative e i requisiti dei dipendenti,
dei proprietari, dei subfornitori e della collettività, così
da migliorare l’efficienza dell’organizzazione.
Nota 3 - La dizione “tutti i membri dell’organizzazione” si riferisce alla responsabilità della direzione nel definire politiche ed obiettivi che siano compresi, attuati e sostenuti da ogni membro e ad ogni livello della struttura organizzativa. Nota 4 - Nella gestione totale per la qualità, il concetto di qualità riguarda il conseguimento di tutti gli obiettivi della direzione per soddisfare i requisiti di tutte le parti interessate (stakeholders). Nota 5 - Un’incisiva e continua guida da parte dell’alta direzione nonché l’istruzione, formazione e aggiornamento di tutto il personale dell’organizzazione sono essenziali per il successo di questo approccio. Nota 6 - Il concetto di “benefici per la collettività” dovrebbe
essere costantemente considerato nell’attività formativa e dovrebbe
implicare la definizione ex ante e il conseguimento ex post dei “requisiti
della collettività”.
specifiche dei servizi e dei processi formativi. Dovrebbe essere inoltre definito e quantificato quale segmento della collettività è lo specifico target dell’attività formativa. Nota 7 - La gestione totale per la qualità (TQM) o parte di essa viene talvolta denominata “qualità totale”, “controllo qualità esteso all’intera azienda” (CWQC), “controllo totale della qualità” (TQC) e così di seguito. Nota 8 - Per evitare confusione o consentire l’armonizzazione tra la
gestione aziendale per la qualità e la gestione, l’assicurazione,
il controllo, il miglioramento della qualità della formazione, si
raccomanda l’uso della famiglia di Norme ISO 9000 , opportunamente interpretate
per i servizi formativi.
|
3.8 |
Miglioramento della qualità Le azioni intraprese nell’ambito di un’organizzazione (1.7) per accrescere l’efficienza e l’efficacia delle attività e dei processi (1.2) a vantaggio sia dell’organizzazione, sia dei suoi clienti (1.9). |
Nota 1 - Per gestire il processo di miglioramento della qualità si raccomanda l’uso della Norma ISO 9004.4 : Gestione per la qualità - Guida per il miglioramento. Nota 2 - La misurazione del miglioramento dell’efficacia della formazione deve essere definita rispetto agli obiettivi fissati. Nota 3 - Il miglioramento della qualità della formazione dovrebbe essere misurata in termini di prestazioni (competenze) e non solo in termini di capacità e conoscenze. Nota 4 - Il miglioramento della qualità della formazione potrebbe essere pianificato inserendo nel tempo l’integrazione della soddisfazione dei requisiti della collettività, dei dipendenti, dei subfornitori, accanto ai requisiti dei clienti e dell’organizzazione. Nota 5 - E’ consigliabile utilizzare il metodo di ingegneria e valutazione degli investimenti in formazione per effettuare analisi di rischio, costo, benefici (v. la serie delle Norme ISO 9004). Nota 6 - E’ consigliata la pubblicazione del “Bilancio sociale” come strumento per la valutazione della qualità della formazione e continuo miglioramento dei risultati aziendali. |
3.9 |
Riesame (*) da parte della direzione Valutazione formale effettuata dall'alta direzione circa lo stato e l’adeguatezza del sistema qualità (3.6) in relazione alla politica per la qualità (3.1) e ai relativi obiettivi. |
Valutazione pianificata, formale e documentata del sistema qualità formativo effettuata dall’alta direzione per valutare efficienza ed efficacia del sistema, delle risorse, dei processi e dei servizi formativi in relazione alla politica ed agli obiettivi formativi prefissati. Nota 1 - Il riesame della direzione dovrebbe comprendere il riesame della efficacia della politica e degli obiettivi formativi. Nota 2 - In fase di riesame da parte della direzione gli obiettivi e la politica formativa dovrebbero essere riesaminati rispetto alla politica e agli obiettivi generali dell’organizzazione. Nota 3 - Per alta direzione si intende la direzione della funzione formativa. Questa dovrebbe effettuare il riesame con l’alta direzione dell’organizzazione. Nota 4 - Il riesame dovrebbe essere effettuato almeno sulla base delle
registrazioni e delle verifiche ispettive interne della qualità.
|
3.10 |
Riesame (*) del contratto Attività sistematiche eseguite dal fornitore prima della firma del contratto per assicurare che i requisiti per la qualità (2.3) siano adeguatamente definiti, privi di ambiguità, documentati e che possano essere realizzati dal fornitore (1.10). |
L’insieme delle attività eseguite sul sistema formativo dal fornitore della formazione prima della firma del contratto o approvazione del piano/programma formativo per assicurare che i requisiti per la qualità della formazione siano caratterizzati e definiti e che i risultati formativi siano preventivamente garantiti. Nota 1 - Il riesame del contratto formativo è responsabilità del fornitore e dovrebbe essere effettuato congiuntamente con il cliente e documentato. Nota 2 - La realizzazione dei processi formativi dovrebbe essere gestita attraverso piani di qualità. Il riesame del contratto dovrebbe comprendere almeno il riesame della progettazione di massima quando il progetto formativo è personalizzato. Nota 3 – Dovrebbero essere definite le fasi specifiche che caratterizzano
il processo che porta alla firma del contratto. Queste, in generale, sono:
promozione, richiesta di offerta, offerta, contratto.
Nota 4 - Dopo la firma del contratto, il riesame del contratto può
essere ripetuto nelle diverse fasi della conduzione del servizio formativo.
Il riesame può dar luogo alla modifica del contratto che, in genere,
si configura come
Miglioramento del servizio formativo sia in termini di migliore idoneità all’uso, che in termini di miglioramento del rapporto prezzo/prestazioni formative. Nota 5 - Il riesame del contratto è il punto più critico
del processo formativo e dovrebbe essere effettuato dal personale dell’organizzazione
a più elevata qualifica, esperienza, capacità.
|
3.11 |
Riesame (*) della progettazione Analisi critica documentata, esauriente e sistematica di quanto progettato per valutare la sua capacità di soddisfare i requisiti per la qualità (2.3), individuare eventuali problemi e proporne soluzioni. |
Nota 1 - Il riesame è basato anche sulla verifica e validazione del disegno del progetto. Nota 2 - Dopo il riesame del contratto, il riesame della progettazione è il punto più critico. Il personale dovrebbe essere molto qualificato e dovrebbe avere istruzione, esperienza, formazione e capacità superiore a quello che eroga il servizio (docenti, tutor, etc.). Nota 3 - Il riesame della progettazione può essere effettuato
nelle diverse fasi della progettazione o nelle diverse fasi della realizzazione
del servizio.
Nota 4 - Il riesame della progettazione richiede la valutazione delle
risorse, delle sub-forniture, dei programmi. In fase di riesame vengono
definitivamente approvati cicli e moduli formativi ed unità didattiche.
|
3.12 |
Manuale della qualità Documento che enuncia la politica della qualità (3.1) e descrive il sistema qualità (3.6) di un’organizzazione (1.7). |
Nota 1 - Il manuale della qualità della formazione deve essere considerato un documento guida cui fare riferimento per la definizione delle varie modalità e procedure necessarie alla gestione operativa della qualità. Nota 2 - Nel manuale devono essere indicate le responsabilità e le azioni necessarie all’attuazione della qualità del processo, prodotto o servizio formativo (progettazione, docenza, materiali didattici, etc.) nonché i compiti di natura amministrativa (contratti, contabilità, etc.). Nota 3 - A seconda della funzione svolta, il manuale della qualità
potrà definirsi come manuale di assicurazione (o garanzia) della
qualità o manuale di gestione per la qualità della formazione.
|
3.13 |
Piano della qualità Documento che precisa le particolari modalità operative, le risorse e le sequenze delle attività relative alla qualità (2.1) di un determinato prodotto (1.4), progetto o contratto. |
Nota 1 - Il piano della qualità di un determinato prodotto/servizio formativo (progetto, intervento, etc.) fa riferimento a quella parte del manuale della qualità che risulta applicabile al caso specifico. Nota 2 – Analogamente a quanto previsto per il manuale della qualità,
secondo la funzione che assume, il piano della qualità potrà
essere definito come piano di assicurazione della qualità o piano
di gestione per la qualità.
|
3.14 |
Specifica Documento che stabilisce dei requisiti. |
Documento ove vengono specificate le caratteristiche quantitative e qualitative che devono essere possedute da un’entità formativa per soddisfare le esigenze del cliente. Nota - Le specifiche possono riguardare il processo o il prodotto/servizio
formativo ovvero i controlli.
|
3.15 |
Registrazione Documento che fornisce evidenza oggettiva (2.19) di attività eseguite o di risultati ottenuti. |
Documento che fornisce informazioni di attività eseguite o di risultati, la cui veridicità è dimostrata da fatti acquisiti con osservazioni, misurazioni, prove e altri mezzi atti a garantire un’evidenza oggettiva. Nota 1 - Molti aspetti della formazione possono essere oggetto di registrazione:
da quelli di natura amministrativa e organizzativa (contratti, presenze,
pagamenti, etc., registrabili tramite diari, documentazione contabile etc.)
a quelli formativi e didattici (livello di ingresso dei partecipanti ad
un corso, grado di soddisfazione e interesse, acquisizione di definite
conoscenze o capacità, etc., registrabili tramite prove o dimostrazioni,
questionari, test, interviste, osservazione diretta, misurazione di quanto
prodotto nelle prove, etc.).
Nota 2 - Scopi importanti che la registrazione consente di raggiungere
sono:
|
3.16 |
Rintracciabilità; Riferibilità Capacità di ricostruire la storia e di seguire l’utilizzo o l’ubicazione di un'entità (1.1) mediante identificazioni registrate. |
Capacità di ricostruire la storia di un’entità formativa (di un processo, di un progetto, di un intervento formativo, di una ricerca valutativa, etc.) e di seguirne l’applicazione e l’utilizzazione nel tempo attraverso registrazioni. Nota - Le registrazioni eseguite ai fini della rintracciabilità
devono precisare dati e informazioni riferiti all’origine dell’entità
formativa, ai luoghi e alle situazioni in cui essa si è sviluppata,
ai soggetti coinvolti, alle azioni realizzate e ai risultati ed effetti
ottenuti.
|
APPENDICE A
UNI EN ISO 8402 10/95 |
Gestione per la qualità ed assicurazione della qualità – Termini e definizioni. | |
Criteri di scelta | UNI EN ISO 9000-1 12/94 | Norme di gestione per la qualità e di assicurazione della qualità – Guida per la scelta e l’utilizzazione. |
Assicurazione della qualità esterna UNI EN ISO 9001
12/94
UNI EN ISO 9002
12/94
UNI EN ISO 9003 12/94 |
Sistemi Qualità – Modello per l’assicurazione della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza. Sistemi Qualità – Modello per l’assicurazione della qualità nella fabbricazione, installazione ed assistenza. Sistemi Qualità – Modello per l’assicurazione della qualità nelle prove, controlli e collaudi finali. |
|
Conduzione aziendale per la qualità (quality management) |
UNI EN ISO 9004-1 12/94 |
Gestione per la qualità ed elementi del Sistema Qualità – Guida generale. |
Guide |
UNI ISO 29000-3
9/94
UNI ISO 9000-4
3/95
UNI EN ISO 29004-2
91
UNI EN ISO 9004-3
11/94
UNI ISO 9004-4
3/95
UNI ISO 10005
9/96
UNI ISO 10013 9/96 |
Regole riguardanti la conduzione aziendale per la qualità e l’assicurazione della qualità. - Guida generale per l’applicazione delle ISO 9001 allo sviluppo, alla fornitura e alla manutenzione del software. Norme di gestione per la qualità e di assicurazione della qualità – Guida per la gestione del programma della fidatezza. Elementi di gestione per la qualità e del sistema qualità – Guida per i Servizi. Gestione per la qualità ed elementi del Sistema Qualità – Guida per i materiali da processo continuo. Gestione per la qualità ed elementi del Sistema Qualità – Guida per il miglioramento della qualità. Gestione per la qualità – Guida per piani qualità. Guida per l’elaborazione dei manuali della qualità.
UNI ISO 10007
UNI ISO 10008
Gestione per la qualità – Guida per gestione configurazione. Gestione per la qualità – Principi per il quality management. |
Norme integrative della serie ISO 9000
|
UNI EN 30011-1
4/94
UNI EN 30011-2
4/94
UNI EN 30011-3
4/94
|
Criteri generali per le verifiche ispettive dei sistemi qualità – Attività di verifica ispettiva. Criteri generali per le verifiche ispettive dei sistemi qualità – Criteri di qualificazione dei valutatori di sistemi qualità (auditors). Criteri generali per le verifiche ispettive dei sistemi qualità
– Gestione dei programmi di verifica ispettiva.
|