Guida alla ricerca dei documenti dell'Unione europea



GUIDA ALLA RICERCA

 

 

Premessa

 

 

 

La diffusione di internet nel nostro Paese ha, negli ultimi anni, conosciuto uno sviluppo straordinario che ha indubbiamente superato, come si suol dire, le più ottimistiche previsioni.

 

Di conseguenza, quasi di colpo, si è resa disponibile, ad una vasta platea di utenti, l’enorme quantità di documenti che l’Unione Europea, attraverso i portali delle sue istituzioni, veniva pubblicando.

 

In questo modo si sono in gran parte, superate le difficoltà di reperimento dei “testi” comunitari, che spesso costituiscono la base indispensabile per conoscere la normativa europea.

 

Al contempo si sono moltiplicati i problemi per raggiungere rapidamente, nel labirinto dei siti dedicati all’integrazione europea, i documenti ricercati.

 

La guida del Cide si propone di essere un aiuto semplice e completo per l’identificazione delle fonti e per i linkage automatici, necessari per ottenere l’informazione di cui si ha bisogno.

 

Questa guida rappresenta una versione aggiornata di quella predisposta nel 2004 sotto la supervisione del del Prof. Carlo Curti Gialdino.

 

Hanno contribuito alla redazione della guida: Teresa Polara, Stefano Milia, Luigi Marchegiani e Vittorio Calaprice.

 

Gerardo Mombelli Amministratore unico del Cide

 

 

Roma, ottobre 2006

 

INDICE

 

Premessa

 

I – La strategia dell’informazione sull’Unione europea

1.  La strategia generale dell’informazione

2.  I settori prioritari di informazione

2.1. L’allargamento

2.2.    Il futuro dell’Unione europea

2.3.    Lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia

2.4.    Il ruolo dell’Unione europea nel mondo

 

II - La politica della trasparenza

 

III - Il processo normativo comunitario e le sue fonti di informazione

 

IV - Le fonti di cognizione dell’ordinamento giuridico dell’Unione europea

1.  Il diritto comunitario primario: i trattati istitutivi

2.  Il diritto derivato

2.1.    Atti vincolanti della CE

2.2.    Atti vincolanti dell’UE

2.2.1.      Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

2.2.2.      Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale

2.3.    Atti non vincolanti

3.  Il diritto convenzionale: gli accordi e gli altri atti adottati nel quadro delle relazioni esterne

3.1.    Accordi internazionali

3.2.    Diritto complementare

4.  La giurisprudenza

 

V - La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

1.     La Serie

2.     La Serie C

3.     La Serie C E

4.     Gli indici

5.     La Serie S

6.     Il Repertorio della legislazione comunitaria in vigore e gli altri atti delle istituzioni comunitarie

 

VI – L’apparato istituzionale e organizzativo dell’unione europea e delle comunità europee ed i suoi documenti

1.  Consiglio europeo

1.1.    Presidenza dell’UE

1.2.    Conclusioni dei Consigli europei

2.  Parlamento europeo

2.1.    Serie A

2.2.    Serie B

2.3.    Serie C

2.4.    Dibattiti del Parlamento europeo

2.5.    Processi verbali delle sessioni plenarie

2.6.    Anteprime

2.7.    Il Punto della sessione

2.8.    Note sintetiche

3.  Consiglio dell’Unione europea

3.1.    Consigli informali

3.2.    Presidenza dell’UE

3.3.    Calendario del Consiglio

3.4.    Verbali del Consiglio dell’UE

3.5.    Estratto mensile degli atti del Consiglio

3.6.    Comunicazioni alla stampa

4.  Commissione europea

4.1.    Relazione generale sull’attività dell’UE

4.2.    Bollettino dell’Unione europea

4.3.    Documenti COM

4.4.    Documenti SEC

4.5.    Comunicati stampa del servizio del Portavoce

4.6.    Pubblicazioni delle Direzioni generali

4.7.    Pubblicazioni per il grande pubblico

5.  Corte di giustizia e Tribunale di primo grado

5.1.    Raccolta della giurisprudenza

5.2.    La giurisprudenza dei giudici nazionali in materia di diritto comunitario

6.  Corte dei conti

6.1.    Relazioni annuali

6.2.    Relazioni speciali

6.3.    Pareri

7.  Organi consultivi

7.1.    Comitato economico e sociale

7.2.    Comitato delle regioni

8.  Organi finanziari

8.1. Banca centrale europea (BCE)

8.2. Banca europea per gli investimenti (BEI)

8.3 Fondo europeo per gli investimenti (FEI)

9.  Organi individuali

9.1.    Mediatore

9.2.    Garante europeo per la protezione dei dati

10. Organi interistituzionali

10.1.Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee - EUR-OP

     10.2. Ufficio della Comunità europea per la selezione del personale (EPSO)

 

 

11. Organismi decentrati dell’Unione europea (Agenzie)

11.1. Agenzie della Comunità europea

11.2. Agenzie nel quadro della politica estera e di sicurezza comune (PESC)

11.3. Agenzie nel quadro della cooperazione giudiziaria in materia penale

11.4  Agenzie esecutive

12. Altri organi

12.1. Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF)

12.2. L’istituto statistico: Eurostat

12.3. Analisi dell’opinione pubblica europea: Eurobarometro

13 EURATOM e Centri comuni di ricerca

 

 

I – La strategia dell’informazione sull’Unione europea

 

 

1.   La strategia generale dell’informazione

Con comunicazione COM(2001) 354 def. del 27 giugno 2001, la Commissione europea ha stabilito un quadro di cooperazione per le attività di politica dell’informazione e della comunicazione nell’Unione, riconoscendo le esigenze dei cittadini di accedere in modo facile e diretto alle informazioni sulle questioni europee, sulla governance e sull’evoluzione del processo di integrazione.

Con comunicazione COM(2002) 350 def. del 2 luglio 2002, la Commissione ha tracciato una nuova strategia d’informazione e di comunicazione per l’Unione, che associa all’analisi un piano d’azione per il periodo 2002-2004. La Commissione, coerentemente con le conclusioni del Consiglio europeo di Laeken del dicembre 2001, muove dalla constatazione che l’Unione europea non potrebbe progredire senza il sostegno dei suoi cittadini e afferma la volontà politica di associarli in misura crescente al processo decisionale europeo. A tali considerazioni la Commissione collega l’esigenza di realizzare una strategia integrata e articolata di informazione al cittadino. Con la comunicazione COM(2004) 196 final del 20 aprile 2004, la Commissione,invece, ha tracciato le linee guida necessarie ad una efficace implementazione della strategia d’informazione e di comunicazione contenuta nella comunicazione del 2 luglio 2002 nel nuovo contesto dell’Europa allargata.

La nuova Commissione europea, entrata in carica alla fine del 2004, ha, inoltre, affidato in modo più chiaro la responsabilità della strategia della comunicazione alla propria Vicepresidente, la svedese Margot Wallström. Essa nel frattempo il 20 luglio 2005, sotto propria responsabilità, ha già presentato un  “Piano d’azione della Commissione per migliorare la comunicazione sull’Europa” finalizzato ha delineare alcune linee prioritarie a cui la Commissione europea dovrebbe conformare la propria azione, proponendo anche alcune misure strutturali che dovrebbero contribuire a migliorare l’efficienza e l’incisività della stessa quando agisce in questo settore. Inoltre, all’inizio del 2006 l’uscita del Libro Bianco su una politica europea di comunicazione ( COM(2006) 35def ) propone un rinnovato e più ampio approccio ai temi dell’informazione e della comunicazione, nei rispetti delle attività dell’Unione europea. Tale documento è stato oggetto di un ampia consultazione, aperta a tutte le realtà della società europea, terminata il 30 settembre 2006 e sulla base della quale la Commissione redigerà una relazione finale prevista per marzo del 2007 con i relativi piani di azione.

 

La strategia proposta dalla Commissione necessita, perché ne sia assicurato il successo, di un partenariato operativo con gli Stati membri, che metta in sinergia le strutture, le capacità e gli obiettivi degli Stati membri nel campo dell’informazione con le azioni dell’Unione. Tale partenariato dovrebbe contribuire, tra l’altro, a far sì che i media nazionali e locali tengano maggior conto della dimensione europea del dibattito pubblico, posto che, secondo una recente indagine dell’Eurobarometro, la maggioranza dei cittadini italiani dichiara di attendersi informazioni sull’Unione anzitutto dai mezzi audiovisivi. In questo quadro, le Rappresentanze della Commissione e gli Uffici del Parlamento europeo dovrebbero partecipare sia alla realizzazione dei messaggi a livello nazionale e locale sia alla definizione di un quadro di azione da attuare insieme allo Stato membro.

Con riguardo all’Italia, va segnalato il Memorandum d’intesa firmato fra il Governo italiano, la Commissione europea ed il Parlamento europeo il 21 maggio 2003. Ai sensi del Memorandum, le parti hanno costituito un partenariato destinato a svilupparsi su due livelli: il primo, mediante un’informazione a carattere generale sul processo di integrazione europea, il secondo, focalizzato sui grandi progetti e sfide dell’Unione europea ed, in particolare, su quattro settori prioritari (allargamento, futuro dell’Europa, spazio di libertà, sicurezza e giustizia, nonché ruolo dell’Unione europea nel mondo).

 

Il Memorandum mette in rilievo, all’interno del partenariato, il ruolo del Cide e delle diverse Reti di informazione europea in Italia, essenziale perchè l’informazione giunga più vicina possibile ai cittadini.

 Si segnala, inoltre, che è stata realizzata, nella primavera del 2005, una grande riforma di una buona parte di tali reti, con la creazione della cosiddetta piattaforma “EUROPE DIRECT” che assorbe e riorganizza alcune delle reti precedenti, quali quella degli Info Point Europa (IPE) e la Rete dei Carrefours europei di informazione e animazione rurale, e vi associa anche, in modo diverso, i Centri italiani di Documentazione europea (CDE) e il Team Europe (Rete dei conferenzieri per l’Unione europea). La piattaforma EUROPE DIRECT è stata anche dotata di un call center generale per chiedere informazioni per via telefonica, il numero verde valido da ogni parte dell’Europa è il seguente 00 800 67891011

 

 Il portale del Cide, una piattaforma tecnologica innovativa per la gestione delle informazioni e delle relazioni - sul terreno della legislazione, della giurisprudenza e delle politiche comunitarie – tra le istituzioni nazionali e comunitarie, gli operatori pubblici e privati, le reti per l’informazione comunitaria e il grande pubblico:  http://www.cide.it

 La mappa delle Antenne  EUROPE DIRECT in Italia, che, presenti in tutte le Regioni, assicurano l’informazione europea di tipo generale e l’animazione a livello territoriale, anche mettendo a disposizione del pubblico opuscoli e pubblicazioni gratuite prodotte dall’Unione europea: http://europa.eu.int/italia/centri_reti/europe_direct/ 

 Il portale dei Centri italiani di Documentazione Europea (CDE) situati, generalmente, presso biblioteche universitarie o centri studio che raccolgono, catalogano e permettono la consultazione al pubblico di tutti i testi ed altri prodotti, dell’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali dell’UE: http://www.cdeita.it

 

 

Tra i punti di informazione che hanno una natura più specialistica, rivestono particolare importanza quelli indirizzati prevalentemente alle imprese e in grado di offrire quindi un’assistenza peculiare rispetto alle politiche, le iniziative ed i programmi europei e/o nazionali e locali, diretti alle varie realtà imprenditoriali.

 Portale nazionale della rete degli “Euro Info Centre” (EIC), la principale rete specializzata nello svolgere attività di informazione e di orientamento per le piccole e medie imprese sulle problematiche comunitarie (legislazione, iniziative e programmi per l’imprenditoria, finanziamenti comunitari):  http://www.euroinfocentre.it

 Portale nazionale della rete dei “Business Innovation Centre” (BIC) che forniscono principalmente un sostegno allo sviluppo di impresa a cominciare dalla fase progettuale:

http://www.bic-italia.net/documento.asp

 

 Portale degli “Innovation Relay Centres” (IRCs), network istituito dalla Commissione europea con lo scopo di promuovere presso le PMI, le collaborazioni transnazionali per lo sviluppo, l’applicazione di tecnologie innovative e lo sfruttamento della ricerca:

http://irc.cordis.lu/ 

 Sito dedicato alla rete delle “Organisations for the promotion of energy tecnologies” (OPET) che sono finalizzate alla promozione delle tecnologie innovative relative al settore dell’energia: http://cordis.europa.eu/opet/home.html

 

 Esistono, inoltre, alcune iniziative trasversali tese a offrire un accesso unico all’insieme delle reti esistenti in Italia. Tra queste si segnalano: 

http://europa.eu.int/italia/centri_reti/tutte_reti/

http://www.conet4europe.net/SignPosting.aspx  

 

 

2.     I settori prioritari di informazione

Nella comunicazione COM(2002) 350 def. la Commissione afferma, alla vigilia dell’allargamento ed in parallelo ai lavori della Convenzione sul futuro dell’Europa, la necessità di una strategia di informazione e comunicazione dell’Unione, globale e coerente, tale da consentire ai suoi cittadini di percepirne più adeguatamente l’esistenza, il ruolo e l’evoluzione.

L’obiettivo di dare visibilità e intelligibilità al progetto europeo va perseguito, secondo la Commissione, sviluppando alcuni temi principali che si articolano intorno agli obiettivi strategici dell’Unione, individuati dalla Commissione all’inizio del suo mandato e puntualmente aggiornati nel documento di strategia politica annuale (APS), quali settori prioritari per l’informazione:

- l’allargamento

- il futuro dell’Unione europea

- lo spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia

aggiungendovi poi un quarto:

- il ruolo dell’Unione europea nel mondo.

Nella strategia politica annuale per il 2003,  SEC(2002) 217/9 del 27 febbraio 2002, la Commissione indica quale priorità principale la preparazione per il successo dell’allargamento dell’Unione europea. Afferma inoltre che l’Unione debba diventare un’area di stabilità e di sicurezza e mirare all’obiettivo di una economia sostenibile e solidale. Tali priorità hanno poi trovato conferma nella strategia politica annuale per il 2004, COM(2003) 83 def. del 5 marzo 2003.

La Commissione ha adottato, il 25 febbraio 2004, la strategia politica annuale per il 2005, COM(2004) 133 def., che identifica quale priorità operativa centrale l’integrazione dei nuovi Stati membri.

 

2.1     L’allargamento

 

L’Unione europea si presenta fin dalle sue origini aperta all’adesione di altri Stati, da quando, nel 1957, i sei Paesi fondatori (Francia, Repubblica Federale di Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo) fanno appello, nel preambolo del trattato istitutivo della CEE, “agli altri popoli d’Europa, animati dallo stesso ideale, perché si associno al loro sforzo”.

La Comunità è passata da sei a nove Stati membri nel 1973 (Regno Unito, Irlanda e Danimarca), per arrivare a dieci nel 1981 (Grecia), a dodici nel 1986 (Portogallo e Spagna) ed a quindici nel 1995 (Austria, Finlandia, Svezia). La caduta del muro di Berlino ha segnato l’avvio, nel contempo, di un percorso destinato a segnare un momento storico senza precedenti. Dal 1989 la Comunità europea ha stabilito relazioni diplomatiche con i Paesi dell’Europa centro-orientale, con i quali ha stretto, negli anni successivi, accordi di commercio prima, di associazione poi.

Nel 1993 il Consiglio europeo di Copenhagen, nel dare l’avvio ai negoziati di adesione, ha stabilito le condizioni politiche ed economiche che i Paesi candidati devono rispettare per poter fare il proprio ingresso nell’Unione, note, appunto, come “criteri di Copenhagen”:

ü      una stabilità istituzionale che garantisca la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani e la tutela delle minoranze;

ü      un’economia di mercato funzionante, nonchè la capacità di resistere alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato esistenti nell’Unione;

ü      la capacità di assumere gli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea, ivi compresa l’adesione agli obiettivi dell’Unione politica, economica e monetaria.

Essi devono, inoltre, adeguare le proprie strutture amministrative e giudiziarie, allo scopo di recepire ed applicare l’insieme della legislazione e della giurisprudenza comunitaria, il cosiddetto acquis communautaire.

Nel dicembre 2002, dopo un lungo periodo di preparazione e negoziato, il Consiglio europeo di Copenaghen ha preso la storica decisione di consentire, nel 2004, l’ingresso nell’Unione europea ad Ungheria, Polonia, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Slovenia; agli Stati baltici Estonia, Lettonia e Lituania; alle isole mediterranee di Malta e Cipro. L’ingresso dei dieci nuovi Stati membri è avvenuto il 1º maggio 2004, in modo da consentirne la partecipazione alle elezioni del Parlamento europeo in giugno.

L'ingresso di Romania e Bulgaria, anch'essi candidati, non è avvenuto nel 2004 a causa di alcuni ritardi riscontrati dalla Commissione nell'adeguamento dei due Paesi all'acquis comunitario. I capi di Stato e di governo dell'UE, riuniti a Copenaghen hanno tuttavia indicato il 2007 quale possibile data di adesione della Bulgaria e della Romania. In seguito, il Trattato di adesione è stato firmato a Lussemburgo il 24 aprile 2005. L'entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2007.

Sono, invece, ufficialmente candidati all’adesione la Turchia e la Croazia. Per quanto riguarda il primo Paese, occorre rammentare che le conclusioni del Consiglio europeo di Copenhagen del 12-13 dicembre 2002 avevano indicato che il Consiglio europeo del dicembre 2004 avrebbe deciso, sulla base di una relazione e di una raccomandazione della Commissione, di avviare senza indugio i negoziati di adesione qualora avesse ritenuto sufficienti i progressi nell’adeguamento ai criteri di Copenhagen fino ad allora conseguiti dal Paese. Il Consiglio europeo del 16/17 dicembre 2004 ha poi valutato favorevolmente l’opportunità di aprire i negoziati di adesione con la Turchia. Il Consiglio dei ministri del 3 e 4 ottobre 2005 ha quindi deciso, dopo una lunga discussione, di aprire con la Turchia i tanto attesi negoziati di adesione. Questa decisione è arrivata dopo che la Commissione europea, nella seduta del 29 giugno 2005 aveva già dato il via libera "tecnico" al "quadro negoziale" che stabilisce gli orientamenti strategici e le procedure sulla base dei quali avranno luogo le trattative con il governo turco. 

Per quanto riguarda la Croazia, il Consiglio europeo del 17/18 giugno 2004 ha accolto con favore il parere della Commissione sulla domanda di adesione all'Unione europea e la raccomandazione circa l'opportunità di avviare i negoziati di adesione ritenendo che la Croazia soddisfi i criteri di Copenaghen. Tuttavia, il 16 marzo 2005, il COREPER (il Comitato dei Rappresentanti Permanenti dei 25) non ha raggiunto l'unanimità necessaria per dare il via libera ai negoziati di adesione, ritenendo che il Paese non collabori come dovuto con il Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra compiuti nella ex Jugoslavia.

L’allargamento dell’Unione segna la conclusione del processo di trasformazione dei Paesi d’Europa centrale ed orientale e la conseguente fine della divisione dell’Europa in due sfere d’influenza secondo gli accordi di Yalta del 1945. Di qui l’immagine della “riunificazione” dell’Europa. Numerosi appaiono i vantaggi politici ed economici riconducibili all’allargamento. La prospettiva dell’adesione all’Unione ha, da una parte, favorito la stabilità politica nei Paesi candidati, promuovendo e sostenendo, contestualmente, gli sforzi volti ad attuare le necessarie riforme economiche, stimolatrici di una crescita fondata sull’economia di mercato. L’Unione europea allargata contribuirà ad assicurare la pace nel continente, sostenere la crescita economica, migliorare la competitività, creare nuove opportunità per gli investimenti e per il commercio.

 

 Attività dell’Unione europea per l’Allargamento: http://europa.eu/pol/enlarg/index_it.htm

 

 Direzione generale della Commissione europea per l’Allargamento: http://ec.europa.eu/comm/enlargement/index_en.htm

 

 Sito Internet del Parlamento dedicato all’allargamento: http://www.europarl.europa.eu/enlargement/default_en.htm

 

 Trattato di adesione della Repubblica ceca, dell’Estonia, di Cipro, della Lettonia, della Lituania, dell’Ungheria, di Malta, della Polonia, della Slovenia e della Slovacchia - firmato ad Atene il 16 aprile 2003:

http://europa.eu.int/eur-lex/lex/it/treaties/dat/12003T/htm/L2003236IT.003301.htm

 

 Trattato di adesione della Bulgaria e della Romania – firmato a  Lussemburgo il  24 aprile 2005:

http://eur-lex.europa.eu/JOHtml.do?uri=OJ:L:2005:157:SOM:IT:HTML 

 

 

 Precedenti trattati di adesione - 1972, 1980, 1985, 1994:

http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/search/treaties_accession.html

 

 

 

 

2.2.    Il futuro dell’Unione europea e la Costituzione europea

 

L’attuale assetto dell’Unione è il risultato dell’evoluzione dei trattati istitutivi, a sua volta determinata dall’esigenza di una crescente integrazione europea. La costruzione dell’Europa - avviata nel 1950 con la dichiarazione del Ministro degli esteri francese Robert Schuman - costituisce un processo ormai irreversibile, che ha garantito all’area una lunga stagione di pace e prosperità. Il recente allargamento dell’Unione rappresenta la naturale evoluzione di tale processo, nella prospettiva di lungo termine di un continente unito, prospero e pacificato.

L’evoluzione delle istituzioni, dei meccanismi e dei programmi comunitari non risulta tuttavia sempre comprensibile ai cittadini, né pienamente soddisfacente in termini di democraticità, né, infine, adeguata ad un processo di ampliamento senza precedenti.

La volontà politica affermata dalla Commissione nella comunicazione COM(2002) 350 def. del 2 luglio 2002 di associare in misura crescente i cittadini europei al processo decisionale è stata alla base del nuovo metodo definito dal Consiglio europeo di Laeken del 2002 per preparare la revisione dei trattati in vista dell’allargamento: la Convenzione sul futuro dell’Unione europea. La medesima volontà politica ha spinto i capi di Stato o di governo a sollecitare la società civile a prendere parte attiva alla trasformazione in corso, intraprendendo tutte le iniziative, tra cui l’istituzione di un Forum, per coinvolgere il maggior numero di cittadini nel dibattito. Composta da membri dei Parlamenti nazionali, del Parlamento europeo, dei governi, della Commissione europea e da rappresentanti dei Paesi candidati all’adesione, la Convenzione europea ha elaborato, tra il febbraio 2002 ed il luglio 2003, un progetto di trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa, che è stato poi sottoposto all’esame della Conferenza intergovernativa (CIG) avviata lo scorso 4 ottobre 2003 a Roma. Dopo mesi di negoziati, il 18 giugno 2004, sotto la presidenza irlandese, i leader europei hanno raggiunto l’accordo sul testo del trattato costituzionale. Infine, il «Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa» è stato firmato dai plenipotenziari dei 25 Stati membri, il 29 ottobre 2004 a Roma in Campidoglio nella Sala degli Orazi e dei Curiazi,  nello stesso luogo, dunque, in cui furono firmati il 25 marzo 1957 i trattati istitutivi della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). L’atto finale della CIG è stato, altresì, firmato dai plenipotenziari di Bulgaria, Romania e Turchia, in qualità di Stati candidati all’Unione europea, osservatori nella CIG.

Nella sua COM(2004) 196 final sull’implementazione della strategia d’informazione e comunicazione, la Commissione evidenziava la necessità, rispetto alla comunicazione sul futuro dell’Unione, di ridefinire la strategia sulla base delle scadenze dei negoziati in corso e delle prospettive del nuovo assetto istituzionale che ne discenderà.

Però il risultato negativo dei referendum in Francia e Olanda sulla ratifica del Trattato Costituzionale ha indotto la Commissione a rivedere profondamente la sua strategia di comunicazione e informazione per quanto riguarda i futuri sviluppi dell’integrazione europea. Ed infatti il 13 ottobre 2005 viene presentata la Comunicazione COM(2005) 494 def. riguardante il cosiddetto Piano D (per la Democrazia, il Dialogo, il Dibattito) che promuove una serie di attività per agevolare una fase di riflessione ampia e approfondita con l’obiettivo di trovare un nuovo consenso sulle politiche più  giuste per mettere l’Europa in grado di far fronte alle sfide del XXI secolo.

 

Per ulteriori informazioni:

 La storia dell’Unione europea: http://europa.eu.int/abc/history/index_it.htm

 Cide - Sezione Europa ieri e oggi: http://www.cide.it/EuropaIeriOggi/Storia/

 Centre Virtuel de la Connaissance sur l’Europe: http://www.ena.lu/mce.cfm

 Precedenti conferenze intergovernative:
2003/2004: http://www.consilium.europa.eu/cms3_applications/Applications/igc/..

2000:  http://www.consilium.europa.eu/cms3_applications/Applications/cig/searc..

1996: http://www.consilium.europa.eu/cms3_applications/applications/cig/cig1..

 Dichiarazione relativa al futuro dell’Unione (Atto finale del Trattato di Nizza): http://europa.eu.int/eur-lex/it/treaties/dat/C_2001080IT.007001.html

 Dichiarazione di Laeken (Allegato I delle Conclusioni della Presidenza - Consiglio europeo di Laeken - 14 e 15 dicembre 2001): http://ue.eu.int/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/it/ec/68836.pdf

 

Convenzione europea

 Convenzione europea:

http://european-convention.eu.int/bienvenue.asp?lang=IT

 Documenti della Convenzione:

http://european-convention.eu.int/doc_register.asp?lang=IT&Content=DOC

 Progetto ditrattato che istituisce una Costituzione per l’Europa, versione pubblicata in GU: http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/archive/2003/c_16920030718it.html

 Il Parlamento europeo e la Convenzione:

http://www.europarl.europa.eu/parliament/archive/staticDisplay.do?language=IT&id=78

 Sito del Comitato economico e sociale dedicato alla Convenzione:

http://backupcese.qwentes.be/convention/contributions/index_fr.asp

 

 Progetto di trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa: GU C 169 del 18 luglio 2003, 105 pagg.

 Progetto di trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa: EUR-OP 2003 – ISBN 92-78-40199-4, 333 pagg.

 

Forum

Il Forum ha costituito un’importante integrazione della Convenzione, il mezzo principale per contribuire al dibattito. Se, da un lato, la Convenzione ha riunito un’ampia gamma di rappresentanti istituzionali, scopo del Forum è stato, dall’altro, far sì che il dibattito si allargasse ulteriormente, includendo la società civile. Si è trattato di una rete strutturata che ha consentito alle organizzazioni (parti sociali, imprese, organizzazioni non governative, mondo universitario, ecc.) di presentare contributi su qualsiasi aspetto inerente al futuro dell’Unione europea e, per il tramite di tale rete, di influenzare i lavori della Convenzione stessa.

 Forum: http://europa.eu.int/futurum/forum_convention/index_it.htm

 Testi completi dei contributi presentati dai partecipanti al Forum e loro sintesi: http://europa.eu.int/constitution/futurum/forum_convention/doc_it.htm

  Spazio sul sito Futurum che sostituisce il Forum, chiuso al termine dei lavori della Convenzione:  http://europa.eu.int/constitution/futurum/index_it.htm

 

 

Dibattito sull’avvenire dell’Unione europea

Il “dibattito sul futuro dell’Unione europea”, attuato per mezzo del portale Futurum, è un’iniziativa varata su proposta della Conferenza intergovernativa di Nizza, nel dicembre 2000, come prosecuzione e approfondimento del “Dialogo sull’Europa” avviato dalla Commissione nel febbraio 2000. Si inserisce in un processo di riflessione e di scambio, destinato a contribuire alla preparazione ed ai lavori della Conferenza intergovernativa avviata il 4 ottobre 2003.

 Portale Futurum: raccolta dei dibattiti avviati nel 2000, nonché dei documenti di lavoro della Convenzione e della CIG: http://europa.eu.int/constitution/futurum/index_it.htm

 Sito della Commissione europea sul futuro dell’Unione: http://europa.eu.int/constitution/futurum/comm/index_it.htm

 Sito del Parlamento italiano sul futuro dell’Europa: fornisce accesso ai documenti italiani e comunitari, informazioni sulle iniziative promosse in Italia, contributi dei cittadini sul tema: http://www.camera.it/_aveur/default.asp

 Portale Avvenireuropa: sito ufficiale che, in seguito alle difficoltà incontrate dal processo di ratifica del "Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa", sostiene in Italia la ripresa di un ampio dibattito sul futuro dell'Unione europea. Esso è promosso dal Dipartimento per le Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea. L'aggiornamento del sito è affidato al Centro nazionale di informazione e documentazione europea:  http://www.avvenireuropa.it/

 

La Conferenza intergovernativa 2003/2004

 I lavori della Conferenza intergovernativa:

http://europa.eu.int/scadplus/cig2004/index_it.htm

 I documenti della Conferenza intergovernativa:

http://ue.eu.int/cms3_applications/Applications/igc/doc_register.asp?
content=DOC&lang=IT&cmsid=900

 

La Costituzione europea

 Una Costituzione per l’Europa:

http://europa.eu.int/scadplus/constitution/index_it.htm

 

 Sito del Governo italiano sulla Costituzione europea

http://www.governo.it/costituzione_europea/index.html

 

  Il testo integrale del trattato che adotta una Costituzione per l’Europa:

http://europa.eu.int/eur-lex/lex/JOHtml.do?uri=OJ:C:2004:310:SOM:IT:HTML

 

 Il testo integrale del trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, in una versione formattata in modo più compatto (200 pagine) e completa di indice analitico e tavole di corrispondenza, curata dal Cide :

http://www.cide.it/SmartPublish/v.2006.03/download.aspx?UId=300acfab-585e-40fb-a635-f569039ad3f7

 

 

 

Processo di ratifica

Il trattato costituzionale entrerà in vigore alla condizione che tutti gli Stati membri lo ratifichino secondo le rispettive norme costituzionali. A fronte dei risultati negativi nei referendum in Francia, il 29 maggio 2005, e nei Paesi Bassi, il 1° giugno 2005, il Consiglio europeo del 16 e 17 giugno 2005 ha adottato una dichiarazione “sulla ratifica del trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa” in cui ha deciso di aprire un “periodo di riflessione”,

da utilizzare anche per dibattiti e chiarimenti coni cittadini europei. Nel corso della presidenza austriaca del primo semestre 2006, il Consiglio europeo ha esaminato – nelle Conclusioni finali -  lo stato di avanzamento dei dibattiti sulla ratifica del trattato costituzionale.

 La ratifica del trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa:

http://europa.eu.int/constitution/referendum_it.htm

 Agenda delle ratifiche della Costituzione per l'Europa:

http://www.europarl.it/costituzione/ratifiche/index.asp

 Notizie sulla ratifica della Costituzione:

http://www.europarl.it/costituzione/ratifiche/punto_costituzione.asp

 

 

 2.3.   Lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia

 

I trattati istitutivi enunciano l’obiettivo della libera circolazione delle persone sul territorio comunitario, riconducendolo principalmente ai lavoratori. La volontà successivamente maturata di estendere a tutti tale libertà, insieme allo sviluppo di fenomeni quali criminalità internazionale organizzata, immigrazione clandestina, traffico di droga e terrorismo hanno indotto gli Stati membri a sviluppare, a partire dagli anni ‘70, una cooperazione concreta nel settore della giustizia e degli affari interni.

Il trattato di Maastricht sull’Unione europea (TUE) del 1992 istituisce l’Unione europea, che non sostituisce ma si fonda sulle Comunità europee. Si viene a creare una struttura che ha un tetto comune (Unione europea), delle fondamenta comuni (disposizioni comuni) e poggia su tre pilastri: il “primo pilastro” formato da un ampio insieme di materie sulle quali le istituzioni deliberano utilizzando il cosiddetto metodo comunitario, il “secondo pilastro” costituito dalla politica estera e di sicurezza comune (PESC), materia nella quale delibera essenzialmente il Consiglio con scarso coinvolgimento delle altre istituzioni comunitarie (metodo intergovernativo); il “terzo pilastro” costituito dalla cooperazione in materia di giustizia e affari interni (GAI), un insieme di materie in cui si segue parimenti il metodo intergovernativo.

Con la creazione del “terzo pilastro” il TUE ha arricchito, tra l’altro, la costruzione europea della nuova dimensione rappresentata dalla cooperazione in materia di giustizia e di affari interni, in tal modo ravvicinando le attività dei ministeri della Giustizia e dei ministeri dell’Interno dei quindici Stati membri dell’UE nonché i loro servizi. Il TUE elenca nove settori destinati a diventare oggetto di cooperazione: diritto d’asilo, attraversamento delle frontiere esterne, immigrazione, lotta contro la droga e la tossicodipendenza, lotta contro le frodi internazionali, cooperazione giudiziaria in materia civile e penale, cooperazione doganale e cooperazione tra servizi di polizia.

Con la denominazione di “spazio di libertà, sicurezza e giustizia”, il Trattato di Amsterdam ha rafforzato la cooperazione nel settore. Numerose materie sono state trasferite nel primo pilastro - visti, diritto d’asilo, immigrazione e le altre politiche correlate con la libera circolazione delle persone - ovvero gran parte del “terzo pilastro” creato dal TUE.

Il sistema di Schengen, originariamente frutto di accordi internazionali del 1985 e del 1990 conclusi da alcuni Stati membri al di fuori del quadro comunitario, che ha consentito di abolire le frontiere interne tra gli Stati firmatari e di creare una frontiera esterna unica lungo la quale i controlli all’ingresso nello spazio Schengen vengono effettuati secondo procedure identiche, è stato anch’esso “comunitarizzato” dal trattato di Amsterdam, ovvero ricondotto al primo pilastro. Al terzo pilastro, con l’aggiunta della lotta contro il razzismo e la xenofobia, restano la cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, materie che ancora gli Stati considerano come strettamente correlate alla loro sovranità.

Alcuni Stati - Regno Unito, Irlanda e Danimarca - partecipano solo parzialmente al sistema Schengen.

Gli avvenimenti dell’11 settembre 2001 e dell’11 marzo 2004 hanno, inevitabilmente, impresso un’accelerazione agli sviluppi in questo settore. Con il recente allargamento, la problematica dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia è diventata, poi, una delle questioni cruciali all’interno dell’Unione europea. A più riprese, gli Stati membri hanno affermato la volontà di lottare con fermezza contro la criminalità transnazionale ed il terrorismo.

 

 Commissione europea - Libertà, sicurezza e giustizia: http://ec.europa.eu/justice_home/index_en.htm

 

 Parlamento europeo – Commissione AFSJ: Area di Libertà, Sicurezza e Giustizia: http://www.europarl.europa.eu/comparl/libe/elsj/news/default_en.htm

 

 Rete Giudiziaria Europea in materia civile e commerciale: http://ec.europa.eu/civiljustice/

 

 Rete Giudiziaria Europea in materia penale:

  http://ec.europa.eu/justice_home/fsj/criminal/network/fsj_criminal_network_en.htm

 

 Europol

 http://www.europol.eu.int/

 

 

 

2.4.    Il ruolo dell’Unione europea nel mondo

 

Il ruolo dell’Unione europea in quanto attore internazionale si è sviluppato nel corso degli anni, ottenendo un crescente, seppur ancora parziale, riconoscimento sulla scena mondiale. Le dinamiche legate alla globalizzazione e alla crescente interdipendenza regionale rendono necessario per l’Unione presentarsi sulla scena internazionale come un protagonista credibile, non solo in termini economici ma anche politici. L’Unione ha, d’altra parte, chiaramente mostrato la volontà di rappresentare una forza di equilibrio nel mondo, anche attraverso la centralità attribuita alle politiche di cooperazione con i Paesi del terzo mondo e gli sforzi concreti verso l’adozione di un modello di sviluppo sostenibile. In questo quadro la forza di un’Europa unita, che si esprime con una sola voce, risulterebbe determinante.

Si tratta di un dibattito molto attuale, affrontato dapprima in seno alla Convenzione, incentrato su quali modalità l’Unione europea debba adottare per promuovere in modo efficace i valori fondamentali, difendere gli interessi comuni e contribuire all’obiettivo generale della pace, della sicurezza e dello sviluppo sostenibile a livello mondiale.

Nel corso dei primi anni di costruzione europea l’espressione “politica estera comune” non figurava nei trattati istitutivi, nonostante, fin dal 1970, gli Stati membri abbiano stabilmente cooperato, e ricercato una concertazione a livello intergovernativo, sulle grandi questioni di politica internazionale. La trasformazione si è compiuta dapprima con l’Atto unico europeo del 1986 e poi con il Trattato sull’Unione europea del 1992, che ha fatto della politica estera e di sicurezza comune (PESC) il cosiddetto “secondo pilastro” intergovernativo dell’UE.

Attualmente, un membro della Commissione europea è incaricato delle relazioni esterne (Relex) dell’Unione, mentre l’iniziativa propriamente politico-diplomatica è affidata ad un Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, che riveste anche il ruolo di Segretario generale del Consiglio.

Tra le politiche che attualmente compongono il complesso quadro delle relazioni esterne dell’Unione, particolare attenzione, dopo il recente allargamento, viene dedicata alla cosiddetta politica europea di prossimità che riguarda i paesi limitrofi dell’Unione e che prevede conseguentemente relazioni privilegiate al fine di creare uno spazio di prosperità e buon vicinato fondato sui valori dell’Unione e caratterizzato da relazioni strette e pacifiche basate sulla cooperazione.

 Consiglio - PESC:

http://www.consilium.europa.eu/showPage.asp?lang=it&id=248&mode=g&name

 Alto rappresentante per la PESC:

http://www.consilium.europa.eu/cms3_applications/applications/solana
index.asp?lang=EN&cmsid=246

 Commissione europea - L’Unione europea nel mondo:

http://ec.europa.eu/comm/world/index.htm

 Commissione europea - Relazioni esterne:

http://ec.europa.eu/comm/external_relations/index.htm

 Il sito dedicato alla politica di prossimità dell’UE

http://ec.europa.eu/world/enp/index_en.htm

 

 

 

 

 

II – La Politica della trasparenza

 

Il principio di trasparenza costituisce uno degli elementi chiave della governance europea [Libro bianco sulla governance europea] in quanto consente una migliore partecipazione dei cittadini europei al processo decisionale delle istituzioni e degli organi dell’Unione europea e garantisce una maggiore legittimità, efficienza e responsabilità dell’amministrazione nei confronti dei cittadini in un sistema democratico. Il principio è entrato formalmente a far parte del diritto primario dell’Unione europea dal 1° maggio 1999, data di entrata in vigore del Trattato di Amsterdam. Quest’ultimo, infatti, ha modificato l’articolo 1, secondo comma, del Trattato sull’Unione europea (TUE), stabilendo che “nel processo di creazione di un'unione sempre più stretta tra i popoli dell'Europa” le decisioni devono essere prese “nel modo più trasparente possibile e il più vicino possibile ai cittadini”.

Parallelamente alla modifica dell’art. 1 TUE, ed in attuazione del principio ivi stabilito, il Trattato di Amsterdam ha introdotto nel Trattato istitutivo della Comunità europea un nuovo articolo 255, che accorda ai cittadini il diritto d’accesso ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione. A norma di questo articolo, il Consiglio dell’Unione e il Parlamento europeo hanno adottato, il 30 maggio 2001, il regolamento (CE) n. 1049/2001, che stabilisce i principi, le condizioni e le limitazioni del diritto d’accesso ai documenti delle istituzioni. Secondo quanto stabilito dal regolamento,la titolarità del diritto di accesso spetta a qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro. Secondo gli stessi principi, condizioni e limitazioni, le istituzioni possono, inoltre, concedere l’accesso ai documenti anche a qualsiasi persona fisica o giuridica che non risieda o non abbia la sede sociale in uno Stato membro. Per quanto riguarda l’ambito d’applicazione materiale, il diritto d’accesso riguarda tutti i documenti detenuti da un’istituzione, vale a dire i documenti formati o ricevuti dalla medesima e che si trovino in suo possesso concernenti tutti i settori dell’attività dell’Unione europea. In sostanza, l’accesso del pubblico riguarda sia i documenti elaborati dalle stesse istituzioni, sia i documenti in loro possesso emanati da terzi, tra cui gli Stati membri, i Paesi terzi, le altre istituzioni, il pubblico.

I documenti sono resi accessibili al pubblico su domanda scritta ovvero direttamente, sotto forma elettronica o attraverso registro. In particolare, i documenti formati o ricevuti nel corso di una procedura legislativa sono resi accessibili al pubblico. In linea di principio, quindi, tutti documenti delle istituzioni dovrebbero essere accessibili. Tuttavia, il regolamento prevede che taluni interessi pubblici e privati siano tutelati mediante eccezioni. Nel caso di domande relative a documenti di terzi, l’istituzione consulta il terzo, a meno che non sia chiaro che il documento può o non deve essere divulgato.

 

Per ulteriori informazioni sull’accesso ai documenti:

 

 Registro dei documenti del Parlamento europeo: http://www.europarl.europa.eu/registre/recherche/info_it.cfm?langue=IT

  Accesso ai documenti e registro dei documenti del Consiglio: http://www.consilium.europa.eu/cms3_applications/br>showPage.ASP?id=549&lang=it&mode=g

 Accesso ai documenti della Commissione: http://ec.europa.eu/transparency/access_documents/index_en.htm

 Registro dei documenti della Commissione:

http://ec.europa.eu/transparency/regdoc/registre.cfm?CL=it

 

 Selezione di testi giuridici riguardante l’accesso del pubblico ai documenti: http://europa.eu.int/eur-lex/it/news/20020117_01.html

 

 Unione europea: Accesso ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione - Istruzioni per l’uso; EUR-OP, 2002, 38 pagg., ISBN: 92-894-1905-9, N. catalogo: KA-41-01-187-IT-C
 Versione on-line: http://www.europarl.eu.int/opengov/pdf/2001_1834_it.pdf

 

Il regolamento (CE) n. 1049/2001 copre soltanto le tre istituzioni previste dall’art. 255 del Trattato Ce, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione. Infatti, non esiste al momento una base giuridica che permetta di estendere il diritti d’accesso ai documenti in possesso delle altre istituzioni e organi dell’Unione europea. Consapevoli di tale lacuna, le tre istituzioni interessate hanno adottato una dichiarazione comune (GU L 173 del 27.6.2001, p. 5) in cui si sono impegnate a rendere il regolamento applicabile alle agenzie e agli organi analoghi istituiti dal legislatore comunitario ed hanno lanciato un appello alle altre istituzioni e organi al fine di fare adottare volontariamente delle norme analoghe.

Facendo seguito alla dichiarazione comune, le istituzioni hanno esteso l’applicazione del regolamento 1049/2001 alle Agenzie. Il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo hanno risposto all’appello delle tre istituzioni.

 Registro dei documenti del Comitato delle regioni:

http://www.cor.europa.eu/it/documents/register.htm

 Registro dei documenti del Comitato economico e sociale europeo:

http://eesc.europa.eu/activities/press/registry/index_en.asp

 

La Corte dei Conti, la Banca europea per gli investimenti e la Banca centrale europea applicano ai loro documenti norme per l’accesso di tipo più restrittivo rispetto al regolamento 1049/2001. Le condizioni, i limiti e le procedure concernenti l'accesso, da parte del pubblico, ai documenti di cui dispone la Corte dei conti europea, sono disciplinati dalla decisione n. 12/05 del 10 marzo 2005.

Per quanto riguarda la politica di informazione della Banca europea per gli investimenti: http://www.eib.org/publications/publication.asp?publ=152.

Infine, per quanto riguarda la Banca centrale europea sono disciplinati dalla decisione n. 3/04 del 4 marzo 2004 . A causa del loro ruolo giurisdizionale, la Corte di Giustizia e il Tribunale di primo grado non hanno adottato norme in materia di accesso ai propri documenti.

 

III - Il processo normativo nell’Unione europea

 

 

L’adozione di atti normativi a livello dell’Unione europea è il risultato delle interazioni tra più soggetti, il c.d.“triangolo istituzionale” formato da Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione e Commissione europea.

Il processo decisionale segue due principali canali. Su ciascuna questione, a seconda della materia di cui si tratta, si delibera seguendo il metodo comunitario ovvero il metodo intergovernativo. Nel primo caso, le procedure di adozione degli atti vengono disciplinate dai Trattati istitutivi della Comunità europea (CE) e della Comunità europea dell’energia atomica (Euratom), prevedendo l’intervento di Consiglio, Parlamento e Commissione ed il controllo giurisdizionale della Corte di Giustizia. Il metodo intergovernativo, previsto nel secondo e nel terzo “pilastro” del trattato sull’Unione europea – Politica estera e di sicurezza comune e Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale –, consiste, invece, nella cooperazione tra i governi nazionali, sostanziandosi in un processo decisionale che vede protagonisti Consiglio dell’Unione e Consiglio europeo, con scarso coinvolgimento delle altre istituzioni.

Anche istituzioni e organi quali la Corte dei conti, il Comitato economico e sociale, il Comitato delle regioni, la Banca centrale europea e il Comitato economico e finanziario intervengono in numerosi settori specifici. Le regole di questo processo decisionale sono inserite nei trattati e comprendono ogni settore nel quale l’Unione europea è chiamata a svolgere la propria azione. Consideriamo qui unicamente la procedura legislativa comunitaria, lasciando da parte due procedure distinte che riguardano, rispettivamente, l’adozione del bilancio e la conclusione degli accordi internazionali.

Cinque sono le principali procedure previste per l’adozione degli atti giuridici con forza vincolante, comunemente distinte a seconda del ruolo che è riservato al Parlamento. In ordine crescente di coinvolgimento del Parlamento europeo si hanno:

Assenza di consultazione - la Commissione invia la sua proposta al Consiglio, che adotta l’atto a maggioranza qualificata o all’unanimità secondo la base giuridica di cui si tratta.

Procedura di consultazione - forma originaria della procedura legislativa dell’Unione, ha gradualmente perso rilevanza, fino ad applicarsi attualmente solo nei casi non espressamente soggetti alle procedure di cooperazione e di codecisione. La decisione spetta al Consiglio, mentre il Parlamento svolge una funzione consultiva.

Procedura di cooperazione - si basa sulla precedente, prevedendo però un rafforzamento dell’influenza del Parlamento e consentendo al tempo stesso una certa accelerazione dell’iter legislativo. Essa si applica attualmente al solo settore dell’Unione economica e monetaria.

Procedura del parere conforme - si basa anch’essa sulla procedura di consultazione, ma attribuisce al Parlamento un reale potere di veto. Il Parlamento deve infatti approvare la proposta, pena l’impossibilità di adozione dell’atto da parte del Consiglio.

Procedura di codecisione - attribuisce al Parlamento un reale potere decisionale, prevedendo una procedura articolata, nel quadro della quale Consiglio e Parlamento devono trovare un accordo, pena l’interruzione del processo legislativo. È diventata di gran lunga la procedura più applicata nella pratica legislativa comunitaria.

 

Ulteriori informazioni sulle procedure legislative:

 L’ABC del diritto comunitario - La procedura legislativa della CE: http://europa.eu.int/eur-lex/it/about/abc/abc_21.html

 

 Adozioni di decisioni nell’Unione europea:

http://europa.eu/institutions/decision-making/index_it.htm

 

 Le principali procedure legislative:

http://eur-lex.europa.eu/it/droit_communautaire/droit_communautaire.htm#2

 

 Guida alla codecisione:

http://ec.europa.eu/codecision/index_en.htm

 

 Note sintetiche del Parlamento europeo - Procedure decisionali di natura sovranazionale: http://www.europarl.europa.eu/factsheets/1_4_1_it.htm  

 

 Versione cartacea: Parlamento europeo: Note sintetiche sull’Unione europea; EUR-OP, 1999, 351 pagg., 14 euro, ISBN: 92-828-8093-1, N. catalogo: AY-21-99-092-IT-C

 

Versione CD-ROM: Parlamento europeo: Note sintetiche sull’Unione europea; EUR-OP, 1999, 14 euro, ISBN: 92-823-1344-1, N. catalogo: AY-21-99-092-1F-Z

 

Alcuni siti Internet consentono di seguire e di comprendere l’evoluzione di ciascuna procedura, verificandone lo stato d’avanzamento e le prospettive di sviluppi ulteriori. Ogni procedura corrisponde, di fatto, ad un dossier che raggruppa tutti i documenti e gli avvenimenti ad essa collegati e tutti gli attori coinvolti:

 

 OEIL - Osservatorio legislativo del Parlamento europeo: banca dati disponibile solo in inglese e in francese, aggiornata quotidianamente, con schede molto dettagliate che propongono i dati essenziali sulla procedura, i riassunti delle fasi più significative a partire da documenti o da eventi, i link ai testi dei documenti disponibili in formato elettronico:

http://www.europarl.eu.int/oeil/

Esempio di scheda: http://www.europarl.europa.eu/oeil/FindByProcnum.do?lang=2&procnum=COD/2001/0244

 PreLex: - banca dati delle procedure interistituzionali che permette di seguire le varie fasi del processo decisionale, fornendo indicazioni dettagliate circa gli ambiti di applicazione di ciascuna procedura. Disponibile, attualmente, in 11 lingue, in futuro nelle 20 lingue comunitarie, aggiornata quotidianamente, presenta schede sugli avvenimenti verificatisi, con riferimento a persone, servizi, documenti e link alla versione elettronica dei testi dei documenti citati:

http://ec.europa.eu/prelex/apcnet.cfm?CL=it

Esempio di scheda:

http://ec.europa.eu/prelex/detail_dossier_real.cfm?CL=it&DosId=189652

 

 Procedura di codecisione: banca dati del Consiglio dell’UE, alimentata giornalmente, disponibile solamente in francese, che riprende lo stato dei lavori in merito ai fascicoli oggetto di procedura di codecisione:

http://www.consilium.europa.eu/showPage.asp?id=435&lang=it&mode=g  

 

 Conciliation: sito Internet che consente al pubblico di seguire il progresso dei lavori legislativi nella fase di conciliazione della procedura di codecisione, con informazioni sulle procedure concluse e su quelle in corso:

http://www.europarl.europa.eu/code/default_en.htm#  

 

 

 

 

 

 

IV - Le fonti di cognizione dell’ordinamento giuridico dell’Unione europea

 

 

1.     Il diritto comunitario primario: i trattati istitutivi

 

§         I trattati istitutivi delle Comunità europee (Trattato di Parigi – 1951 (ora estinto), Trattati di Roma – 1957), gli accordi modificativi intervenuti successivamente (Atto unico europeo – 1986, Trattato di Maastricht – 1992, Trattato di Amsterdam – 1997, Trattato di Nizza – 2000 e gli atti aventi pari rango, protocolli e convenzioni allegati ai trattati) costituiscono il diritto primario scritto. Tale insieme di disposizioni fondamentali - concernenti gli obiettivi, l’organizzazione e le modalità di funzionamento dell’Unione e delle Comunità - costituisce il quadro giuridico costituzionale comunitario. Pur essendo fondati su accordi internazionali, la Corte di Giustizia infatti ha considerato i trattati istitutivi delle Comunità europee come la “carta costituzionale di base” di una comunità di diritto. (sentenza Les Verts c. Parlamento europeo, causa 294/83 del 23 aprile 1986).

§         La versione consolidata dei trattati equivale alla modifica dei trattati istitutivi quale risulta dalle disposizioni dei trattati successivi.

§         I trattati relativi all’adesione alle Comunità europee (1972, 1980, 1985) ed all’Unione europea (1994, 2003, 2004, 2007).

 

 Informazioni sui trattati e testi integrali del Trattato sull’Unione europea e trattato che istituisce la Comunità europea, quali in vigore dal 1° febbraio 2003 (versioni consolidate in seguito al trattato di Nizza); Trattato sull’Unione europea (modificato dal trattato di Amsterdam); Trattato di Amsterdam; Trattato sull’Unione europea (Maastricht); Atto unico europeo; Trattato di fusione; Trattato istitutivo della Comunità europea (modificato dal trattato di Amsterdam); Trattato istitutivo della Comunità europea dell’energia atomica (nella versione anteriore al trattato di Amsterdam); Trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (nella versione anteriore al trattato di Amsterdam):

http://europa.eu/abc/treaties/index_it.htm  

 

  GU C 325 versione consolidata al trattato di Nizza

  Unione europea: Raccolta dei Trattati, EUR-OP, tomo I, volume I, 1999, 1045 pagg.

 Raccolta dei Trattati:

http://europa.eu.int/eur-lex/lex/it/treaties/index.htm  

 

Con (l’eventuale) entrata in vigore del trattato costituzionale, i trattati relativi alle Comunità europee ed all’Unione europea risulteranno abrogati. Il trattato EURATOM resterà in vigore nella versione modificata del protocollo allegato al trattato costituzionale.

 

 

2.     Il diritto derivato

 

I Trattati istitutivi abilitano le istituzioni e gli organi dell’Unione ad adottare atti giuridici. Tali atti possono distinguersi nelle seguenti categorie principali:

 

2.1     Atti vincolanti della Comunità europea e dell’Euratom

Regolamenti - hanno portata generale, sono direttamente applicabili - ovvero si inseriscono nell’ordinamento nazionale senza che si renda necessario un atto di recepimento - e obbligatori in tutti i loro elementi. Scopo dei regolamenti è quello di uniformare il diritto all’interno dell’UE.   

 

Direttive - hanno portata generale e vincolano gli Stati membri quanto al risultato da conseguire, lasciandoli autonomi nella definizione delle modalità. Ogni direttiva necessita di essere recepita nell’ordinamento nazionale entro un termine stabilito, a decorrere dal quale, posto che essa presenti caratteristiche di completezza e chiarezza di contenuto dispositivo, hanno effetto diretto e, conseguentemente, i cittadini comunitari, secondo la consolidata giurisprudenza della Corte di Giustizia (sentenza Van Duyn, 1974, sentenza Marshall, 1986, sentenza Faccini Dori, 1994), possono far valere i diritti creati dalla direttiva nei confronti degli Stati inadempienti. Scopo delle direttive è il ravvicinamento delle legislazioni nazionali, tramite l’armonizzazione delle relative norme.

 

Decisioni - sono atti obbligatori in tutti i loro elementi. A differenza dei regolamenti, non hanno portata generale ma si rivolgono ai destinatari che puntualmente individuano, che possono consistere in Stati membri ovvero categorie di soggetti.

 

Regolamenti di funzionamento delle istituzioni - adottati dalle istituzioni nel quadro delle loro prerogative di auto-organizzazione, si impongono all’istituzione destinataria. Devono conformarsi alle prescrizioni dei trattati e possono essere sottoposti al controllo della Corte di Giustizia. Possono, d’altra parte, costituire base per ricorsi contro atti adottati in violazione delle loro disposizioni.

 

 Regolamento del Pe:

http://www.europarl.europa.eu/parliament/expert/staticDisplay.do?language=IT&id=56

 

 Regolamento della Commissione

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/oj/2005/l_347/l_34720051230it00830090.pdf

 

 Regolamento del Consiglio

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/oj/2004/l_106/l_10620040415it00220045.pdf

 

 Stato di attuazione della normativa comunitaria per Paese e settore, procedure di infrazione, decisioni su aiuti di Stato:

http://ec.europa.eu/community_law/eulaw/index_en.htm  ( solo in inglese e in francese ).

 

 

2.2     Atti vincolanti dell’Unione europea

 

2.2.1  Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC)

 

La PESC si inserisce in un quadro istituzionale unico, nel quale, oltre al Consiglio europeo, le istituzioni coinvolte sono quelle comunitarie. Tuttavia, il processo decisionale riguardante la PESC si distingue fortemente dall’attuazione delle politiche comunitarie, per un differente equilibrio dei poteri tra Consiglio, Parlamento europeo e Commissione. La Commissione è associata a pieno titolo alla PESC ma il suo diritto di iniziativa non è esclusivo; le iniziative sono presentate soprattutto dalla Presidenza del Consiglio, da uno Stato membro o dall’Alto Rappresentante per la PESC. Il Parlamento europeo è unicamente consultato dalla Presidenza del Consiglio sulle scelte fondamentali della PESC e informato dei suoi sviluppi.

 Attività dell’Unione europea in materia di PESC:

 http://europa.eu/pol/cfsp/index_it.htm

 Cronistoria della PESC:

 http://europa.eu/scadplus/leg/it/lvb/r00001.htm

 

 

Principi e orientamenti generali

Sono definiti dal Consiglio europeo, ivi comprese le questioni che presentano implicazioni in materia di difesa. Il Consiglio dell’Unione prende poi le decisioni necessarie alla loro attuazione.

 

Strategie comuni

Vengono decise dal Consiglio europeo su raccomandazione del Consiglio dell’Unione e si applicano ai settori in cui gli Stati membri hanno interessi comuni importanti. Devono contenere un’indicazione precisa degli obiettivi, della loro durata e dei mezzi che dovranno fornire all’Unione e agli Stati membri. Il Consiglio provvede all’attuazione delle strategie comuni, in particolare adottando azioni e posizioni comuni.

 

Azioni comuni

Sono adottate dal Consiglio dell’Unione per affrontare specifiche situazioni in cui si ritiene necessario un intervento operativo dell’Unione. Devono contenere un’indicazione precisa degli obiettivi, la portata, i mezzi di cui l’UE deve disporre, le condizioni di attuazione e, se necessario, la durata.

 

Posizioni comuni

Sono adottate dal Consiglio dell’Unione per definire l’approccio dell’Unione europea su particolari questioni. Gli Stati membri provvedono affinché le loro politiche nazionali vi si conformino.

 Legislazione nel settore della PESC  

http://www.europa.eu/pol/cfsp/index_it.htm

 

 Repertorio della legislazione

 http://europa.eu.int/eur-lex/lex/it/repert/18.htm

 

  PESC – sito del Consiglio

http://www.consilium.europa.eu/showPage.asp?lang=it&id=248&mode=g&name=

 

  PESC - presentazione della Commissione – Relazioni esterne

http://ec.europa.eu/comm/external_relations/cfsp/intro/index.htm

 

 IUE - Istituto Universitario europeo di Firenze

http://www.iue.it/EFPB/Welcome.html

 

2.2.2      Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale

 

Gran parte del “terzo pilastro” intergovernativo creato dal TUE è stato comunitarizzato dal trattato di Amsterdam. La parte del terzo pilastro che resta disciplinata con metodo intergovernativo - pur con taluni aspetti comunitari - è ormai unicamente la cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. In quest’ambito, le procedure di decisione e le competenze della Corte di giustizia restano differenti rispetto a quelle del sistema comunitario.

Nel quadro della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale il Consiglio dell’Unione può adottare posizioni comuni, decisioni e decisioni-quadro, nonché stabilire convenzioni.

Sono previsti inoltre una serie di strumenti, tra cui l’Unità Eurojust, agenzia istituita con l’obiettivo di coadiuvare le autorità nazionali nella lotta contro il crimine, e la Rete giudiziaria europea (RJE), creata dal Consiglio nel 1998 allo scopo di facilitare la cooperazione giudiziaria penale tra gli Stati membri.

 

 

Posizioni comuni

Definiscono l’orientamento dell’Unione in merito a una questione specifica rientrante nella materia.

 

Decisioni-quadro

Finalizzate al ravvicinamento delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri, sono per essi vincolanti quanto al risultato da ottenere, salva restando la competenza delle autorità nazionali in merito alla forma e ai mezzi. Esse non hanno efficacia diretta.

 

Decisioni

Possono avere qualsiasi altro scopo coerente con gli obiettivi della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, escludendo il ravvicinamento delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri. Queste decisioni sono vincolanti e non hanno efficacia diretta.

 

  EUR- Lex  repertorio analitico degli atti adottati

http://eur-lex.europa.eu/it/repert/19.htm

 

  CONSILIUM – Cooperazione nei settori della Giustizia e degli Affari Interni

         http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=249&lang=IT&mode=g

 

 Commissione europea - Libertà, sicurezza e giustizia :   http://europa.eu.int/comm/justice_home/index_en.htm

 

 SCAD-Plus  schede riassuntive

http://europa.eu/scadplus/leg/it/s22000.htm

  

 Parlamento europeo – Commissione  Libertà civili, giustizia e affari interni

http://www.europarl.europa.eu/activities/expert/committees/
presentation.do?committee=1248&language=IT

  Unità EUROJUST

 http://www.eurojust.eu.int/

 Rete Giudiziaria Europea in materia civile e commerciale:

http://ec.europa.eu/civiljustice

 

Rete Giudiziaria Europea in materia penale:   

 http://www.ejn-crimjust.eu.int/

 Europol:

http://www.europol.eu.int/

 

 

2.3     Atti non vincolanti

 

Raccomandazioni e Pareri - consentono alle istituzioni comunitarie di esprimersi in maniera non vincolante, ovvero senza imporre obblighi giuridici ai destinatari, nei confronti di Stati membri o imprese. Mentre le raccomandazioni consigliano al destinatario un determinato comportamento, attraverso i pareri le istituzioni esprimono giudizi su una determinata situazione oggettiva o su determinate fattispecie comunitarie o nazionali. Tali atti hanno portata essenzialmente politica e morale, suggerendo un comportamento, ma non se ne può tuttavia escludere  qualsiasi effetto giuridico. Riguardo alle raccomandazioni la  Corte di Giustizia (sentenza Grimaldi, causa C-322/88, 13 dicembre 1989) ha, invero, sancito l’obbligo, per i giudici nazionali, di tenerne conto ai fini dell’interpretazione di norme nazionali o di altri atti comunitari vincolanti.

 

 

2.4     Atti atipici

 

Risoluzioni, dichiarazioni, comunicazioni, conclusioni, codici di condotta - si tratta di atti scaturiti dalla pratica istituzionale. Concernono ipotesi specifiche e sono per lo più funzionali all’attività istituzionale. Presentano finalità diverse: possono esprimere un’opinione o un auspicio; annunciare, precedere o preparare atti normativi.

 

 

3.     Il diritto convenzionale: gli accordi e gli altri atti adottati nel quadro delle relazioni esterne

 

Tutti gli accordi esterni conclusi dall’Unione europea con Paesi terzi e della Comunità o con organizzazioni internazionali, gli accordi tra Stati membri e gli accordi conclusi da ciascuno Stato membro con la Comunità devono essere conformi alle disposizioni dei Trattati.

 

3.1     Accordi internazionali

 

Si tratta di atti risultanti dall’esercizio della competenza internazionale dell’Unione europea e delle Comunità europee.

  Accordi conclusi dalla CE con Stati terzi o organizzazioni internazionali, nel quadro delle sue competenze esclusive.

  Accordi misti, conclusi congiuntamente dagli Stati membri e dalla CE nel quadro delle competenze concorrenti.

  Accordi in ambito PESC - conclusi dal Consiglio su raccomandazione della Presidenza, con uno o più Stati od organizzazioni internazionali.

  Accordi in ambito GAI - convenzioni di cui il Consiglio raccomanda l’adozione agli Stati membri Salvo disposizioni contrarie tali convenzioni, una volta adottate da almeno la metà degli Stati membri, entrano in vigore per detti Stati membri.

  Decisioni di comitati misti, creati in applicazione di un accordo internazionale.

 Accordi internazionali:

http://europa.eu.int/eur-lex/lex/it/accords/accords.htm

 

3.2     Diritto complementare

 

Il diritto complementare è costituito da accordi conclusi tra Stati membri, scaturiti dall’esigenza di uniformità delle regole in campi strettamente legati alle attività comunitarie ma non inclusi nella sfera di competenza dell’Unione.

  Decisioni dei rappresentanti degli Stati membri riuniti in seno al Consiglio.

  Convenzioni internazionali concluse tra Stati membri.

 

  Ufficio degli accordi, con banca dati e motore di ricerca

http://www.consilium.europa.eu/cms3_applications/Applications/accords/..

 

 



 

V - La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

 

 

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (GU) esce tutti i giorni nelle venti lingue ufficiali dell’Unione (danese, finlandese, francese, greco, inglese, italiano, olandese, portoghese, spagnolo, svedese, tedesco, ceco, estone, lituano, lettone, maltese, polacco, sloveno, slovacco, ungherese) L’edizione nelle diverse lingue si distingue grazie ad una sigla indicativa del paese. Ne esistono tre diverse serie:

 

1.     La Serie L

Legislazione: contiene i testi ufficiali di tutti gli atti vincolanti, ovvero regolamenti, direttive e decisioni.

Contiene poi altre categorie di atti vincolanti, ovvero accordi della CE approvati dal Consiglio, atti vincolanti adottati nel quadro della PESC, atti vincolanti adottati nel quadro della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.

 

2.     La Serie C

Contiene comunicazioni, informazioni, atti preparatori e  pareri.

-   Comunicazioni: testi di atti non vincolanti adottati dal Consiglio, tassi di conversione dell’euro, nuove cause presso la Corte di Giustizia e il Tribunale di primo grado (testo non integrale), documenti relativi ad aiuti di Stato e concentrazioni.

-   Atti preparatori: testi delle proposte legislative della Commissione (ora pubblicati in CE), pareri del Comitato economico e sociale e del Comitato delle regioni, posizioni comuni del Consiglio.

-   Informazioni: avvisi delle istituzioni europee, inviti a presentare proposte, avvisi di disponibilità di impieghi presso le istituzioni (pubblicati anche in un’edizione speciale della GU contrassegnata dalla lettera A).

 

3.     La Serie C E

A partire dal luglio 1999, una parte del diritto comunitario in precedenza pubblicato nella Serie C della GU - documenti COM, posizioni comuni del Consiglio,  interrogazioni scritte dei membri del Parlamento e risposte della Commissione e del Consiglio, documenti relativi alle sessioni plenarie del Parlamento europeo (testo delle risoluzioni, ma non trascrizione del dibattito) - viene pubblicata esclusivamente in formato elettronico, sul sito Europa sezione Eur-Lex o su CD Rom. In un prossimo futuro, verranno pubblicati nella serie CE anche i pareri del Comitato economico e sociale e del Comitato delle regioni.

 

 EUR-Lex - elenco cronologico e accesso ai contenuti delle Gazzette ufficiali disponibili nelle serie L, C, C E e C A:

http://europa.eu.int/eur-lex/lex/JOIndex.do?

  

 EUR-OP - sezione dedicata alla GU UE sul sito dell’editore ufficiale dell’Unione europea: http://publications.eu.int/general/oj_it.html

  Serie C e Serie L - Abbonamento annuale all’edizione mensile su CD Rom.

  Serie C e Serie L - Abbonamento annuale all’edizione quotidiana.

  Serie C A - E’ previsto un abbonamento specifico annuale, per soddisfare la crescente domanda di informazione su concorsi e possibilità di impiego nelle istituzioni.

 

 

4.     Gli indici

Indici mensili e annuali delle GU UE, serie L e C, classificati secondo un ordine cronologico e alfabetico.

 

5.     La Serie S

Costituisce il supplemento alla GU, contenente:

-   Appalti pubblici di lavori, forniture e servizi di tutti gli Stati membri dell’Unione europea

-   Appalti di forniture (per i settori dell’acqua, energia, trasporti e telecomunicazioni)

-   Appalti pubblici delle istituzioni dell’Unione europea

-   Appalti del Fondo europeo di sviluppo (paesi ACP)

-   Phare, Tacis ed altri appalti dell’Europa centrale e orientale

-   Progetti finanziati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), dalla Banca centrale europea e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS)

-   Appalti dello Spazio economico europeo (Norvegia, Islanda e Liechtenstein)

-   Appalti contemplati dall’accordo sugli appalti pubblici (GPA) stipulato da Stati Uniti d’America, Giappone e Svizzera nel quadro del GATT/Organizzazione mondiale del commercio (OMC)

-   Gruppi europei di interesse economico (GEIE)

-   Appalti pubblici per aiuti alimentari

-   Appalti pubblici per servizi aerei

Dal mese di luglio 1998 la GU S non è più disponibile in versione cartacea, bensì esclusivamente in forma elettronica.

  TED - bandi per appalti pubblici:

 http://ted.europa.eu/

 

  SIMAP - per la pubblicazione di bandi di gara sulla GU S:

http://simap.eu.int/index_it.html

 

  CD Rom di raccolta dei numeri usciti ogni settimana (fino al luglio 2003)

 

6.     Il Repertorio della legislazione comunitaria in vigore e gli altri atti delle istituzioni comunitarie

Il Repertorio contiene riferimenti alla pubblicazione in GU UE del diritto comunitario in vigore. Include, allo scopo di riflettere l’attività dell’Unione europea nei suoi momenti essenziali, anche gli atti di natura politica o atti individuali di interesse più generale. Comprende quindi:

-   accordi e convenzioni conclusi dalla Comunità nel quadro delle sue competenze internazionali,

-   atti di diritto comunitario derivato con valore vincolante,

-   atti di diritto complementare, segnatamente decisioni dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in seno al Consiglio,

-   taluni atti del diritto derivato con valore non vincolante ma considerati rilevanti dalle istituzioni.

Il Repertorio consta di due volumi, a cadenza semestrale:

volume I - corpo dell’opera, raggruppa gli atti in 20 capitoli secondo uno schema analitico,

volume II - contiene un indice cronologico degli atti e l’indice alfabetico del piano di classificazione.

   Repertorio della legislazione comunitaria in vigore e di altri atti delle istituzioni comunitarie, voll. I e II, XXXXI ed. aggiornato al 2003

  EUR-Lex  http://europa.eu.int/eur-lex/lex/it/repert/index.htm

 

 

 

 

VI – L’Apparato istituzionale ed organizzativo dell’Unione europea e della Comunità europea ed i suoi documenti

 

 

1.     Consiglio europeo

 

Il Consiglio europeo riunisce i Capi di Stato o di Governo degli Stati membri dell’Unione e il Presidente della Commissione, assistiti dai ministri degli Affari Esteri e da un membro della Commissione. Non si tratta di una istituzione della Comunità, come si deduce dal fatto che non è menzionato dall’art. 7 CE. Il Consiglio europeo è, infatti, nato al di fuori della struttura istituzionale comunitaria, dalla prassi delle riunioni al vertice fra i capi di Stato o di governo  degli Stati membri che nel corso degli anni 60 e dei primi 70 si sono tenute senza una cadenza regolare. Tale prassi ha ricevuto una prima formalizzazione al vertice di Parigi del dicembre 1974. Nel 1987, l’Atto unico europeo, all’art. 2, ne ha poi sancito formalmente l’esistenza, la composizione e la cadenza periodica, sotto la presidenza del capo di Stato o di governo che esercita la presidenza del Consiglio dei ministri. In seguito, il Trattato sull’Unione europea del 1993, all’art. 4 – cioè nelle disposizioni comuni ai tre pilastri – non ha introdotto modificazioni al quadro istituzionali e dunque non ha trasformato il Consiglio europeo in istituzione comunitaria in senso proprio ma ne ha definitivamente sancito il ruolo.

Il compito principale del Consiglio europeo consiste nel dare all’Unione l’impulso necessario al suo sviluppo e nel definirne gli orientamenti politici generali. Esso espleta le sue funzioni adottando decisioni politiche di principio e formulando indirizzi destinati al Consiglio dell’Unione o alla Commissione.

Il secondo comma dell’art. 4 TUE prevede che il Consiglio europeo si riunisca almeno due volte l’anno. Tuttavia, secondo una prassi ormai consolidata esso tiene due riunioni per ciascun semestre di presidenza del Consiglio dei Ministri. Le riunioni del Consiglio europeo si svolgono di regola nello Stato cui spetta la presidenza di turno. Tuttavia, la dichiarazione sul luogo di riunione dei Consigli europei allegata al Trattato di Nizza ha stabilito che «a decorrere dal 2002 una riunione del Consiglio europeo per ciascuna presidenza si terrà a Bruxelles». 

 

  Le informazioni sul Consiglio europeo sono disponibili sul sito Internet:

 

 http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=429&lang=it&mode=g

 

 

1.1     Conclusioni dei Consigli europei

Il Consiglio europeo ha acquisito importanza crescente all’interno dell’Unione, fissando le priorità e dando l’orientamento politico da seguire, stimolando lo sviluppo e regolando le questioni controverse che non vengono risolte nel Consiglio dell’Unione. La Presidenza del Consiglio europeo presenta al Parlamento europeo le proprie conclusioni al seguito di ciascuna riunione, nonché un rapporto sullo stato del progresso dell’Unione al termine di ogni anno.

  CONSILIUM

  http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=432&lang=en&mode=g

 

  CONSILIUM ufficio stampa:

 http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=339&lang=en

 

 

2   Parlamento europeo

 

Il Parlamento europeo è composto dai rappresentanti dei popoli degli Stati riuniti nella Comunità. Quale istituzione rappresentativa dei cittadini europei, esso costituisce il fondamento democratico della Comunità. Per garantire alla Comunità la piena legittimazione democratica, esso dev'essere pienamente associato al processo legislativo comunitario ed esercitare il controllo politico sulle altre istituzioni della Comunità a nome dei cittadini. In tal senso il Parlamento europeo ha subito nel corso della storia del processo di integrazione europeo, una continua evoluzione, soprattutto quanto al suo coinvolgimento nel processo legislativo comunitario. Il Parlamento europeo  si compone attualmente di 732 deputati eletti, dal 1979, a suffragio universale diretto, sulla base dei sistemi elettorali di ciascuno Stato membro, di cui 78 membri spettanti all’Italia. Gli euro-deputati non sono ripartiti secondo la nazionalità, ma in base al gruppo politico di appartenenza. Essi si riuniscono in sedute plenarie (tornate) e si distribuiscono in 17 commissioni parlamentari, ognuna incaricata di uno specifico settore, cui competono i lavori preparatori delle tornate con l’elaborazione di relazioni e pareri. Le elezioni del Parlamento europeo si tengono ogni cinque anni, quasi contemporaneamente in tutti gli Stati membri: ogni stato può scegliere il giorno in cui tenere le elezioni all’interno di un periodo fissato (compreso fra il giovedì e la domenica successiva).

Il Parlamento europeo esercita una serie di funzioni:

1        Funzione legislativa e consultiva - esamina le proposte della Commissione ed è associato al Consiglio nel processo legislativo secondo modalità diverse (procedura di codecisione nella maggioranza dei casi, procedura di cooperazione o di consultazione nei restanti). Tutti gli accordi internazionali rilevanti, nonché gli accordi di adesione conclusi con i futuri Stati membri, necessitano, ai fini dell’adozione da parte del Consiglio, del parere conforme del Parlamento europeo.

2        Funzione di controllo politico - esercita un potere di controllo sulle attività dell’Unione, in primo luogo  attraverso il potere di investitura della Commissione europea - le cui attività ha prerogativa di censurare -, in secondo luogo attraverso l’istituzione di commissioni d’inchiesta, infine attraverso le interrogazioni, scritte e orali, che può rivolgere alla Commissione ed al Consiglio.

3        Funzione di bilancio - Condivide il potere di bilancio con il Consiglio, votando il bilancio annuale e controllandone l’esecuzione, affidata alla Commissione europea.

  Le informazioni sul Parlamento europeo sono disponibili sul sito Internet http://www.europarl.europa.eu/

 

  Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo

http://www.europarl.it/

 

 2.1 Registro: accesso ai documenti interni

Il registro pubblico dei documenti del Parlamento europeo contiene i riferimenti e i documenti accessibili ai cittadini a partire dal 3 dicembre 2001.

 http://www.europarl.europa.eu/registre/recherche/info_en.cfm

 

2.2 Documenti ufficiali del Parlamento europeo

Ordini del giorno, progetti di relazioni e di pareri, relazioni adottate in sede di commissione parlamentare, verbali della sessione plenaria, testi adottati dal Parlamento, risoluzioni, dibattiti della sessione plenaria, interrogazioni parlamentari, ecc.

 http://www.europarl.europa.eu/guide/search/docsearch_it.htm

 

2.3 EP Live

Consente di seguire in diretta su Internet i dibattiti e gli eventi del Parlamento europeo. Grazie al Web Streaming è possibile vedere o ascoltare in diretta le sedute plenarie del Parlamento europeo.

 http://www.europarl.europa.eu/eplive/public/default_it.htm

 

 

2.4 Bollettino

Il Bollettino descrive le attività mensili del Parlamento europeo e dei deputati, il calendario delle riunioni e il seguito dato ai lavori.

 http://www.europarl.europa.eu/activities/expert/staticDisplay.do?id=119&language=IT

 

2.5     Note sintetiche

Organizzate in schede tecniche, le note sintetiche sono state ideate per fornire ai non addetti ai lavori un quadro generale il più conciso e chiaro possibile della costruzione europea, incluso il contributo apportato a tale processo dal Parlamento europeo. Costituiscono un valido punto di riferimento per studenti, studiosi e operatori

  http://www.europarl.europa.eu/parliament/archive/staticDisplay.do?language=EN&id=152

In lingua inglese e francese aggiornate fino al febbraio del 2004

 

3   Consiglio dell’Unione europea

 

Il Consiglio dei Ministri (o Consiglio) è l’istituzione dell’Unione ove sono rappresentati gli Stati membri. I suoi compiti principali consistono in:

esercitare la funzione legislativa,

provvedere al coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri,

stabilire il progetto di bilancio,

nominare i membri della Corte dei conti, del Comitato economico e sociale e del Comitato delle regioni,

decidere la conclusione di accordi tra la Comunità, da un lato, i Paesi terzi e le organizzazioni internazionali, dall’altro.

Non esistono membri permanenti del Consiglio, in quanto la sua composizione varia da una riunione all’altra, comprendendo i rappresentanti a livello ministeriale degli Stati membri incaricati della materia iscritta all’ordine del giorno: Affari generali e relazioni esterne; Economia e finanza; Giustizia e affari interni; Occupazione, politica sociale, salute e consumatori; Competitività (mercato interno, industria e ricerca); Trasporti, telecomunicazioni ed energia; Agricoltura e pesca; Ambiente; Istruzione, gioventù e cultura.

  Le informazioni sul Consiglio sono disponibili sul sito Internet:

http://ue.eu.int/cms3_fo/index.htm

 

 

3.1     Consigli informali

I Consigli informali si sostanziano in uno scambio di vedute, non dando luogo a decisioni con effetto vincolante. Le dichiarazioni dei Consigli informali vengono anch’esse ormai pubblicate sul sito Internet Europa.

 

  Registro pubblico dei documenti del Consiglio dell’UE:

http://www.consilium.europa.eu/cms3_applications/showPage.asp?lang=it&id=549&mode=g&name

 

Il registro contiene riferimenti a documenti del Consiglio prodotti dal 1° gennaio 1999.

  http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?lang=it&id=320&mode=g&name

  libreria online, pubblicazioni del Consiglio gratuite e a pagamento.


3.2    Presidenza del Consiglio dell’UE

Il Consiglio è presieduto a turno da ogni Stato membro per un periodo di sei mesi (da gennaio a giugno, da luglio a dicembre), secondo un ordine prestabilito. La Presidenza del Consiglio esercita un ruolo primario nell’organizzazione dei lavori di tale istituzione, soprattutto imprimendo un impulso al processo decisionale legislativo e politico. Essa ha il compito di organizzare e di presiedere le riunioni dei diversi Consigli, nonchè di elaborare compromessi atti a risolvere problemi.

 

 

  Presidenza austriaca I° semestre 2006 http://www.eu2006.at/en/index.html?null

 

  Presidenza finlandese II° semestre 2006  http://www.eu2006.fi/en_GB/

    

 

3.3     Calendario del Consiglio

Le riunioni si tengono nella sede del Consiglio, a Bruxelles, nell’edificio Justus Lipsius. Dal 1° gennaio 1999, è possibile consultare il programma del semestre in corso ed il calendario delle riunioni previste per la settimana successiva.

 

http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?lang=it&id=340&mode=g&name

 

3.4     Verbali del Consiglio

Il resoconto delle sedute viene pubblicato il giorno successivo in una delle lingue ufficiali dell’Unione (spesso in inglese), tradotto in tutte le lingue alcuni giorni più tardi. Il processo verbale di una sessione del Consiglio espone in sintesi le decisioni prese e, occasionalmente, il contenuto delle discussioni svoltesi durante tale sessione.

   http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=552&lang=it&mode=g  

 

3.5     Estratto mensile degli atti del Consiglio

Il Segretariato generale del Consiglio pubblica un documento mensile che elenca gli atti legislativi e non legislativi del Consiglio, compresi i risultati delle votazioni, le dichiarazioni di voto e le dichiarazioni a verbale allorché il Consiglio agisce in veste di legislatore.

  http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=551&lang=it&mode=g

 dal gennaio 1999.

 

3.6     Comunicazioni alla stampa

Si tratta a tutti gli effetti di resoconti dettagliati dei Consigli, suddivisi per tipologia.

  http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=221&lang=it&mode=g

 

 

4   Commissione europea

 

Considerata il motore della politica comunitaria, è l’istituzione custode dei trattati istitutivi e rappresenta l’interesse comunitario. La Commissione europea ha potere di iniziativa - presenta al Consiglio o al Parlamento e Consiglio, proposte e progetti di normativa comunitaria - nonchè ha un potere di esecuzione, gestione e controllo. Rappresenta la Comunità presso le organizzazioni internazionali e nei negoziati internazionali.

E’ un organo collegiale di membri indipendenti, tra cui il Presidente, che stabilisce gli orientamenti politici. I membri della Commissione sono designati in due tempi (prima il Presidente poi i rimanenti Commissari) dal Consiglio, riunito a livello di capi di Stato e di governo, deliberando a maggioranza qualificata e la loro nomina, per un periodo di cinque anni, necessita della preventiva approvazione del Parlamento europeo. I Commissari sono assistiti da un apparato amministrativo costituito da Direzioni generali e Servizi specializzati, principalmente dislocati a Bruxelles e Lussemburgo.

Dal 1° maggio 2004 al 31 ottobre 2004 la Commissione è composta da 30 membri, poiché ai 20 Commissari dei quindici Stati membri si sono aggiunti 10 commissari dei nuovi Paesi aderenti, i quali partecipano al processo decisionale su un piano di parità. Tuttavia, per la durata di questo periodo transitorio, i nuovi Commissari non hanno uno specifico portafoglio, bensì ciascuno affiancherà uno dei Commissari preesistenti.

Dal 1° novembre 2004 al 31 ottobre 2009 entrerà poi in funzione una nuova Commissione composta da 25 membri, ovvero uno per ciascuno Stato membro.

Tra le istituzioni comunitarie, la Commissione è quella che produce il maggior numero di documenti e pubblicazioni, in ragione soprattutto delle sue molteplici attività.

  Sito ufficiale:  http://ec.europa.eu/index_it.htm

 Guida del cittadino per l’accesso ai documenti della Commissione. Spiega in maniera semplice, sotto forma di domande-risposte, come accedere ai documenti della Commissione. Si compone di due parti: la prima indica l’iter da seguire per ottenere l’accesso a informazioni già pubblicate, la seconda riguarda l’accesso a documenti non pubblicati.

 

http://ec.europa.eu/comm/secretariat_general/sgc/citguide/docs/it.pdf

 

 Registro elettronico dei documenti http://ec.europa.eu/transparency/access_documents/index_en.htm

 

 

4.1     Relazione generale sull’attività dell’Unione europea

La Relazione, che viene presentata al Parlamento europeo in febbraio, fornisce un panorama generale delle attività svolte dalla Comunità nel corso dell’anno che ne precede la presentazione. Realizzata dal Segretariato generale della Commissione, viene pubblicata nel corso dei primi mesi dell’anno successivo.

  EUR-OP -  pubblicata annualmente

 EUR-OP - CD-ROM multilingue contenente i dieci Bollettini e la Relazione generale dell’anno in esame.

   http://europa.eu/generalreport/it/welcome.htm

 

  Viene tradizionalmente pubblicata anche una relazione annuale dedicata alla politica della Concorrenza: http://ec.europa.eu/comm/competition/annual_reports

 

  e una relazione annuale sulla politica agricola dell’UE: http://ec.europa.eu/agriculture/publi/archive/index_it.htm

 

 

4.2     Bollettino dell’Unione europea

Pubblicazione mensile che riporta una descrizione delle attività della Commissione e delle altre istituzioni comunitarie nel corso del mese di riferimento (dieci numeri all’anno). Il Bollettino è completato dalla Relazione generale. Viene pubblicato, a cura del Segretariato generale della Commissione europea, nelle undici lingue ufficiali degli Stati membri dell’UE, alle quali a breve si aggiungeranno le nove lingue ufficiali dei nuovi Paesi membri. Il contenuto di ogni singolo Bollettino viene suddiviso per tema e corredato di indice tematico. La seconda parte è consacrata alla documentazione (estratti di dichiarazioni, riferimenti a documenti ufficiali).

1        Bollettino dell’Unione europea: Supplemento S

Si tratta di una serie a periodicità irregolare, consacrata a grandi temi dell’attualità comunitaria.

  EUR-OP - abbonamento a Bollettino e supplementi

 EUR-OP - CD-ROM multilingue contenente i dieci Bollettini e la Relazione generale dell’anno in esame.

  http://europa.eu/bulletin/it/welcome.htm

 

 

4.3     Documenti COM

Documenti di lavoro prodotti dalla Commissione. La numerazione dei documenti COM segue un ordine cronologico nell’anno di pubblicazione.

Dal 1993 i documenti COM, quando consistono in una proposta legislativa, sono sistematicamente pubblicati nella GU serie C, mentre dal 1999 vengono pubblicati sul sito Internet, GU serie CE, e su CD rom.

Esistono quattro tipi di documenti COM:

1       Proposte legislative

Le proposte legislative della Commissione consistono di due parti: 1. informazione di base; 2. testo della proposta.

2       Documenti relativi alle politiche comunitarie

Prima di presentare una proposta legislativa in una determinata materia, la Commissione pubblica solitamente una comunicazione. I Libri Verdi, comunicazioni che la Commissione pubblica riguardo un settore politico specifico per avviare un processo di consultazione a livello europeo, forniscono in molti casi lo spunto per successivi atti giuridici. Si tratta di documenti destinati innanzitutto ai diretti interessati - organizzazioni e privati cittadini - invitati a partecipare al processo di consultazione e ai dibattiti. I Libri Bianchi sono documenti contenenti proposte ufficiali di azione della Comunità in un settore specifico, ai fini del loro sviluppo. Spesso un Libro Bianco fa seguito a un Libro Verde.

3       Rapporti sull’attuazione delle politiche comunitarie

Talvolta la Commissione riceve incarico di presentare un rapporto sull’attuazione e sul funzionamento di uno strumento comunitario.

4       Rapporti annuali sulle politiche o rapporti di esperti

 

  PRE-Lex  http://ec.europa.eu/prelex/apcnet.cfm?CL=it

 

  Libri Verdi  http://ec.europa.eu/comm/off/green/index_it.htm

 indica i riferimenti di tutti i Libri Verdi pubblicati dal 1984, con accesso ai testi a partire dal 1994.

 

  Libri Bianchi http://ec.europa.eu/comm/off/white/index_it.htm indica i riferimenti di tutti i Libri Bianchi pubblicati dal 1985, con accesso ai testi a partire dal 1993.

 

   pubblicazioni cartacee EUR-OP dei documenti più rilevanti

 

4.4     Documenti SEC

Sono documenti informativi, preparati dal Segretariato generale della Commissione, in origine destinati unicamente all’informazione interna. In virtù della trasparenza dell’informazione comunitaria, un documento SEC può diventare documento COM o può essere allo stesso modo liberamente diffuso.

  PRE-Lex  http://ec.europa.eu/prelex/apcnet.cfm?CL=it

  

 

4.5     Comunicati stampa del servizio del Portavoce

Servizio destinato principalmente ai giornalisti, ma di utilità generale. Presenta comunicati stampa e memo della Commissione, comunicati delle altre istituzioni e organi, ma anche i discorsi dei Commissari.

   INDICE ATTUALITA’ UE  http://europa.eu/press_room/index_en.htm

  RAPID - banca dati http://europa.eu.int/rapid/setLanguage.do?language=en

  Midday express - selezione dei comunicati stampa più importanti, messa on line quotidianamente alle ore 12.00:

 http://europa.eu.int/rapid/showInformation.do?pageName=middayExpress&guiLanguage=en  

 

 

4.6     Pubblicazioni delle Direzioni generali

Un gran numero di Direzioni generali della Commissione producono pubblicazioni e  periodici riguardanti il settore specifico nel quale operano.

  pagina d’accesso ai siti delle DG:

http://ec.europa.eu/dgs_it.htm

 

 presenta i link alle pagine dell’ufficio delle pubblicazioni

http://publications.europa.eu/index_it.html

 

  Gli abbonamenti ai periodici/newsletter sono gratuiti nella maggior parte dei casi: è sufficiente compilare l’apposito bollettino inserito nel periodico o presentare richiesta via e-mail.

 

4.7     Pubblicazioni e informazione per il grande pubblico

Si tratta in gran parte di pubblicazioni d’informazione generale, gratuite, edite in tutte le lingue dell’Unione europea sotto forma di opuscoli, bollettini, periodici, mappe, manifesti, CD Rom, presentazioni per ragazzi, cartoline, depliant. Gli opuscoli, in particolare, offrono una presentazione sintetica e fruibile delle politiche europee e dei temi prioritari dell’azione comunitaria, oltre ad informazioni essenziali sulla costruzione europea, sui Trattati e sulle istituzioni comunitarie.

Per ottenere le pubblicazioni per il grande pubblico ci si può rivolgere, in Italia, al Centro nazionale di informazione e documentazione europea (Cide), all’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo o alle Reti di informazione sul territorio, come gli Info-Point Europa (IPE), i Centri di informazione e animazione rurale (Carrefour) e i Centri di Documentazione Europea (CDE).

  Catalogo online delle pubblicazioni d’informazione generale destinate al grande pubblico http://ec.europa.eu/publications/index_it.htm

 

            EU BOOKSHOP - Servizio di accesso unico alle pubblicazioni delle istituzioni europee  

http://bookshop.europa.eu

 

  ECLAS - catalogo della biblioteca centrale della Commissione europea, utile per trovare dei riferimenti bibliografici di testi diversi, inerenti l’Unione:

http://ec.europa.eu/libraries/doc/catalogues/index_it.htm

 

  CIDE – Centro nazionale di informazione e documentazione europea

         http://www.cide.it/Contenuti/?PageID=28

     

  Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo

 http://www.europarl.it/pubblicazioni/

  Rappresentanza in Italia della Commissione europea

         http://ec.europa.eu/italia/

 

 Centri italiani di Documentazione Europea (CDE):

http://www.cdeita.it

 

  Antenne Europe Direct 

         http://ec.europa.eu/italia/centri_reti/europe_direct/

 

 

5   Corte di giustizia e Tribunale di primo grado

 

La Corte di giustizia è la giurisdizione suprema per tutte le questioni pertinenti al diritto comunitario. Nei compiti della Corte sono compresi i seguenti ambiti fondamentali:

-         il controllo del rispetto del diritto comunitario, sia da parte delle istituzioni comunitarie nel quadro dell’applicazione delle disposizioni dei trattati, sia da parte degli Stati membri per quanto riguarda l’osservanza degli obblighi derivanti dal diritto comunitario;

-         l’interpretazione della legislazione comunitaria.

Se il diritto comunitario è riuscito ad impiantarsi così profondamente nella realtà giuridica degli Stati membri è perché tale diritto è stato concepito, interpretato ed applicato da parte dei cittadini, delle amministrazioni e dei giudici di tutti gli Stati membri come un corpo uniforme di norme che i singoli possono invocare dinanzi ai rispettivi giudici nazionali. Le decisioni della Corte hanno fatto del diritto comunitario una realtà per i cittadini europei, spesso avendo importanti ripercussioni sul piano costituzionale ed economico.

La Corte di Giustizia è attualmente composta da un giudice per Stato membro, designati “di comune accordo dai governi degli Stati membri” per sei anni. Per assicurare la continuità della giurisprudenza, ogni 3 anni si procede ad un rinnovamento parziale dei giudici, i cui mandati sono rinnovabili.

La Corte di giustizia viene assistita nella sua attività da 8 avvocati generali, il cui mandato ha la medesima durata di quello dei giudici e che godono della stessa indipendenza. Degli 8 avvocati generali, 5 spettano sempre ai “grandi Stati membri” (Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Spagna), mentre i restanti 3 spettano agli altri Stati membri e sono nominati secondo un criterio di rotazione. Nelle loro “conclusioni” gli avvocati generali presentano alla Corte una proposta di soluzione della controversia, non vincolante, che si basa su un esame assolutamente indipendente ed imparziale delle questioni di diritto sollevate nelle rispettive controversie; queste conclusioni costituiscono parte integrante della procedura orale e sono pubblicate insieme alla sentenza nella Raccolta della giurisprudenza.

Nel 1988 è stato istituito, sulla base dell’Atto unico europeo, il Tribunale di primo grado.

Inizialmente le competenze del Tribunale di primo grado erano limitate a certe categorie di ricorsi. Successivamente, il Tribunale è diventato la giurisdizione di primo grado per tutti i ricorsi di persone fisiche o giuridiche contro atti giuridici comunitari. Dopo il trattato di Nizza anche i ricorsi diretti degli Stati membri e delle istituzioni sono stati assegnati al Tribunale, che potrà conoscere anche di determinate questioni pregiudiziali. Le decisioni del Tribunale sono  impugnabili davanti alla Corte di giustizia per soli motivi di diritto.

E’ composto di un giudice per Stato membro, per la cui qualifica, nomina o stato giuridico si applicano sostanzialmente gli stessi principi e le stesse disposizioni previste per i giudici della Corte di giustizia.

Il trattato di Nizza ha previsto, inoltre, la possibilità per il Consiglio di istituire camere giurisdizionali incaricate di conoscere in primo grado di talune categorie di ricorsi proposti in materie specifiche.

 

  Informazioni sono disponibili su CURIA, il sito Internet della Corte: http://curia.europa.eu/it/index.htm

L’attività della Corte e del Tribunale di primo grado si può distinguere in:

  Decisioni (ordinanze, sentenze) delle giurisdizioni comunitarie nei rispettivi ambiti di competenza.

-   Controversie di competenza del Tribunale di primo grado.

-   Controversie di competenza della Corte.

  Pareri della Corte relativi alla conclusione di accordi internazionali (art. 300 par. 6 del trattato CE).

  Conclusioni degli avvocati generali.

 

5.1     Raccolta della giurisprudenza

 La Raccolta della giurisprudenza della Corte di Giustizia, pubblicata nelle lingue ufficiali dell’UE, rappresenta la sola fonte autentica da cui possa citarsi la giurisprudenza della Corte e del Tribunale di primo grado. Per l’acquisto occorre rivolgersi alla Corte di giustizia delle Comunità europee, L-2925 Lussemburgo, Divisione Interna - Sezione pubblicazioni, fax 00352.4303.2650

 Tutte le sentenze, a partire dal 17 giugno 1997, della Corte e del Tribunale di primo grado, nonché le conclusioni degli Avvocati generali, sono accessibili sul sito Internet della Corte: http://curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=it nonché, anche per il periodo precedente, su EUR-LEX: 
http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm

 CURIA - accesso alla giurisprudenza per numero di causa

http://curia.europa.eu/it/content/juris/index.htm

 CURIA Repertorio della giurisprudenza comunitaria

http://curia.europa.eu/common/recdoc/repertoire_jurisp/
bull_home/index.htm

 CURIA - bibliografia corrente. Bibliografia bimestrale comprendente la raccolta sistematica di tutta la letteratura (pubblicazioni monografiche e articoli) ricevuta o spogliata durante il periodo di riferimento. E’ pubblicata in 2 parti separate: parte A: pubblicazioni giuridiche riguardanti l’integrazione europea; parte B: teoria generale del diritto, diritto internazionale, diritto comparato, diritti nazionali e altre materie.

http://curia.europa.eu/it/instit/presentationfr/index_cje.htm

 

 

  CURIA - Relazione annuale http://curia.europa.eu/it/instit/presentationfr/rapport.htm

  CURIA - comunicati stampa http://curia.europa.eu/it/actu/calendriers/index.htm 

 CURIA - note di dottrina alle sentenze

         http://curia.europa.eu/it/content/juris/index_note.htm

  CURIA - notiziario Reflets ( sino al 2003)

http://curia.europa.eu/it/coopju/apercu_reflets/common/recdoc/reflets/
frame1.htm

  CURIA - elenco dei siti giuridici nazionali e internazionali

         http://curia.europa.eu/it/content/outils/liens/liens.htm

 

5.2     La giurisprudenza dei giudici nazionali in materia di diritto comunitario

  http://193.191.217.21/en/jurisprudence/jurisprudence_en.html

 

   CURIA - Panorama sull’applicazione del diritto comunitario da parte delle autorità giudiziarie nazionali

 http://curia.europa.eu/it/coopju/apercu_reflets/lang/recdoc/apercu/frame1.htm

 

6   Corte dei conti

 

La Corte dei conti europea è l’istituzione preposta alla verifica contabile di tutte le entrate e le spese dell’Unione e ne accerta la sana gestione finanziaria. Essa  è composta da un componente per Stato membro - ciascuno nominato per sei anni per decisione unanime del Consiglio dell’Unione, previa consultazione del Parlamento. Istituita nel 1975, ha iniziato la sua attività nel 1977. Nel 1992 il Trattato di Maastricht l’ha elevata al rango di istituzione. Conformemente al Trattato di Amsterdam, la Corte dei conti può segnalare qualunque irregolarità al Parlamento europeo e al Consiglio. Inoltre, il suo potere di controllo è stato esteso ai fondi comunitari gestiti dagli organismi esterni, nonché dalla Banca europea degli investimenti. Pur non essendo dotata di competenze giurisdizionali nell’esercizio dei suoi poteri di controllo, la Corte dispone dello strumento della pubblicità che viene data ai suoi atti, pubblicati sulla GU. Tramite i propri lavori la Corte si prefigge di contribuire al miglioramento della gestione finanziaria dei fondi dell'Unione europea a tutti i livelli, in modo da garantire ai cittadini dell'Unione che il loro utilizzo sia ottimale.

 

 Le informazioni sono disponibili sul sito Internet: http://www.eca.eu.int/index_it.htm

 

6.1     Relazioni annuali

La Relazione annuale sull’esercizio finanziario presenta le attività di pertinenza del bilancio generale corredate delle risposte delle istituzioni e le attività dei Fondi europei di sviluppo corredate delle risposte delle istituzioni.

  http://www.eca.eu.int/audit_reports/annual_reports/annual_reports_index_it.htm  dal 1996.

  GU C

6.2     Relazioni speciali

Sono relazioni relative ad alcuni campi specifici, accompagnate dalle risposte della Commissione.

  http://www.eca.eu.int/audit_reports/special_reports/special_reports_index_it.htm dal 1998.

  GU C

 

6.3            Pareri

La Corte può all’occorrenza dare pareri su richiesta di una delle altre istituzioni.

  http://www.eca.eu.int/audit_reports/opinions/opinions_index_it.htm a partire dal 1997.

  GU C

 

7   Organi consultivi

 

 

7.1     Comitato economico e sociale (CES)

 

Il Comitato economico e sociale, composto da rappresentanti dei settori socio-economici europei, ha un ruolo consultivo nei confronti di Commissione, Consiglio e Parlamento europeo. I pareri che rilascia - dietro consultazione ovvero di propria iniziativa - sono elaborati dai suoi trecentodiciassette membri, rappresentanti delle diverse categorie economiche e sociali e della società civile.

  Le informazioni sul Comitato economico e sociale sono disponibili sul sito Internet: http://eesc.europa.eu/index_en.asp

 

- Le principali informazioni sull’attualità, gli eventi futuri e recenti del CES

 http://www.toad.esc.eu.int/EESCWorkInProgress.aspx

 

- Pareri del CES

Il Comitato si riunisce in Assemblea plenaria per un numero di sessioni pari a circa dieci annuali. Sulla base delle proposte di pareri delle sezioni, l’Assemblea plenaria del Comitato adotta dei pareri (a maggioranza semplice) indirizzati alle istituzioni. Tali pareri vengono pubblicati sulla GU serie C e integrati nelle banche dati CELEX e EUR-LEX.

  http://eesc.europa.eu/documents/opinions/avis.asp?type=it

 

- Sintesi delle sessioni

Presenta l’insieme dei Pareri adottati nel corso di una sessione plenaria.

  http://eesc.europa.eu/activities/press/summaries_plenaries/index_en.asp

 

- Registro dei documenti

 http://eesc.europa.eu/activities/press/registry/index_en.asp

 

- Pubblicazioni

 http://eesc.europa.eu/documents/publications/index_en.asp?culture=EN&theme=9

 

- Rapporto annuale

Presenta i lavori del CES, le attività delle diverse sezioni, il funzionamento interno del Segretariato generale, la lista dei pareri adottati durante l’anno

 

  In vendita presso EUR-OP.

 

7.2     Comitato delle regioni (CdR)

 

Organo consultivo composto da rappresentanti elettivi di autorità locali e regionali, che origina dall’esigenza di rendere partecipi gli enti territoriali dello sviluppo e della messa in opera delle politiche dell’UE. Rilascia pareri - su richiesta della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo, ovvero di propria iniziativa, sulle questioni direttamente concernenti le entità territoriali.

  Le informazioni sul Comitato delle regioni sono disponibili sul sito Internet:

http://www.cor.europa.eu/it/index.htm

 

 

- Rubrica delle attività, riunioni delle commissioni.

  Sessioni plenarie

http://www.cor.europa.eu/it/activities/commissions_meetings.htm

 

 Sessioni plenarie già effettuate

http://www.cor.europa.eu/it/activities/sessions.htm

 

 - Documenti e Pubblicazioni

La produzione del CdR è costituita soprattutto da pareri, che vengono proposti, modificati e adottati nel corso delle quattro sessioni plenarie annuali in cui i membri del Comitato si riuniscono per definire la politica del CdR.

 

  Pareri e risoluzioni: banca dati sul sito. La pubblicazione sulla GU e nelle banche dati                                         avviene in tutte le lingue ufficiali dell’UE http://www.cor.europa.eu/it/documents/opinions.htm

 

          Registro elettronico dei documenti

http://www.cor.europa.eu/red/it/index.htm

 

 

8   Organi finanziari

 

 

8.1     Banca centrale europea (BCE)

 

La Banca centrale europea (BCE), prevista dalle modifiche apportate dal Trattato di Maastricht al Trattato istitutivo della CE, ha avviato concretamente la sua attività il 30 giugno 1998. Dal 1° gennaio 1999, ha il compito di mettere in atto la politica monetaria europea, definita dal Sistema europeo delle Banche centrali, ed è responsabile della stabilità dell’Euro. Concretamente, gli organi direttivi della BCE (Consiglio direttivo e Comitato esecutivo), dirigono il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC), che ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno della Comunità. Il SEBC è, inoltre, incaricato di tenere e gestire le riserve ufficiali in valuta estera degli Stati membri e di promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento. La BCE è succeduta all’Istituto monetario europeo (IME).

  Le informazioni sono disponibili sul sito Internet:

 http://www.ecb.int/home/html/lingua.it.html della BCE e sul sito della

Banca d’Italia http://www.bancaditalia.it/

 

  • Rapporto annuale

  • Analizza le evoluzioni economiche nell’UE, fornisce il resoconto dei lavori preparatori della 3° fase dell’UEM, dell’attuazione della politica monetaria e delle funzioni della BCE.

      http://www.ecb.int/pub/annual/html/index.en.html sezione pubblicazioni.

     

  • Bollettino mensile

  • Esamina mensilmente le evoluzioni economiche nella zona dell’Euro, in particolare quelle dei prezzi, e fornisce le tabelle delle statistiche economiche, monetarie e finanziarie.

     http://www.ecb.int/pub/mb/html/index.en.html sezione pubblicazioni

     

     

    8.2     Banca europea per gli investimenti (BEI)

     

    La Banca europea per gli investimenti (BEI) é stata fondata nel 1958 sulla base del Trattato istitutivo della Comunità europea. La missione della BEI è quella di contribuire, facendo leva al mercato dei capitali ed alle proprie risorse, allo sviluppo equilibrato e senza scosse del mercato comune nell’interesse della Comunità. Nell’ambito di tale missione assume poi una speciale rilevanza il compito di concorrere al rafforzamento della coesione economica e sociale della Comunità. La BEI esercita la sua missione concedendo finanziamenti o (in minor misura) garanzie per la realizzazione di progetti di investimenti realizzati da mutuatari pubblici o privati in tutti i settori dell’economia. I progetti selezionati concorrono all’integrazione europea, a uno sviluppo equilibrato, a realizzare la coesione economica e sociale all’interno dell’Unione ed a un’economia innovativa basata sulla conoscenza.

    Tutti gli Stati membri della Comunità partecipano necessariamente al capitale della BEI, secondo quote sostanzialmente proporzionate alle rispettive economie. La BEI é dotata di appositi organi a diverso livello di competenza, a cui é affidato il compito di indirizzare, attuare e controllare i diversi aspetti della sua attività istituzionale.

    Se il 90% delle attività della BEI si svolge negli Stati membri, una quota significativa dei finanziamenti va a beneficio dei Paesi candidati. La BEI sostiene, inoltre, progetti per uno sviluppo durevole nei Paesi del Mediterraneo, dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, nonché progetti di interesse comune in America latina e in Asia.

      Le informazioni sono disponibili sul sito Internet: http://www.eib.eu.int/

     

  • Pubblicazioni

  •   Brochure su varie questioni, indirizzate sia ad un pubblico specializzato che al grande pubblico, con motore di ricerca: http://www.eib.org/publications/

  • Studi economici e finanziari

  •   Studi realizzati a supporto dell’elaborazione delle strategie decisionali, consistono in ricerche specifiche nel campo dell’economia e della finanza:

    http://www.eib.org/site/index.asp?designation=efs

     

    ·        Comunicati stampa

      Banca dati dei comunicati stampa, a partire dal 1997:

    http://www.eib.org/news/press/

     

     

    8.3     Fondo europeo per gli investimenti (FEI)

     

    Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è un organismo di diritto comunitario istituito nel 1994, al quale partecipano la Banca europea per gli investimenti (BEI) (socio di maggioranza), la Comunità europea (rappresentata dalla Commissione) ed un certo numero di istituti bancari degli Stati membri. La qualità di membro del FEI dipende dalla partecipazione al suo capitale. La misura di tale partecipazione determina le prerogative spettanti a ciascun membro nella gestione dell’attività dell’organismo. In questo senso, la BEI svolge un ruolo centrale nella struttura sociale. La BEI e il FEI formano insieme il cosiddetto gruppo BEI.

    Il FEI è specializzato in due settori, ovvero capitale di rischio e garanzie, attraverso i quali opera a sostegno delle piccole e medie imprese (PMI). Il FEI non investe direttamente nelle PMI ma opera tramite intermediari finanziari che hanno pieno potere d'azione. Per il suo capitale di rischio e le attività di garanzia utilizza i propri fondi oppure quelli affidatigli dalla BEI o dall'Unione europea.

    Il FEI opera negli Stati membri dell'Unione e nei Paesi candidati che hanno concluso con successo i negoziati per l'adesione.

      Le informazioni sono disponibili sul sito Internet: http://www.fei.eu.int/

     

  • Pubblicazioni

  •   Brochure su varie questioni, indirizzate sia ad un pubblico specializzato che al grande pubblico, con motore di ricerca: http://www.fei.eu.int/publications/

     

  • Comunicati stampa

  •   Banca dati dei comunicati stampa, a partire dal 1997:

    http://www.fei.eu.int/news/press/

     

    9   Organi individuali

     

    9.1     Mediatore europeo

     

    La funzione del Mediatore europeo è stata istituita dal trattato sull’Unione europea. Il Mediatore funge da intermediario fra il cittadino e le istituzioni dell’UE ed è abilitato a ricevere e esaminare le denunce di qualsiasi cittadino dell’Unione o qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro. È nominato dal Parlamento europeo per un mandato rinnovabile di cinque anni, che corrisponde alla durata della legislatura. Ha il compito di esaminare le denunce presentate dai cittadini contro casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni e degli organi dell’Unione europea.

    È possibile scrivere al Mediatore in una delle lingue ufficiali dell’Unione europea, precisando le proprie generalità, l’istituzione o l’organo comunitario contro il quale si intende presentare una denuncia e i motivi che inducono a farlo. La denuncia può essere presentata a mezzo posta, fax o posta elettronica.

      Le informazioni sul Mediatore europeo sono disponibili sul sito Internet:

    http://www.euro-ombudsman.eu.int/home/it/general.htm

    da cui è possibile scaricare il formulario per presentare una denuncia

     http://www.euro-ombudsman.eu.int/form/it/form2.htm

     

  • Relazioni

  •   Presenta le relazioni annuali e le relazioni speciali:

    http://www.euro-ombudsman.eu.int/home/it/reports.htm

     

  • Decisioni

  •   Banca dati delle decisioni adottate a partire dal 1998, con motore di ricerca:

    http://www.euro-ombudsman.eu.int/home/it/decision.htm

     

  • Raccomandazioni

  •   Elenco delle raccomandazioni indirizzate dal Mediatore alle istituzioni e agli organi dell’Unione a partire dal 1996:

     http://www.euro-ombudsman.eu.int/recommen/en/default.htm

     

  • Attività

  •   Discorsi, comunicati stampa, lettere e note:

    http://www.euro-ombudsman.eu.int/home/it/activit.htm

     

     

    9.2            Garante europeo per la protezione dei dati

     

    Dato che tutti gli atti comunitari sulla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati si applicano anche alle istituzioni e agli organismi comunitari, è stata istituita una autorità indipendente di controllo denominata Garante europeo per la protezione dei dati, incaricata della sorveglianza.

    Tale organo, inoltre, è competente della protezione dei dati personali relativi ai dipendenti delle istituzioni europee in particolare di quelli più sensibili relativi alla salute o ai rapporti informativi riguardanti gli stessi.

      http://www.edps.eu.int/01_en_presentation.htm

     

    10     Organi interistituzionali

     

    10.1   Ufficio delle pubblicazioni ufficiali dell’Unione europea: EUR-OP

     

    L’Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea è la casa editrice delle istituzioni e degli altri organi dell’UE. È responsabile della produzione e della distribuzione, su tutti i supporti e con ogni mezzo, delle pubblicazioni dell’Unione. E’ gestito da un Comitato di direzione in cui ciascuna istituzione è rappresentata dal suo Segretario generale.

    Fondato nel 1969, con sede a Lussemburgo, attualmente l’Ufficio EUR-OP pubblica quotidianamente documenti nelle 20 lingue ufficiali della Comunità, nonché in gaelico e in altre lingue a seconda delle necessità.

    Le peculiarità dell’Ufficio delle pubblicazioni sono rintracciabili nel grande volume delle pubblicazioni prodotte e distribuite, nel trattamento di testi plurilingue nel rigoroso rispetto della diversità culturale dell’Unione, nel ricorso intensivo alle tecnologie multimediali e nella distribuzione attraverso una rete estesa a livello mondiale.

    Compito principale di EUR-OP è la GU, pubblicata quotidianamente in almeno tre diverse edizioni, tradotte, progressivamente, in ciascuna delle 20 lingue ufficiali, per un totale di molti volumi al giorno. A questa produzione di base si aggiungono quotidianamente una media di almeno venti altre pubblicazioni, da semplici annunci a collezioni giuridiche in più volumi.

     

  • EUR-Lex  è il portale d’accesso al diritto dell’UE, attraverso cui è ormai possibile accedere per via telematica alla legislazione dell’Unione. Nel quadro della politica di trasparenza delle istituzioni, a partire dal 1° gennaio 2002, tutti i documenti disponibili su EUR-Lex possono essere consultati gratuitamente: in particolare i documenti pubblicati sulla GU, indipendentemente dalla data di adozione.

  •                    http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm

     

  • IDEA è il repertorio elettronico delle istituzioni.

  •  Sito internet: http://europa.eu.int/idea

     

    Per cercare i funzionari della Commissione, si veda invece

       http://ec.europa.eu/staffdir/index.htm )

     

  • TED fornisce accesso ai bandi di gara per appalti pubblici pubblicati dalle amministrazioni pubbliche dell’UE e di Paesi terzi.

  •      Sito internet  http://ted.europa.eu/

     

    Pubblicazioni on line

    Le istituzioni e i servizi dell’Unione europea offrono anche varie pubblicazioni, e le informazioni ad esse relative, via Internet. Ciò può avvenire in forma di cataloghi o di versioni archiviate delle pubblicazioni.

      Pubblicazioni

    http://bookshop.europa.eu/eGetRecords?Template=Test_EUB/en_index&indLang=IT  * portale che elenca tutti i siti e le pagine web delle istituzioni e delle agenzie dell’UE che presentano pubblicazioni, organizzati in due indici, tematico e alfabetico.

     

    Il servizio di ordinazione on line

    Il servizio di ordinazione on line consente ai clienti di acquistare tutti i titoli disponibili a pagamento e anche di reperire informazioni circa pubblicazioni gratuite. Le pubblicazioni gratuite, peraltro, non possono essere attualmente ordinate on line. L’Ufficio delle pubblicazioni accetta ordinazioni dirette on line unicamente mediante pagamento con carta di credito.

      EU Bookshop http://bookshop.eu.int/

      Cide - Centro fornisce pubblicazioni gratuite, che possono ordinarsi tramite richiesta all’indirizzo http://www.cide.it/Etheca/Richiesta.aspx

     

    Uffici vendita

    L’Ufficio delle pubblicazioni distribuisce i suoi prodotti attraverso i suoi agenti di vendita a livello mondiale e offre un servizio limitato di ordinazione diretta on line.

    Agenti per la ricerca e fornitura di testi in Italia:

    Licosa
    Libreria Commissionaria Sansoni S.p.A

    Via Duca di Calabria, 1/1
    50125 Firenze Fi

    Casella Postale/ P.O. Box: 552

    Tel:  055 64831
    Fax: 055 641257

      http://www.licosa.com

     

    10.2                  Ufficio di selezione del personale delle Comunità europee (EPSO)

     

    EPSO, attivo dal 1 gennaio 2003, ha il compito di organizzare concorsi pubblici per selezionare personale qualificato da impiegare nelle principali istituzioni e organismi europei ( Parlamento europeo, Consiglio, Commissione, Corte di Giustizia, Corte dei Conti, Comitato Economico e sociale europeo, Comitato delle Regioni, Mediatore europeo).

    Il sito internet di riferimento, informa anche relativamente a offerte di lavoro temporaneo presso le istituzioni europee e lo svolgimento di tirocini.

      http://europa.eu.int/epso/index_en.htm

     

     

    11   Organismi decentrati dell’Unione europea (Agenzie)

     

    Si tratta di organismi, di regola  non previsti dai Trattati ma istituiti da atti di diritto comunitario derivato, incaricati di uno specifico compito tecnico, scientifico o di gestione, precisato nel loro Statuto. Le loro missioni sono varie: ricerca, informazione, pareri, valutazioni.

     

    11.1 Agenzie comunitarie

     

  • Agenzia europea per l’ambiente (AEA)

  • Definizione, preparazione e valutazione degli orientamenti e della legislazione in materia di ambiente degli Stati membri.

    6 Komgens Nytorv

    DK - 1050 Copenhagen K

    Tel.: (00).4533367100

      http://www.eea.europa.eu/

     

  • Agenzia europea per i medicinali (EMEA)

  • Autorizzazione, controllo e monitoraggio dei prodotti farmacologici.

    7 Westferry Circus, Canary Wharf UK

    E14 4HB Londra

    Tel.: (00).44.1714188400 - Fax (00).44.1714188416

      http://www.emea.eu.int/

     

  • Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (OSHA)

  • Informazioni tecniche e scientifiche sulla salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

    Gran Via, 33

    E - 48009 Bilbao

    Tel.: (00).34944794360 - Fax: (00).34944794383

      http://www.osha.eu.int/OSHA

     

  • Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (CEDEFOP)

  • Segue lo sviluppo della formazione professionale iniziale e continua nell’Unione  europea.

    Indirizzo postale: PO Box 22427 GR-55102 Thessaloniki

    Indirizzo: Europe 123, GR-570 01 Thessaloniki (Pylea)

    Tel.: (00).30.31.490111 - fax: (00).30.31.490102

      http://www.cedefop.europa.eu/

     

  • Centro di traduzione degli organismi dell’Unione (CdT)

  • Servizi di traduzione necessari al funzionamento degli organi e delle agenzie dell’Unione  europea.

    Nouvel Hémicycle, niveau - 4

    1 rue du Fort Thungen

    1499 Lussemburgo (Kirchberg)

    Tel.: (00).352.421711200 - fax: (00).352.421711220

      http://www.cdt.europa.eu/cdt/ewcm.nsf/_/
    8F422D256807CD0DC1256E9000364EC6?OpenDocument

     

     

  • Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (EUROFOUND)

  • La Fondazione è un organismo dell’Unione europea istituito nel 1975 al fine di contribuire alla concezione ed alla realizzazione di migliori condizioni di vita e di lavoro in Europa.

    Wyattville Road

    Loughlinstown

    Dublino 18 - Irlanda

    Tel.: (00).353.1.282.68.88 - Fax: (00).353.1.282.64.56

      http://www.eurofound.europa.eu/

     

     

  • Fondazione europea per la formazione professionale (EUROFOUND)

  • Sostegno al rinnovamento dei sistemi di insegnamento e di formazione professionale nei Paesi dell’Europa dell’est, gestione dei programmi europei Tempus, coordinamento degli osservatori nazionali dei sistemi di insegnamento e di formazione nei PECO e  nei paesi dell’ex Unione sovietica.

    Villa Gualino

    Viale Settimio Severo, 65

    10133 Torino

    Tel. : (00).39.011.6302222 - Fax: (00).39.011.6302200

      http://www.etf.europa.eu/

     

     

  • Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)

  • Studi sulla circolazione delle droghe e sulla tossicodipendenza, produzione di statistiche comparative.

    Rua da Cruz de Santa Apolonia, 23-25

    P-1149-045 Lisbona

    Tel.: (00).351.21.8113000 - Fax (00).351.21.8131711

      http://www.emcdda.europa.eu

     

     

  • Ufficio comunitario delle varietà vegetali (UCVV)

  • Protezione dei brevetti per le varietà vegetali, nel quadro della protezione industriale.

    Indirizzo postale: P.O. 2141 

          F-49021  ANGERS Cedex 02

    Indirizzo: Boulevard Foch, 3

                 F-49100  ANGERS

    Tel.: (00).33.2.41256400- Fax: (00).33.2.41256410

      http://www.cpvo.europa.eu

     

     

  • Ufficio dell’armonizzazione del mercato interno (marchi, disegni e modelli) (UAMI)

  • Promozione e gestione dei marchi comunitari al fine di assicurarne una protezione uniforme su tutto il territorio europeo.

    Apartado de Correos 77

    E - 03080 Alicante

    Tel.: (00).34.965.139100 - Fax: (00).34.965.139173

      http://oami.europa.eu

     

  • Agenzia europea per la ricostruzione (EAR)

  • Gestione dei programmi comunitari di assistenza tecnica nella Repubblica Federale di Yugoslavia (Serbia, Kosovo, Montenegro) e in Macedonia.

    Indirizzo postale: P.O. Box 10177

                             54626 Thessaloniki

    Indirizzo: Egnatia, 4

                 54626 Thessaloniki

    Tel.: (00).30.31.505120 - Fax: (00).30.31.505172

      http://www.ear.europa.eu

     

     

  • Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia (EUMC)

  • Fornisce alla Comunità e agli Stati membri informazioni e dati oggettivi, affidabili e comparabili a livello europeo sui fenomeni di razzismo, xenofobia e antisemitismo, al fine di prendere misure o definire azioni di lotta contro tali fenomeni.

    Rahlgasse, 3

    A-1060 Vienna

    Tel.: (00).43.1. 580300; (00).43.1.5803032 -  Fax: (00).43.1.5803099/1

      http://www.eumc.eu.int/eumc/index.php

     

     

  • Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA)

  • Contribuisce al miglioramento del sistema generale di sicurezza marittima nella Comunità al fine di ridurre i rischi di incidenti marittimi, di inquinamento marino causato dalle navi e di perdita di vite umane in mare. Sono in atto i preparativi per il trasferimento alla sede definitiva in Portogallo, Lisbona.

    Sede provvisoria

    rue de Genève 12,

    1140 Brussels

    Fax (00).32.2.2998059

      http://www.emsa.europa.eu/

     

  • Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA)

  • Nasce per favorire l’attuazione della regolamentazione comunitaria in materia di sicurezza e protezione ambientale nel campo dell’aviazione civile.

    Indirizzo postale: Postfach 10 12 53  D-50452 Koeln Germany
    Indirizzo: Ottoplatz, 1 D-50679 Koeln Germany
    Tel: +49 (0) 221 8999 0000
    Fax: +49 (0) 221 8999 0999

      http://www.easa.europa.eu

     

     

  • Agenzia europea per la sicurezza del network e dell’informazione (ENISA)

  • Contribuisce allo sviluppo di una cultura della sicurezza delle reti e dell’informazione a vantaggio dei cittadini, consumatori, imprese e settore pubblico, migliorando di conseguenza il funzionamento del mercato interno. Sono in atto i preparativi per il trasferimento alla sede definitiva in Grecia, ad Heraklion.

     

    Indirizzo postale: ENISA(European Network and Information Security Agency) P.O. Box 1309
    71001 Heraklion – Crete Greece
    Indirizzo: Science and Technology Park of Crete (ITE) Vassilika Vouton, 700 13 Heraklion, Greece
    fax +32-2-292 14 93

      http://www.enisa.europa.eu/

     

  • Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)

  • Compito principale dell'Autorità è quello di fornire consulenze scientifiche indipendenti su qualunque argomento abbia un'attinenza diretta o indiretta con la sicurezza alimentare. L'Autorità si occupa, pertanto, di tutte le fasi della produzione e dell'approvvigionamento alimentare, dalla produzione primaria al consumatore finale, passando per la sicurezza degli alimenti per gli animali. Raccoglie, inoltre, dati e informazioni provenienti dal mondo intero, seguendo nel contempo gli sviluppi della ricerca scientifica. L’Autorità ha iniziato la sua attività nel corso del 2002.

    Indirizzo: Palazzo Ducale Parco Ducale 3 I-43100 Parma Italia

    Tel +32-2-337 21 11
    Fax +32-2-726 68 13

      http://www.efsa.europa.eu

     

     

    Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)

    La missione del Centro consiste nel contribuire a rafforzare le difese dell’Europa contro le malattie infettive, quali l’influenza, la SARS e l’HIV/AIDS. Il CEPCM è operativo dal 20 maggio 2005.

    Indirizzo postale: ECDC 171 83 Stockholm Sweden
    Indirizzo: Tomtebodavägen 11A Solna, Sweden
    Tel: +46(0)8 30 00 56
    Fax: +46 (0)8 30 00 57

     

      http://www.ecdc.eu.int/ 

     

    ·      Agenzia ferroviaria europea (ERA)

    L’Agenzia ha il compito di contribuire sul piano tecnico all’attuazione della normativa comunitaria finalizzata a migliorare la posizione concorrenziale del settore ferroviario potenziando il livello di interoperabilità dei sistemi ferroviari e a sviluppare un approccio comune in materia di sicurezza del sistema ferroviario europeo, nella prospettiva di concorrere alla realizzazione di uno spazio ferroviario europeo senza frontiere, in grado di garantire un elevato livello di sicurezza.

    Nel 2005 è iniziata la fase di creazione dell’Agenzia, che dovrebbe terminare entro la metà del 2006. Dopo questo avvio progressivo, l'Agenzia diventerà pienamente operativa, con un personale inizialmente composto da circa 100 persone, principalmente specialisti del settore ferroviario europeo.

    L’Agenzia ha due sedi, entrambe in Francia: quella operativa si trova a Valenciennes, mentre le strutture per l'organizzazione di incontri e conferenze internazionali sono a Lille.

     

    Indirizzo, sede di Valenciennes:Agence ferroviaire européenne 160, Boulevard Henri Harpignies 59300 Valenciennes - Francia
    Telefono: ++33 327 096-500
    Fax: +33 327 334-065
    Indirizzo, centro conferenze a Lille: Agence ferroviaire européenne Espace International 299, Boulevard de Leeds 59777 Lille - Francia
    Recapito postale dell’Agenzia:
    Agence ferroviaire européenne
    BP 20392
    F-59307 Valenciennes Cedex
    fax +32-2-292 14 93

     

      http://www.era.europa.eu/Default.aspx

     

     

    ·        Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne (FRONTEX)

    L’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea è stata istituita con il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio del 26 ottobre 2004 (GU L 349 del 25.11.2004)

    Indirizzo temporaneo:

    Blue Point

    Al. Stanow Zjednoczonych 61A

    04-028 Varsavia, Polonia

    Tel: (+48) (0) (22) 516 25 00

    Fax: (+48) (0) (22) 516 25 01

              http://www.frontex.europa.eu/

     

    Sono, inoltre, in via di implementazione, le seguenti Agenzie:

     

    ·        Autorità di vigilanza europea GNSS (EGSA)

    ·        Agenzia comunitaria di controllo della pesca (CFCA)

    ·        Agenzia europea dei diritti fondamentali (EFRA)

    ·        Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA)

     

     

    11.2 Agenzie nel quadro della politica estera e di sicurezza comune (PESC)

     

    Nell’ambito del “secondo pilastro” dell’UE sono state istituite delle agenzie avento il fine di svolgere compiti molto specifici di natura tecnica, scientifica e di gestione. 

     

  • Agenzia europea di difesa (EDA)

  • L’Agenzia europea di difesa è stata istituita allo scopo di aiutare gli Stati membri e il Consiglio a migliorare le capacità europee di difesa nell’ambito della gestione delle crisi e ad elaborare una politica europea di difesa e sicurezza. 

     

    Indirizzo: Rue des Drapiers 17-23 B-1050 Bruxelles Belgio
    Tel +32 (0)2 504.28.00
    Fax +32 (0)2 504.28.15

     

      http://www.eda.europa.eu/

     

  • Istituto europeo per gli studi sulla sicurezza (ISS)

  • E’ un’agenzia creata con l’obiettivo di creare una cultura comune della sicurezza europea e sostenere il dibattito strategico fungendo da migliore interfaccia possibile fra i responsabili europei e gli ambienti specialistici.

     

    43 Avenue du Président Wilson
    75775 PARIS CEDEX 16    

    Tel: (33) (0)1 56.89.19.30
    Fax: (33) (0)1 56.89.19.31
      http://www.iss-eu.org/

     

  • Centro satellitare dell’Unione europea (CSUE)

  • E’ un’agenzia, creata con l’obiettivo di sostenere il processo decisionale dell'Unione nel contesto della PESC e PESD, perfezionando le capacità dell'UE di raccogliere a partire dallo spazio informazioni che contribuiscano a prevenire i conflitti, sostenere gli sforzi per il mantenimento della pace nell'eventualità di tali conflitti e fornire aiuti umanitari efficaci in caso di catastrofi naturali o provocate dall'uomo.

    Indirizzo postale:

    Apdo. de Correos 511
    Torrejón de Ardoz 28850 Spain

    Tel. (34) 916786000

    Fax  (34) 916786006       

    Sede:
    Avda. de Cadiz - Ed. 457
    Base Aérea de Torrejón
    Madrid Spain

      http://www.eusc.org/

     

     

    11.3 Agenzie e uffici nel quadro della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale

     

    Sono state istituite due agenzie, Europol e Eurojust, per aiutare gli Stati membri a cooperare nella lotta alla criminalità organizzata internazionale. Tale cooperazione in materia penale rientra nel cosiddetto "terzo pilastro" dell'Unione europea.

     

  • Eurojust: Organismo europeo per il consolidamento della cooperazione giudiziaria

  • Eurojust è l'organo dell'Unione europea che permetterà di intensificare la cooperazione ed il coordinamento in materia giudiziaria tra gli Stati membri mediante l'adozione di misure strutturali a livello di Unione europea, al fine di agevolare un coordinamento ottimale delle attività relative ad indagini ed azioni penali concernenti più di uno Stato membro, nel pieno rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. Eurojust è operativo dal 2002.

    Indirizzo: Maanweg 174 Indirizzo postale: NL - 2516 AB L’Aja
    tel +31 70 412 5000
    fax +31 70 412 5555

      http://www.eurojust.eu.int/

     

  • Europol: Ufficio europeo di polizia

  • L’Ufficio europeo di polizia ha l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei servizi competenti degli Stati membri e la loro cooperazione, allo scopo di  prevenire e combattere le diverse forme di criminalità organizzata internazionale.

    Indirizzo postale: P.O. Box 90850

          NL-2509 LW L’Aja

    Indirizzo: Raamweg 47 - L’Aja

    Tel: (00).31.70. 3025000 Fax: (00).31.70.3455896

      http://www.europol.eu.int

     

    ·        Accademia europea di polizia (CEPOL)

    La CEPOL è stata istituita dal Consiglio dei ministri dell'Unione europea (decisione del 22 dicembre 2000) per promuovere la formazione transfrontaliera di alti funzionari di polizia, ottimizzando e rafforzando la collaborazione tra i vari istituti e organismi nazionali interessati.

    Indirizzo: CEPOL House,

    Bramshill House, Hook,

    HampshireRG27 0JW,

    Regno Unito

    Tel.: + 44 1256 602668

    Fax: + 44 1256 602996

     http://www.cepol.net/KIM

             11.4 Agenzie esecutive

    Sono organizzazioni istituite secondo il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio (GU L 11 del 16.1.2003), per svolgere determinati compiti relativi alla gestione di uno o più programmi comunitari. Queste agenzie hanno una durata determinata e devono essere ubicate nella sede della Commissione europea (Bruxelles o Lussemburgo).

     

    ·        Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA)

    La nuova Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA), con sede a Bruxelles, è operativa dal 1° gennaio 2006. Il suo compito è provvedere all’attuazione di una serie di componenti di oltre 15 azioni e programmi finanziati dalla Comunità europea nel campo dell’istruzione e formazione, della cittadinanza attiva, della gioventù, dei mezzi audiovisivi e della cultura.

    Indirizzo postale:

    Education, Audiovisual & Culture Executive Agency

    BOUR

    Avenue du Bourget, 1

    B-1140 Bruxelles

    Indirizzo per i visitatori:

    Rue Colonel Bourg, 135-139

    B-1140 Bruxelles

    Tel.:+32 (0) 2 299 11 11

     http://eacea.ec.europa.eu/static/index.htm

    ·        Agenzia esecutiva per l’energia intelligente (IEEA)

    La decisione di creare l’IEEA risale alla fine del 2003 ( Decisione n. 20/2004 della Commissione). Dal 2006 l’Agenzia è interamente responsabile del funzionamento del programma IEE e dell’esecuzione del proprio bilancio.

    Indirizzo postale:

    IEEA Commissione europea

    Tour Madou,

    Place Madou 1

    1049 - Brussels -Belgio

    Sede degli uffici:

    Tour Madou,

    Place Madou 1

    1210 - Brussels

    Belgio

    http://ec.europa.eu/energy/intelligent/ieea/index_en.htm

    E’ in fase di preparazione l’Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica

     

    12 Altri organi

     

    12.1 Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF)

     

    L'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha il compito di proteggere gli interessi finanziari dell'Unione europea, nonché di lottare contro la frode, la corruzione e ogni altra forma di attività illegale, comprese quelle perpetrate in seno alle istituzioni europee.

    L'OLAF consegue quest'obiettivo effettuando, in totale indipendenza, inchieste interne ed esterne. L'Ufficio sviluppa ugualmente una stretta e regolare cooperazione con le autorità competenti degli Stati membri in vista di un miglior coordinamento delle attività comuni. L'OLAF fornisce agli Stati membri il supporto e le conoscenze tecniche necessarie al fine di assisterli nelle loro attività antifrode. L'Ufficio contribuisce alla concezione della strategia antifrode dell'Unione europea e prende le iniziative necessarie per rafforzare la legislazione in questo settore

      Per informazione e documenti:  http://ec.europa.eu/dgs/olaf/mission/1

     

     

     

    12.2 L’Istituto statistico: Eurostat

     

    L’Ufficio statistico delle Comunità europee, con sede a Lussemburgo, ha il compito di fornire all’UE un servizio statistico di qualità. Eurostat raccoglie i dati statistici, raggruppati secondo delle regole uniformi, presso gli istituti nazionali di statistica degli Stati membri dell’UE. Effettuato il consolidamento e l’armonizzazione dei dati, Eurostat li mette a disposizione del pubblico sotto forma di pubblicazioni, stampate o in formato elettronico, ovvero di comunicati stampa. I dati sono direttamente disponibili a partire sia dalla rete Data Shop, sia dalle reti di distribuzione di EUR-OP.

    Le informazioni e alcune statistiche di base sono disponibili sul sito Internet:

      http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1090,30070682,1090_33076576&_dad=portal&_schema=PORTAL

     

    Pubblicazioni

    Sono suddivise in 9 tematiche:

    ·        Tematica 1: Statistiche generali

    ·        Tematica 2: Economia e Finanze

    ·        Tematica 3: Popolazione e condizioni sociali

    ·        Tematica 4: Industria, commercio e servizi

    ·        Tematica 5: Agricoltura e pesca

    ·        Tematica 6: Commercio estero

    ·        Tematica 7: Trasporti

    ·        Tematica 8: Ambiente ed energia

    ·        Tematica 9: Scienza e tecnologia

     

        Statistiche in breve

    Fornisce dei resoconti aggiornati dei principali risultati di indagini, studi e analisi statistiche. Copre tutti i temi e consta di un numero pagine da quattro a otto a pubblicazione.

      Pubblicazioni sull’insieme delle 9 tematiche.

     

    Comunicati stampa

    Comprendono le cifre chiave relative all’Unione europea, alla zona dell’euro, agli Stati membri e ai loro partners. I comunicati riguardano soprattutto, con un ritmo mensile o trimestrale, gli euro-indicatori: inflazione, PIL, disoccupazione, commercio, produzione industriale, mercato del lavoro, bilancia dei pagamenti.

       EUROSTAT News

    http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=2173,45972494&_dad=portal

     

     

    12.3 Analisi dell’opinione pubblica europea: Eurobarometro

     

    Eurobarometro è il settore della Commissione europea che ha il compito di analizzare le evoluzioni della pubblica opinione all’interno degli Stati membri.

    La Commissione ha avviato l’opera di monitoraggio dell’opinione pubblica nel 1973, con l’intento di avvalersene per orientare la stesura di testi preparatori ed il processo legislativo, nonché acquisire strumenti di valutazione del proprio lavoro

    Le indagini e gli studi condotti da Eurobarometro hanno come oggetto le principali questioni relative alla cittadinanza europea: allargamento, indicatori sociali, sanità, cultura, information technology, ambiente, euro, difesa ed altri ancora. 

       Le informazioni e alcune statistiche di base sono disponibili sul sito Internet:

    http://ec.europa.eu/public_opinion/index_en.htm

     

    Indagini standard

    Realizzate a campione in tutti gli Stati membri, vengono pubblicate due volte l’anno.

      http://ec.europa.eu/public_opinion/standard_en.htm

     

    Indagini speciali

    Indagini relative a specifici argomenti di interesse

      http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/eb_special_en.htm

     

    Rapporti flash

    Interviste telefoniche tematiche ad hoc, realizzate dietro richiesta della Commissione europea o di un’altra istituzione. Consentono di ottenere in tempi rapidi il risultato relativo all’orientamento di un gruppo di portatori di interessi.

      http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/flash_arch.htm

     

    Studi qualitativi

    Realizzati attraverso gruppi di discussione ovvero interviste aperte, consentono di comprendere a fondo orientamenti, attitudini e reazioni di un determinato gruppo sociale nei confronti di una specifica questione.

      http://ec.europa.eu/public_opinion/quali_en.htm

     

     

     

    13  EURATOM e Centri comuni di ricerca

    L’Euratom è la Comunità europea istituita mediante il trattato firmato a Roma il 25 marzo 1957 con l’obiettivo di contribuire, mediante lo sviluppo dell'energia nucleare, alla condivisione delle conoscenze, delle infrastrutture e del finanziamento e alla garanzia di approvvigionamento nel quadro di un controllo centralizzato.

    In generale, il trattato Euratom ha l'obiettivo di contribuire allo sviluppo delle cognizioni tecniche dell'energia nucleare, di fare in modo che tutti possano trarre beneficio dallo sviluppo di tale energia e di garantire sicurezza di approvvigionamento. Allo stesso tempo, il trattato garantisce un livello di sicurezza elevato per la popolazione assicurandosi, inoltre, che le materie nucleari destinate a finalità civili non vengano utilizzate per fini militari. È importante sottolineare che l'Euratom ha competenze soltanto nel settore dell’utilizzo dell'energia nucleare a fini civili e pacifici.

    Per informazioni:

       http://www.euratom.org/

    Trattato EURATOM : http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/dat/
    11957K/tif/11957K.html
    *

      L’agenzia di approvvigionamento dell’EURATOM, responsabile per la fornitura regolare e adeguata dei materiali nucleari agli Stati membri:  http://ec.europa.eu/euratom/ 

     

     

    Nel più vasto ambito della politica della ricerca promossa dalla Unione europea e in particolare dalla Commissione assumono una rilevanza particolare i 7 centri comuni di ricerca che sono finalizzati all’acquisizione delle necessarie conoscenze scientifiche e del know-how tecnico per supportare varie politiche dell’Unione europea.

     

    I sette centri sono situati in cinque diversi siti in: Belgio, Germania, Italia, the Olanda e Spagna.  Essi sono:

    La direzione amministrativa di tali centri ha sede a Bruxelles ed a Ispra (Italia)

     

    Per informazioni:

       http://www.jrc.cec.eu.int