PROGRAMMAZIONE DELL’UNITÀ DIDATTICA

Fase pre-attiva o progettuale

Dati ANNO SCOLASTICO 2008/09
identificativi SCUOLA Istituto Comprensivo Statale …..
DOCENTI COINVOLTI Ambito : umanistico-scientifico
CLASSE/I Secondaria do primo grado
DESTINATARI Alunni di classe ….
Macroconcetto Mappa Concettuale (micro-concetto)
COSMO COSMOGONIA
= =
UNIVERSO PLURALE ORIGINE ed EVOLUZIONE
in cui dell’
OGNI PARTE UNIVERSO
va verso il in
TUTTO RELAZIONE
a
CULTURA/E
Obiettivo Formativo

Conoscere la narrazione dell’ origine e dell’evoluzione dell’universo per acquisire la consapevolezza di appartenere ad un Tutto percepito in modo diverso dalle diverse culture degli uomini.

 

Traguardi per lo sviluppo della competenza al

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    Obiettivi di Apprendimento al termine termine della scuola secondaria di primo grado

della classe terza della scuola secondaria di primo grado

L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse

– Ascoltare testi applicando tecniche di situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee con

supporto alla comprensione durante l’ascolto testi orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee

 

 

 

 

(prendere appunti per seguire lo sviluppo di un degli altri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

discorso utilizzando abbreviazioni, parole-Egli ha maturat

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

o la consapevolezza che il dialogo, oltre a

 

 

 

 

 

 

 

chiave, brevi frasi riassuntive, segni esser

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

e uno strumento comunicativo, ha anche un grande

 

 

 

 

 

 

 

convenzionali) e dopo l’ascolto (rielaborazione valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed

degli appunti presi per riutilizzarli anche a elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti

 

 

 

 

 

 

 

 

distanza di tempo). culturali e sociali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

– Ricavare informazioni esplicite e implicite da Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per

testi informativi ed espositivi per documentarsi collaborare con gli altri, per esempio nella realizzazione di

su un argomento specifico e/o per realizzare giochi, nell’elaborazione di progetti e nella valutazione

 

 

 

 

 

 

 

scopi pratici. dell’efficacia di diverse soluzioni di un problema.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

– Confrontare, su uno stesso argomento, Nelle attività di studio, personali e collaborative, usa i

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

informazioni ricavabili da più fonti, manuali delle discipline o, al fine di ricercare, raccogliere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

selezionando rielaborare i dati, le informazioni,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

quelle ritenute più significative. i concetti e le esperienze necessarie, anche con l’utilizzo di

 

 

 

 

 

 

– Comprendere testi letterari di vario tipo e strumenti informatici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

forma (racconti, favole, miti) individuando Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario

personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni tipo ed usa altri testi di studio, anche servendosi di

e motivazione delle loro azioni; ambientazione internet e dei testi multimediali.

 

spaziale e temporale; relazioni causali, tema principale e temi di sfondo.

 

 

Scrivere testi dotati di coerenza e organizzati in parti equilibrate fra loro.
Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa e in versi (ad esempio giochi linguistici, riscritture con cambiamento del punto di vista).
Raccord ALTRE DISCIPLINE
o con Religione Creazione Geografia Individuare nella complessità territoriale, alle varie scale geografiche, i più evidenti collegamenti spaziali e ambientali: interdipendenza di fatti e fenomeni e rapporti fra elementi. Scienze naturali e sperimentali Conoscere i meccanismi fondamentali dei cambiamenti globali nei sistemi naturali e nel sistema Terra nel suo complesso, e il ruolo dell’intervento umano nella trasformazione degli stessi. Arte ed immagine Competenza L’alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali. POF curricolo di educazione all’interculturalità d’Istituto
Metodologie di lavoro • metodo espositivo (narrazione ); • metodo operativo (ludico laboratorial e); metodo euristicopartecipativ o e dialogico metodo sperimental einvestigativ o (problem solving). Tecniche/strategi e Conversazione Brainstorming Cooperative learning Peer teaching/tutoring Role-playing Gioco Problem solving Circle time Soluzioni organizzative Lavoro individuale, con il grande e piccolo gruppo; lavoro di intergruppo. Tempi n° ore circa, distribuite nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile.
Attività previste Conversazioni, giochi di ruolo e attività ludica in generale; lettura e analisi di immagini raffiguranti lo spazio cosmico, ascolto di narrazioni; individuazioni di dati.; letture di testi .schemi e brani. Materiali, strumenti e mezzi occorrenti Carte geografiche e tematiche Lavagna luminosa, computer portatile e videoproiettore. Cd e/o dvd inerenti il percorso o software didattico interattivo ecc. Verifica Iniziale Conversazione clinica sui concetti cosmogonia Intermedia Osservazioni sistematiche della docente. Verifica delle conoscenze e della abilità Finale Compito in situazione.
Compito in situazione previsto per la verifica della competenza e per la valutazione del raggiungimento dell’obiettivo formativo Compito in situazione. Chiedere come problem-solving di: tracciare le relazioni di interdipendenza che caratterizzano lo spazio cosmico.
Fase attiva o della mediazione didattica

Elenco delle fasi e dei relativi allegati: quadro sinottico

Fase Obiettivo Attività Allegato/materiali
1. Conoscere la percezione che gli alunni hanno della cosmogonia e della creazione dell’Universo. Conversazione clinica sul concetto di cosmogonia e sulla creazione dell’universo. Conversazione clinica; matrice cognitiva; mappa mentale.
2 Conoscere la visione biblica della Creazione. Lettura della Genesi; rappresentazione della creazione biblica per sequenze iconiche. Osservazione e analisi di immagini. Discussione orientata. Genesi (1,1 -2,4) Mappa del mondo secondo la rappresentazione israelita. Icone sulla Creazione.
3 Conoscere la visione coranica della Creazione. Lettura delle Sure del Corano; rappresentazione iconica; discussione orientata. Sure (7,10,20,21,25,35,41,57)
4 Conoscere rappresentazioni della Creazione legata a culture diverse e popolari Lettura di fiabe e di miti. Discussione orientata. Attività di sintesi. “La Creazione del Mondo” di Vladislav Kornel “La dea Luonnotar” Mito finlandese “In principio era il Caos” Mito greco
5 Sollecitare la sensibilità di appartenenza al cosmo con un ruolo fondamentale di osservatore Attività ludica sul problema relativo a come il modo di vivere e di vedere influenzi la rappresentazione dell’Universo. Talk-show
6 Prendere coscienza di essere una parte di un Tutto Lettura; discussione orientata; estrapolazione di riflessioni. Testo: “ Cosa c’è dietro le stelle” di Jostein Gaarder
7 Consolidare le conoscenze acquisite Meta cognizione ed autovalutazione del proprio processo di apprendimento. Quaderno di lavoro Testo espositivo di esperienza scolastica.
8 Prendere coscienza della dimensione umanizzata dell’Universo attraverso un compito in situazione Verifica di competenza con prove multiple.

Fase 1 Obiettivo: Conoscere la percezione che gli alunni hanno della nascita dell’Universo.

Per introdurre l’argomento chiede agli allievi Si dispone in circle time e ascolta.
di mettersi in circle time, spiega la modalità e
la funzione di svolgimento della
Conversazione Clinica.
Pone una serie di domande stimolo del tipo: Risponde uno per volta alle domande stimolo
Che cosa ti fa venire in mente la parola
Universo?
Che cosa è l’Universo?
Come si è formato?
Che cosa lo compone?
Cosa possiamo osservare direttamente o
indirettamente nell’Universo?
In che modo possiamo osservarlo?
Cosa non possiamo “vedere”?

Raggruppamento alunni: lavoro gruppo classe. Metodo: conversazione clinica Mezzi e strumenti: spazio organizzato per il circle time..

Fase 2 Obiettivo: Conoscere la visione biblica della Creazione

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno
Consegna la fotocopia della Genesi (1,1 -2,4) Segue nella fotocopia la lettura
e la legge a voce alta. (All. A) dell’insegnante
Divide la classe in 7 gruppi di cinque elementi Si unisce al proprio gruppo ed assume il ruolo
(A,B,C,D,E) e chiede a ciascun gruppo di assegnato dall’insegnante.
rappresentare un giorno della genesi
assegnando a ciascun ragazzo un ruolo:
A sottolinea i concetti chiave
B predispone il progetto da disegnare
C disegna
D colora
E scrive la didascalia
Passa tra i gruppi, corregge gli elaborati e Corregge il proprio elaborato , lo attacca al
chiede di porre i disegni con le didascalie in cartellone di classe
un cartellone di classe
Invita ad osservare il cartellone e a copiarlo Copia il cartellone nel proprio quaderno.
nel proprio quaderno in modo da socializzare i ( All. B)
lavori dei diversi gruppi.
Presenta un immagine del cosmo prelevata da Osserva l’immagine e ascolta la spiegazione .
internet (www.fmboschetto.it/.../Genesi/cosmologia).
per mostrare una possibile concezione del
cosmo presso gli israeliti e la spiega.( All. C)
Mostra due immagini sulla Creazione (All. D) Osserva e risponde a turno alle domande
del firmamento sulla base della
rappresentazione biblica e pone domande del
tipo:
Come è rappresentato il firmamento?
Che legame c’è tra il firmamento e terra
nella prima immagine? E nella seconda? E quale è la posizione di Dio nella prima immagine? E nella seconda? Perché Dio è fuori del firmamento nella prima? Quale di queste due immagini è più simile a quella del cosmo presso gli israeliti. Perché?

Raggruppamento alunni: lavoro individuale; a piccoli gruppi; con gruppo classe. Metodo: ascolto; rappresentazione iconica di conoscenze;sintesi di conoscenze; osservazione e lettura di immagini; Mezzi e strumenti: testo della Genesi; fogli da disegno; cartellone; immagini.

All. A

Genesi 1,1-2,4 Bibbia [1]In principio Dio creò il cielo e la terra.

[2]Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

[3]Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.

[4]Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre [5]e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

[6]Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque».

[7]Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne.

[8]Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.

[9]Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne.

[10]Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona.

[11]E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: [12]la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.

[13]E fu sera e fu mattina: terzo giorno.

[14]Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni [15]e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne:

[16]Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle.

[17]Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra [18]e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona.

[19]E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

[20]Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo».

[21]Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.

[22]Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra».

[23]E fu sera e fu mattina: quinto giorno.

[24]Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne:

[25]Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.

[26]E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

[27]Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.

[28]Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».

[29]Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo.

[30]A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne.

[31]Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

Genesi -Capitolo 2 [1]Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.

[2]Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro.

[3]Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. [4a]Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.

All. B

e la separa dal buio (Gen 1, 3-5. ).

All. C

Questa immagine è una riproduzione di come era vista il cosmo dagli israeliti.

In questa immagine si vede il modello cosmologico « a strati sovrapposti »: dal basso in alto ecco l'Abisso, lo Sheol, l'oceano inferiore, la Terra, il Firmamento, l'oceano superiore e il Cielo Empireo, sede di Dio. Si arguisce perchè i Semiti temevano tanto un diluvio, credendosi circondati dai flutti

7

da ogni parte, e si comprende inoltre come i racconti della Creazione e del Diluvio siano
compatibili solo con una cosmologia che prevede la Terra piatta.
All. D

Fase 3. Obiettivo: Conoscere la visione coranica della Creazione

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno
Spiega che cosa è il Corano e la sua composizione in sure. Consegna una fotocopia con le sure che riguardano la creazione. Ascolta e osserva la fotocopia.
Guida la lettura delle sure e le spiega.(All.A) Ascolta e pone domande di chiarimento.
Invita a disegnare la creazione come risulta dalla sura 41 Disegna la creazione come narrata nella sura 41
Chiede di socializzare i disegni e di scegliere quello da apporre nel cartellone di classe. Apre una discussione sulle diverse narrazioni della creazione ponendo le seguenti domande stimolo: • Che cosa hanno in comune la creazione biblica e quella coranica? • Che cosa hanno di diverso? • ………………………………………… Mostra il proprio disegno, lo confronta con quello degli altri e con i compagni sceglie quello da apporre nel cartellone di classe. ( All.B) Ascolta, risponde, socializza le proprie idee con quelle dei compagni di classe.

Raggruppamento alunni: lavoro individuale; con gruppo classe. Metodo: lezione; rappresentazione iconica di conoscenze acquisite;costruzione di didascalie; discussione orientata. Mezzi e strumenti: testo del Corano; cartellone.

All. A

Sura 7 (mondo creato in 6 giorni)

54. Allah è il vostro Signore, Colui che in sei giorni ha creato i cieli e la terra e poi si è innalzato sul Trono. Ha coperto il giorno con la notte ed essi si susseguono instancabilmente. Il sole e la luna e le stelle sono sottomesse ai Suoi comandi. Non è a Lui che appartengono la creazione e l'ordine?

Sura 10

3. In verità, il vostro Signore è Allah, Colui Che in sei giorni creò i cieli e la terra, quindi Si innalzò sul trono a governare ogni cosa. Non vi è alcun intercessore, senza il Suo permesso. Questi è Allah, il vostro Signore: adorateLo. Rifletterete [in proposito]?

Sura 20.

  1. Non abbiamo fatto scendere il Corano su di te per renderti infelice,
  2. ma come Monito per chi ha timore [di Allah],
  3. sceso da parte di Colui Che ha creato la terra e gli alti cieli

Sura 21.

30. Non sanno dunque i miscredenti che i cieli e la terra formavano una massa compatta? Poi li separammo e traemmo dall'acqua ogni essere vivente. Ancora non credono?

Sura 25

59. Egli è Colui Che, in sei giorni, ha creato i cieli e la terra e quello che vi è frammezzo e quindi Si è innalzato sul Trono, il Compassionevole. Chiedi a qualcuno ben informato su di Lui.

Sura 35.

  1. Lode ad Allah, Creatore dei cieli e della terra, che ha fatto degli angeli messaggeri dotati di due, tre o quattro ali . Egli aggiunge alla creazione quello che vuole . In verità Allah è onnipotente.
  2. Nessuno può trattenere ciò che Allah concede agli uomini in misericordia e nessuno può concedere ciò che Egli trattiene . E' Lui l'Eccelso, il Saggio.
  3. O uomini, ricordate il favore che Allah vi ha concessi. All'infuori di Lui c'è forse un creatore che vi nutra dal cielo e dalla terra? Non c'è altro dio all'infuori di Lui. Come potete allontanarvi [da Lui] ?
  1. Allah è Colui che manda i venti: essi sollevano nuvole che spingiamo verso una contrada morta; quindi ridiamo la vita alla terra dopo che era morta. Allo stesso modo [avverrà] la Resurrezione!
  2. E chi desidera potenza...[sappia che] tutta la potenza [appartiene] ad Allah: ascende a Lui la buona parola ed Egli eleva alta l'azione devota. Coloro che invece tramano le azioni malvagie, avranno un castigo severo. La loro trama è destinata al fallimento.
  3. Allah vi ha creati dalla terra e poi da una goccia di sperma e quindi vi ha disposti a coppie . Non c'è femmina che sia gravida o partorisca a Sua insaputa. A nessuno sarà prolungata o abbreviata la vita senza che ciò non sia [scritto] in un Libro. In verità ciò è facile per Allah
  4. I due mari non sono uguali: uno di acqua fresca, dolce, da bere e l'altro di acqua salata, amara, eppure da entrambi mangiate una carne freschissima e traete gioielli di cui vi adornate. E vedrai le navi solcarli sciabordando, affinché possiate procurarvi la grazia di Allah. Sarete riconoscenti?
  5. Egli fa sì che la notte compenetri il giorno e il giorno compenetri a notte e ha sottomesso il sole e la luna. Ciascuno orbita fino ad un termine stabilito. Questi è Allah, il vostro Signore: appartiene a Lui la sovranità, mentre coloro che invocate all'infuori di Lui non posseggono neppure una pellicola di seme di dattero.
  6. Se li invocate non odono la vostra invocazione e se mai la udissero non saprebbero rispondervi. Nel Giorno della Resurrezione, rinnegheranno il vostro associare . Nessuno può informarti come Colui che è il Ben Informato.
  7. O uomini, voi siete bisognosi di Allah, mentre Allah è Colui che basta a Sé stesso, il Degno di lode.
  8. Se volesse, vi farebbe perire e susciterebbe una nuova creazione. Sura 41 ( mondo creato in 8 giorni)
  1. Di': “Vorreste forse rinnegare Colui Che in due giorni ha creato la terra [e vorreste] attribuirGli consimili? Egli è il Signore dei mondi.
  2. Ha infisso [sulla terra] le montagne, l' ha benedetta e in quattro giorni di uguale durata ha distribuito gli alimenti”; [questa è la risposta] a coloro che interrogano.
  3. Poi si rivolse al cielo che era fumo e disse a quello e alla terra: “Venite entrambi, per amore o per forza”. Risposero: “Veniamo obbedienti!”.
  4. Stabilì in due giorni i sette cieli e ad ogni cielo assegnò la sua funzione. E abbellimmo il cielo più vicino di luminarie e di una protezione. Questo è il decreto dell’Eccelso, del Sapiente!

Sura 57

  1. Il Compassionevole,
  2. ha insegnato il Corano,
  3. ha creato l'uomo
  4. e gli ha insegnato ad esprimersi*.
  5. Il sole e la luna [si muovono] secondo calcolo [preciso].
  6. E si prosternano le stelle e gli alberi .
  7. Ha elevato il cielo e ha eretto la bilancia,
All. B
In due giorni Allah crea la terra con le montagne

Allah in quattro giorni di uguale durata ha distribuito gli alimenti

Allah stabilì in due giorni i sette cieli e ad ogni cielo assegnò la sua funzione

Fase 4. Obiettivo: conoscere rappresentazioni della Creazione legata a culture diverse e popolari
Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno
Invita a leggere la fiaba intitolata “ La creazione del mondo” ( da www.unmondodifiabe.esmartkid.com) raccontata al ricercatore Vladislav Kornel e invita gli allievi a leggerla. (All. A) Pone domande stimolo del tipo: • Chi è il personaggio principale? Chi è l’antagonista? In cosa consiste il tranello? Quale mezzo serve al protagonista per adempiere il suo compito? Da che cosa viene smascherato l’antagonista? Come viene punito? Chi rappresenta secondo te il protagonista? Chi l’antagonista? Che cosa differenzia questo tipo di narrazione da quelle dei testi sacri? Divide la classe in due gruppi (A, B),assegna Legge la fiaba. Ascolta, risponde e socializza le risposte con il gruppo classe. Forma il gruppo secondo le indicazioni
ai membri del gruppo A la fotocopia di un dell’insegnante e concorda con i compagni le
mito finlandese “La Creazione del Mondo” e a strategie operative assegnando a ciascuno un
quelli del gruppo B quella del mito greco “ Il ruolo: enumerare i concetti chiave; enucleare
caos”. Invita ciascun gruppo a disegnare per le sequenze narrative, titolarle,
sequenze il mito assegnato, di riprodurlo in rappresentarle tramite disegno, colorarle,
un cartellone e di illustrarlo al gruppo classe. esporle.
classe, stabilendo all’interno del gruppo
regole di comportamento e ruoli.
Pone domande di approfondimento del tipo: Ascolta, risponde e socializza le proprie
• Quali elementi accomunano i due miti? risposte con quelle dei compagni
• Quali sono le differenze ?
• Che cosa non hanno i miti rispetto alla
fiaba?
• ………………………………………………..
Chiede di sintetizzare in un cartellone i Sintetizza i caratteri della fiaba e del mito
caratteri della fiaba ed del mito ( All. D)

Raggruppamento alunni: lavoro individuale; per gruppi; con gruppo classe. Metodo: lettura;discussione orientata;cooperative learning; rappresentazione di conoscenze per sequenze iconiche; esposizione e confronto di idee; attività di sintesi. Mezzi e strumenti: internet;fotocopie,cartellone.

All. A

La Creazione del Mondo

Questo storia degli zingari d’Ungheria venne raccontata al ricercatore Vladislav Kornel e pubblicata per la prima volta, nella sua forma originale, sul Journal of the Gypsy Lore Society di Londra, nel 1890. Nello stesso anno e in una versione quasi identica raccolta presso altri gruppi zingari dei Balcani, venne pubblicata anche da H. von Wlislocki ad Amburgo

All’inizio di ogni cosa, prima che il mondo venisse creato -e con lui gli uomini, il buio, la luce e il passare del Tempo -c’era una grande distesa d’acqua cristallina che si estendeva di sotto, di sopra e in ogni dove. Da qualche parte, dove di preciso non sappiamo, viveva il vecchio Del. Solo soletto e piuttosto annoiato. Perché il poveretto non aveva né figli, né fratelli, né nipoti, né amici. E anche perché aveva deciso di creare un Gran Mondo, ma proprio non sapeva che Gran Mondo avrebbe fatto bene a creare. Fu così che un giorno -se possiamo dire un giorno, perché i giorni non erano stati ancora creati -per l’irritazione scagliò il suo bastone nella grande distesa d’acqua cristallina. E vide che il suo bastone, nell’acqua cristallina, si allungava, si ingrossava, metteva radici, rami e foglie, e cresceva sino a diventare un grande albero. Sotto di esso, più tranquillo e beato di un passero a primavera -se possiamo dire un passero a primavera, dato che i passeri a primavera non erano ancora stati creati -stava seduto il giovane Bengh. -Buongiorno! -disse Bengh al vecchio Del, ridendo e sorridendo un po’ di sbieco, come solo lui sapeva fare. -Io so che tu non hai né amici né fratelli: ebbene, se vorrai, io sarò per te tuo amico e tuo fratello. Il vecchio Del all’inizio si rallegrò. Ma poi pensò che quel giovanotto dalla fronte spaziosa e dal sorriso accattivante si era allargato un po’ troppo. D’altronde si sa come vanno le cose con i diavoli. C’è sempre il rischio che se gli date un dito si prendano l’intera mano. E che se gli date una mano si prendano il braccio, la spalla e tutto quello che c’è attaccato di sopra e di sotto. -Tu non potrai essere mio fratello -rispose così un po’ piccato,-perché io non posso avere fratelli. In quanto all’amicizia vedremo… Ma intanto, se vorrai, potrai fami compagnia nel mio viaggio. Viaggiarono insieme per nove giorni e nove notti -se possiamo dire notti, perché le notti non erano state create, -ma ben presto il vecchio Del si accorse che il suo era un pessimo compagno di viaggio. Petulante, noioso e anche un po’ invidioso. -Sono stanco. Mi fanno male i piedi. Ho fame e ho sete. E non ne posso più di questa distesa d’acqua cristallina -brontolava infatti Bengh, un passo sì e un passo no. -Cosa non va in questa distesa d’acqua? -gli chiese il vecchio Del. -E’ troppo grande! Io l’avrei fatta più piccola… -A me sembra grande il tanto giusto, per essere una grande distesa d’acqua cristallina… -replicò pazientemente il vecchio Del. -E cosa ancora? -E’ troppo profonda! -A me sembra profonda al punto giusto… Cos’altro ancora? -E’ troppo salata! E poi tutta questa umidità finirà per farmi venire i reumatismi, ecco… Certo però, se avessi io i tuoi poteri… Cosa faresti? -gli chiese il vecchio Del. -Farei un Gran Mondo, ecco che farei! Con tanta terra asciutta e con tanta gente allegra. E anche con un giardino fiorito, una comoda casetta e un focherello caldo caldo che riscaldi le mie povere ossa! Il vecchio Del ci pensò un po’ su e concluse che dopo tutto quell’idea non era niente male. -Tuffati nelle grandi acque -disse perciò al suo giovane compagno -e portami un pugno di sabbia. Con quella sabbia costruirò un Gran Mondo. -Davvero? Ma come farai? -gli chiese Bengh. -Pronuncerò il mio nome e la sabbia diventerà Terra! Ma ora va’, e portami quello che ti ho chiesto. Bengh prese la rincorsa e si tuffò pensando che avrebbe potuto costruire lui stesso, il Gran Mondo che desiderava, se avesse preso la sabbia e poi avesse pronunciato ad alta voce il proprio nome. Ma quando arrivò lì dove le acque cristalline si facevano più profonde, e vide la sabbia, e la prese stringendola forte tra le dita, e infine pronunciò ad alta voce il proprio nome, la sabbia lo ustionò e lui la lasciò cadere. Tornando dal vecchio Del con le mani vuote, gli gridò: -Non trovo sabbia! E Del: -Va’, e portamene! Bengh si rituffò. E per nove giorni, il giovane furfante, sino al calare del sole -se possiamo dire sole, perché neanche il sole era stato creato -provò e riprovò a fare di nascosto ciò che aveva in mente. Ma ogni volta che afferrava la sabbia e pronunciava ad alta voce il proprio nome, le sue dita si ustionavano e la sabbia gli fuggiva dalle mani. Era diventata tanto calda, la sabbia, che al nono giorno Bengh era diventato tutto nero. Tornò allora dal vecchio Del, che gli disse: -Sei diventato tutto nero. Sei veramente un cattivo compagno di viaggio! Ora va’ e portami finalmente la sabbia. E bada che se pronuncerai ancora il tuo nome, sarai bruciato completamente! Bengh andò di nuovo e finalmente mise la sabbia nelle mani del vecchio Del, che ne fece una grande Terra. La tirò un po’ di qua e un po’ di là, la sollevò e la abbassò, fece montagne, pianure e valli. E mentre il vecchio Del si divertiva un mondo, a creare il suo Gran Mondo, tirando di qua e di là, sollevando e abbassando, e facendo montagne, pianure e valli -e possiamo dire montagne, pianure e valli perché finalmente erano state create, -Bengh sogghignò e disse: -Io abiterò laggiù, sotto il grande albero, e tu, caro amico, cercati un’altra casa! Nel sentire quelle parole al vecchio Del, con rispetto parlando, venne quasi un diavolo per capello. -Il mio Mondo non ha bisogno di te! -sbottò. A quelle parole dalla terra appena creata sorse un enorme toro, con enormi occhi ed enormi orecchie, enormi zampe e lunghissime corna. Scalpitò, sbuffò, infilzò Bengh e poi fuggì lontano, dove di preciso non sappiamo, portando via con sé il cattivo compagno di Del. Batté gli zoccoli talmente forte, il toro, nella sua corsa, da far tremare il Mondo, la distesa d’acqua cristallina che lo circondava e anche i rami del grande albero. Fu così che sulla terra caddero tutte le sue foglie: le quali presero nuove forme e nuova vita, e si risollevarono, con le sembianze dei primi uomini e delle prime donne. Il vecchio Del finalmente fu contento di sé. Perché era davvero un gran bel Mondo, quello che aveva creato. Con le sue montagne, le sue pianure e le sue valli, e con tanti uomini e tante donne che finalmente gli avrebbero fatto compagnia.

All. B

Gruppo A

La dea Luonnotar

(mito dalla Finlandia) Nel tempo più lontano che ci sia,quando non era apparso ancora il sole,nè la luna,nè le stelle,nè la terra,quando insomma non c'era che l'aria,immensa,infinita,e al disotto di lei non c'era che il mare,infinito anch'esso ed immenso,Luonnotar,la bella Fata della Natura,la figlia dell'aria,si stancò di tanta monotonia. Scese giù dalla sua casa tutta azzurra e incominciò a vagare sul mare,sfiorando con i piedi l'acqua chiara:giocava con la spuma e con gli spruzzi salsi,scivolava sulle creste dei marosi e intrecciava corone di alghe per la sua testa bionda. Ma poi anche di questo si stancò;si adagiò quindi sulle onde,poggiò in capo sulla spuma bianca e lasciò che i capelli si sciogliessero e galleggiassero tutt'intorno al suo viso. Un dolce sonno la prese,mentre il mare la cullava e la trasportava lievemente di qua,di là piano piano,senza svegliarla. Quand'ecco un'aquila enorme apparve nel cielo,venuta chissà da dove,da quali misteriosi confini dell'aria. Era stanca e cercava un posto dove posarsi;voleva costruire il suo nido,e innanzi a lei non vi erano che onde,onde,onde. L'aquila agitava le ali,spossata;e a quel battito di penne la dea si svegliò. Aprì i grandi occhi azzurri e vide nel pallido chiarore che inondava l'universo l'oscura forma che piegava verso di lei. Sollevò allora lentamente un ginocchio fuori delle acque e l'aquila discese a grandi ruote,squassando le pesanti ali in un ultimo sforzo,e vi si posò. A lungo la Fata e l'aquila furono sballotate dalle onde e sul ginocchio della dea l'uccello fece il suo nido e vi depose sei uova d'oro e un uovo di ferro,e le covò per un giorno,per due giorni,per tre l'aquila covò nel suo nido e le uova diventavano sempre più calde. Al quarto giorno il calore divenne così forte che la dea non potè più sopportarlo. Si mosse di colpo ed ecco che le uova rotolarono le une contro le altre e si infransero. L'aquila con un grido distese le larghe ali e s'innalzò nell'aria diafana. Ma una cosa meravigliosa accadde allora nell'infinito universo. Il guscio delle uova d'oro si ingrandì,si distese,formò la volta del cielo e la superficie ricurva della terra: i rossi tuorli formarono gli astri ,il sole,la luna,le stelle; i piccoli frammenti neri dell'uovo di ferro si convertirono in nubi e corsero rapide sui mari. E il mondo sorse così,per caso,mentre la dea risplendeva nell'immensità del creato. Per anni e anni ancora vagò .Poi anche quel mondo le sembrò piatto e uniforme ed ella si sollevò dalle acque. Toccò con le sue agili dita la terra molle e formò le insenature e le baie,calcò con i suoi piedi d'argento il suolo d'argilla e formò i monti e le valli,si adagiò al sole ad asciugare i capelli intrisi d'acqua e con le braccia distese formò le immense pianure. Bella,ridente nelle sue forme appariva ormai la Terra. Ma laddove la Dea aveva posato il suo capo,i capelli grondanti formarono più che altrove laghi e fiumi e cascate d'argento. (da Il Kalevala Giunti Marzocco)

Gruppo B

In principio era il Caos(mito dalla Grecia) In principio era il Caos, una immensa voragine nella quale si trovavano incompostamente mescolati fra loro tutti gli elementi, donde poi dovevano sorgere il mondo e svilupparsi gli uomini. Fino ad allora non v'era un dio che illuminasse il mondo con il suo raggio, nè la Luna cambiava forma, nè la dea del mare abbracciava la terra con l'umido margine delle sue acque. La terra era instabile; il mare non era corso da navi; l'aria era priva di luce; non v'era oggetto che avesse forma costante. Gli elementi freddi andavano a cozzare contro quelli caldi, gli umidi contro i secchi, i teneri contro i duri, i pesanti contro i leggeri. Occorreva l'opera di una divinità per regolare tutto ciò, ed ecco, un dio separò la terra dal cielo, l'acqua dalla terra, il cielo dall'aria. Così egli potè legare in ferma e concorde alleanza tutto quanto era stato finora separato o discorde; così il cielo assunse la sua forma convessa ponendosi al di sopra di tutto il creato, e vicino ad esso venne a collocarsi l'aria, e più giù la terra, mente l'acqua circondò il mondo, abbracciandolo con un tenace giro. Questa fu la prima opera del dio. Ma egli, non contento di quanto aveva fatto fino ad allora, separò e distinse tutte le parti del mondo. Anzitutto diede a questo una forma rotonda; poi diffuse le acque in mari, in fonti, in stagni, in laghi ed assegnò le rive ai fiumi, i quali andarono a finir nel mare. Creò i campi e le vallate, ricoprì le selve di fronde verdeggianti, innalzò le montagne. Divise il mondo in cinque zone, una mediana calda e non abitabile,due estreme coperte di alta neve, altre due intermedie piacevoli e temperate di caldo e di freddo. Su di esse stese l'aria e vi collocò le nebbie, le nubi, i tuoni,le folgori. Era appena compiuto tutto questo lavoro, quando le stelle cominciarono a brillare nel cielo, mente nelle acque guizzarono i lucidi pesci, sulla terra si sparsero animali e l'aria fu smossa dalle ali degli uccelli. Mancava però ancora un animale migliore, più bello, più forte, più intelligente degli altri, capace di dominare tutto il mondo: fu creato l'uomo ad immagine degli dei. E, mentre gli altri animali, rivolti a terra guardano sempre in basso, l'uomo ebbe il volto atto a mirare il cielo e gli astri. Così quella che fino ad allora era stata una massa rude ed informe, ora divenne l'abitazione degli uomini e la culla della loro civiltà.

All. D Fase 5 Obiettivo: Sollecitare la sensibilità di appartenenza al cosmo con un ruolo fondamentale di osservatore

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno
Invita ad organizzare in classe una sorta di studio televisivo per discutere sul problema: “ La creazione”. Afferma che due allievi assumeranno il ruolo di soggetti intervistati, uno di extraterrestre e l’altro di terrestre. Un terzo allievo assumerà quello di regista-moderatore. Gli altri ragazzi formeranno il pubblico dividendosi in due parti: una a favore dell’extraterrestre e l’altro del terrestre con possibilità di intervento nel dibattito. Al termine del talk-show invita a riflettere sulla seguente questione : “Come il nostro modo di vivere e di vedere la Predispone la classe, spostando i banchi in un lato, ponendo al centro due sedie e costruendo con le rimanenti un semicerchio destinato al pubblico. I due ospiti del talk-show assumono il loro ruolo. Il conduttore pone la prima domanda all’extraterrestre del tipo: • Secondo lei la creazione così come viene rappresentata nei testi sacri, nelle fiabe e nei miti è la stessa che viene raccontata in altri mondi? Lei per esempio, da dove viene? nel suo mondo come viene narrata la creazione? …………………………………………. Riflette, dà la propria risposta, la socializza e la confronta con quella degli altri.
realtà influenza le osservazioni scientifiche?”.

Raggruppamento alunni: lavoro con gruppo classe Metodo: talk-show; conversazione orientata. Mezzi e strumenti: microfono; stanza “televisiva”.

Fase 6 Obiettivo: Prendere coscienza di essere una parte di un Tutto

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno
Introduce il testo di Joste Gaarder “ Cosa c’è Ascolta e prende appunti.
dietro le stelle?” e ne narra brevemente la
trama. (All. A)
Divide la classe in gruppi da quattro Forma il gruppo e riceve la fotocopia del
( A,B,C,D) di base ed assegna a ciascun testo.
membro la lettura di un brano in rapporto
alla lettera assegnata. ( All. B)
Invita ciascuno a leggere il proprio testo in Legge e approfondisce il testo nel gruppo
silenzio e poi ad incontrarsi con il gruppo degli esperti.
degli esperti ( AAAA; BBBB; CCCC; DDDD)
per approfondirne la comprensione.
Chiede di tornare al gruppo di base dove Riporta le proprie conoscenze sul testo letto;
ciascuno ripete il proprio testo arricchito dalle ascolta quelle degli altri e ne prende nota,
riflessioni provocate dalle domande. chiedendo eventuali spiegazioni
Socializza la conoscenza del testo “ Cosa c’è Ripete, ascolta ed integra le proprie
dietro le stelle?” chiedendo di riferire i conoscenze.
contenuti e le riflessioni sui testi assegnati.
Invita a trasferire in un cartellone di classe le Confronta le proprie idee con quelle dei
riflessione che reputano più significative. compagni e trasferisce nel cartellone di classe

Raggruppamento alunni: lavoro individuale, per gruppi; con gruppo classe. Metodo: ascolto di narrazione; metodo Jigsaw;esposizione di conoscenze; negoziazione di idee. Mezzi e strumenti: fotocopie All. A

La vita sulla Terra non è altro che una favola nata dalla fantasia degli abitanti di Sukhati. Lì, su una pianura senza confini e senza tempo, è appoggiata la sfera del nostro universo “come un pallone in mezzo ad un campo di calcio”. Lik e Lak sono gli unici bambini destinati a rimanere, perché nel loro paese il tempo non esiste, nessuno invecchia e nessuno muore. Loro non sono mai nati e non crescono, ma sono sempre stati bambini. Affascinati dalle storie sulla Terra raccontate dal loro amico Oliver, vecchio saggio, si chiedono se questo mondo raccontato dal loro amico, esista davvero o esiste soltanto nella sua mente. A quel punto Oliver, che abita in una grande grotta chiamata Pleroma, rivela loro che il mondo esiste, ma solo nella sua testa e che volendo lui potrebbe crearlo insieme ad Olivia. Così fa, rende materiale tutto ciò che prima esisteva solo nella sua testa, crea il mondo e l’universo. Lik e Lak riescono a partire a bordo di una sfera di cristallo e atterrano in Norvegia dove scateneranno un grande scompiglio e soprattutto l’inseguimento della polizia decisa ad acciuffare i due extraterrestri. I due bambini hanno un compito dato loro da Oliver e da Olivia: “dite agli abitanti del mondo che vivono in una favola e che niente è reale come credono”. Questo dovrebbe far capire loro che occorre guardare il mondo con occhi nuovi superando insieme ai due bambini di Sukhavati il pregiudizio degli abitanti della terra verso tutto ciò che è diverso o sconosciuto, perché se si guarda al di là delle stelle si può scorgere che c’è qualcosa al di là di esse…qualcosa che rinvia alla totalità di tutto.

All. B

Cosa c’è dietro le stelle

A

Hai mai guardato le stelle?

Sei mai rimasto fuori a lungo, soltanto per contemplare le stelle? Così a lungo da sentirti girare la testa. Non perché tenevi la testa piegata all'indietro, ma perché il tuo sguardo arrivava tanto lontano. Più la notte è nera, più in là riusciamo a vedere nello spazio celeste...

Hai mai pensato a cosa c'è dietro le stelle? Altre stelle, naturalmente. Ma dietro a quelle? Cosa c'è al di là di tutto? Al di là di tutto ciò che esiste, c'è il paese di Sukhavati. Ci sono montagne altissime e valli profonde, ma Sukhavati non è un pianeta. Se tu abitassi nel paese di Sukhavati, potresti camminare per l'eternità senza mai ritrovarti al punto di partenza.

Quando stiamo fuori a guardare le stelle, in una fredda notte invernale, vediamo le pareti di quella sfera. Non potremo mai penetrare con lo sguardo nel paese di Sukhavati. Quanti anni hai?

Forse dieci, forse settanta.

Aver vissuto dieci o settant'anni non significa aver vissuto a lungo, se si pensa che l'Universo ha molti miliardi di anni. Eppure spesso si ha l'impressione di esistere da sempre!

Non riusciamo a ricordare la nostra nascita. Da quando ricordiamo qualcosa, ci siamo sempre stati...

Anche nel paese di Sukhavati abitano delle persone. Ma loro esistono da sempre, non sono nate da una madre, come noi. Non si ammalano nemmeno. E non muoiono mai. Tutto ciò che c'è nel paese di Sukhavati è sempre esistito.

Domande

Dove si trova il paese di Sukhavati? Cosa non è Sukhavati?

Cosa c’è dentro Sukhavati? Come vivono i suoi abitanti? Cosa vuol dire non ammalarsi, non morire,esistere da sempre…. Ti piacerebbe vivere in eterno? ……………………………………………………………………….

B

In quel paese sconfinato vivono solo due bambini. Si chiamano Lik e Lak, e hanno all’incirca lo stesso aspetto dei bambini che abitano nel Mondo. Lik.è una ragazzina con lunghi capelli scuri e gli occhi castani. Lak è un maschietto, ha gli occhi azzurri e i capelli un po’ più chiari. Indossano degli splendidi.vestiti verdi. Esiste una sola grande differenza tra Lik e Lak e i bambini del Mondo: Lik e Lak non hanno l'ombelico. Se si sfilassero i loro vestiti verdi, tè ne accorgeresti subito. Tutti gli esseri umani che vivono sulla Terra hanno un ombelico al centro della pancia, perché tutti, un tempo, sono stati nell'utero della loro mamma. Lik e Lak non sono mai stati neonati: sono sempre stati grandi uguali, fin dall'eternità. Sebbene non abbiano ne un padre ne una madre, vengono spesso chiamati 'gemelli'.

Di solito i gemelli giocano sopra un grande cumulo di pietre che si trova dietro il Monte Sunyata. Non sono mai costretti ad andare a letto perché è buio: nel paese di Sukhavati non scende mai l'oscurità. Lik e Lak giocano finché ne hanno voglia, e quando sono stanchi schiacciano un pisolino. Nel cumulo ci sono molti miliardi di pietre di ogni dimensione. Alcune sono piccole come piselli. altre grandi come montagne.

Con tutte quelle pietre Lik e Lak hanno costruito un grande castello, un vero castello di molti piani e molte stanze, con alte torri, vaste sale e sotterra nei profondi. Questo castello si chiama Ananda. Non è poi tanto strano che siano riusciti a costruire Ananda. se si pensa che sono molte migliala di anni che ci lavorano.

Ogni tanto. Lik e Lak giocano a nascondino nel castello di pietre. Ci possono mettere delle ore o dei giorni a trovarsi, e se anche ci vuole una settimana intera, non per questo se la prendono. Lik e Lak non contano le ore. Perché dovrebbero farlo?

Qualche volta accade che si stanchino e debbano dormire un po'. mentre uno cerca l'altra o aspetta di essere trovato. Però non c'è bisogno di fermare il gioco per mangiare. Nel paese di Sukhavati non è necessario nutrirsi, e Lik e Lak lo fanno solo quando Olivia prepara qualcosa di particolarmente buono.

Nel paese di Sukhavati il corpo non si modifica nemmeno di un millimetro. I capelli e le unghie non crescono. Lik e Lak non hanno neanche bisogno di lavarsi. Nel paese di Sukhavati è tutto pulitissimo.

Domande

Come passano il tempo Lik e Lak? Cosa hanno costruito? Come mai non si sporcano? Ti piacerebbe vivere come loro? Cosa pensi che ti potrebbe mancare? ………………………………………………………………..

C

Dopo aver giocato a nascondino o aver costruito un pezzo di Ananda, di solito i due bambini vanno a trovare Oliver. Per loro è il massimo dei divertimenti. Oliver sa creare delle cose molto insolite, e inoltre racconta le favole. Oliver racconta favole a Lik e Lak da sempre,per quanto loro possano ricordare. Ma non ripete mai la stessa storia, ne inventa sempre di nuove. Poi dice che ognuna è collegata alle altre, perché parlano tutte del Mondo. A Lik e a Lak sembra strano che nella testa di Oliver ci sia spazio per l'intera grande storia del Mondo. «Come hai fatto a inventare tutte queste storie gli chiedono. «Su, su, bambini, calma! Come sapete, Sukhavati esiste da sempre. Dunque io ho avuto tutto il tempo che volevo per mettere insieme la storia del Mondo». Oliver abita in una grande grotta ai piedi del Monte Sunyata. Si chiama Pleroma e all'esterno è dipinta con molti colori vivaci: rosso, blu, giallo e violetto. Appena si mette piede dentro Pleroma, ci si accorge che chi ci abita è un grande mago.

16

«Finché vivrò, continuerò sempre a inventare cose» dice Oliver. Come avrai capito, questo significa che continuerà per l'eternità. Oliver non si limita a creare nella sua testa la storia del Mondo che racconta a Lik e a Lak. Lungo le pareti di Pleroma ci sono delle vetrine con le ante di cristallo. Lik e Lak non si stancano mai di guardare le migliaia di figurine minuscole e di oggettini che si trovano dentro quelle vetrine: costruiti tutti da Oliver. Quando Oliver è da solo, e lo è per la maggior parte del tempo, spesso se ne sta seduto su una sedia a dondolo gialla, a fumare la pipa. Ora, non devi pensare che lo faccia per puro piacere. In realtà non è che vada pazzo per il tabacco Tutto quei fumare la pipa ha il solo scopo di creare delle forme con le nuvolette di fumo. Se tu entrassi nella grotta di Oliver mentre fuma la pipa, probabilmente penseresti che nell'aria stiano danzando persone e animali.

Nel paese di Sukhavati non esistono animali. Ma Lik e Lak hanno visto tutti gli animali della Terra nelle nuvolette di fumo. Oliver è infatti in grado dimostrare a Lik e Lak, con il fumo della pipa, tutto ciò che racconta loro del Mondo.

Devo anche dirvi che, in un angolo della stanza, c'è un grande vaso di cristallo, pieno di minuscole palline di carta di colori diversi. Non sono normali palline di carta, ma semi della creazione.

«Bambini!» dice spesso Oliver a Lik e Lak. «Andatemi a prendere qualche semino». «Urrà!» esclamano allora Lik e Lak, tutti contenti. Poi Oliver versa in un piattino un po' d'acqua che prende da un secchio sotto il banco e vi

lascia cadere dentro qualche pallina di carta. E allora succede una cosa che Lik e Lak trovano sempre divertente, anche se l'hanno vista molte volte.

Le palline assorbono l'acqua e iniziano a crescere, trasformandosi in grandi leoni ed elefanti, ragni e cespugli di mirtilli rossi, rane e tartarughe, cavalli e pecore, alberi e case, uomini e dinosauri. Il tutto non dura più di qualche minuto, poi i semi della creazione si seccano nuovamente. Allora a Oliver non resta che raccoglierli e rimetterli dentro il vaso. Qualche volta, però, i semi della creazione. che finiscono nel piattino pieno d'acqua sono così tanti che nella stanza prendono improvvisamente forma immagini di tutti i tipi, e la grotta si riempie di figure di carta. Se Oliver è un po' di cattivo umore, capita che cacci via dalla grotta Lik e Lak proprio così. In pratica i bambini sono costretti a scappare di corsa da Pleroma perché non c'è più spazio. «Eh eh!» grida Oliver. «Vi sta proprio bene!”

********************************************** Domande

Cosa sa fare Oliver? Dove abita Oliver? Chi è Oliver? Perché fuma la pipa? Cosa fa con il fumo? Che cosa vedono Lik e Lak ? Cosa c’è in un grande vaso di cristallo? Cosa fa Oliver con i semi della creazione? Ti piacerebbe avere in mano dei semi della creazione? Cosa ci creeresti? Perché? Cosa vorresti che i semi non creassero mai? Perché? …………………………………………………………………………..

D

[…] Vogliamo sapere se tutto ciò esiste per davvero” […] A quel punto Oliver spiega che il Mondo potrà diventare reale solo se lui e Olivia faranno esattamente lo stesso sogno. Se riusciranno a sognare senza svegliarsi tutte le storie che Oliver ha raccontato a Lik e Lak, il Mondo diventerà una cosa concreta. “ Ma allora dobbiamo dormire davvero a lungo” mormora Olivia “È necessario che siano mille…”

[…]«Corriamo a Pleroma!» Quando arrivano, Oliver e Olivia si stanno proprio svegliando: sono seduti ognuno su un divano e si strofinano gli occhi per spazzare via ogni traccia di quel lunghissimo sonno. È divertente vedere quanto sono disorientati dopo aver dormito mille anni. Ce l'avete fatta?» chiedono Lik e Lak in coro. “Ecco, bambini. Quello che vedete laggiù è il Mondo » Oliver indica il banco delle magie.;in quel momento Lik e Lak si accorgono che al centro del banco c'è una sfera. Si precipitano a guardare. La sfera ha le dimensioni di un pallone da calcio e sembra una grossa perla. È bianca, pur avendo la consistenza del vetro. I bambini la sfiorano delicatamente; a toccarla è tiepidina. E questo qui il Mondo?» chiede Lik meravigliata.«Com'è piccolo». Eh, eh! Non quando lo si vede da dentro, ragazza mia. Da dentro, l'Universo è infinitamente grande, ma racchiude il suo segreto».

I bambini lo guardano senza capire

Oliver spiega che all'inizio il Mondo è come una capocchia di spillo. Non appena Oliver si sono addormentati, una minuscola perla che si trovava sul banco ha iniziato a crescere.Con il trascorrere degli anni è diventata sempre più grande. E adesso, dopo mille anni. le dimensioni di un pallone da calcici

«Ma il suo peso è rimasto costane” continua Oliver. «Quando aveva le dimensioni di un pisello, era un pisello terribilmente pesante..

Lik e Lak provano cautamente a sollevare la sfera. Ma non ci riescono, non si sposta di un millimetro «E pesantissima, ve ne siete accorti, eh? Olivia. «E perché non ha ancora finito di espandersi».

È passato molto tempo da quando è accaduto tutto questo. È passato molto tempo da quando era una piccola sfera all'interno di Pleroma. Poco dopo il risveglio di Oliver e di Olivia dal sonno in cui avevano sognato la lunga storia del Mondo, un compito importante chiamò a raccolta le forze di tutti gli abitanti. Nel giro di pochi giorni la sfera era diventata un grosso pallone delle dimensioni di un piccolo corpo celeste: Pleroma non era abbastanza grande per contenerla. Il Mondo do doveva essere spostato nella pianura di Advaita. Sebbene la sfera non avesse ancora superato le dimensioni di un corpo celeste, era talmente pesante che tutti gli abitanti di Sukhavati dovettero dare un aiuto per farla rotolare. Lik e Lak non dimenticheranno mai quel giorno. Olivia preparò gelatina di sorbole per tutti, perché avessero almeno una ricompensa per lo sforzo fatto. Da allora in poi il Mondo è rimasto a lievitare nella pianura di Advaita. Lik e Lak vanno avanti a costruire il loro castello, mentre la sfera nella pianura di Advaita continua a crescere. È ormai talmente grande che la si può vedere da ogni punto di Sukhavati. Si erge dal terreno come una gigantesca cupola. Ogni volta che Lik e Lak vanno a trovare Oliver nella sua grotta, lui racconta cosa sta accadendo dentro la sfera. Quello che all'inizio non era che un puntolino minuscolo all'interno di Pleroma, ora è diventato l'Universo, con le sue lune, le stelle, le nebulose e i pianeti. Uno di quei pianeti è la Terra

[…] Hai mai guardato le stelle? Sei mai rimasto fuori a lungo, soltanto per contemplare le stelle? Così a lungo da sentirti girare la testa. Non perché tenevi la testa piegata all’indietro, ma perché il tuo sguardo arrivava tanto lontano.

Domande

Da chi è stato costruito l’Universo? Come? Qual è stato il processo di formazione? E la terra che cosa rappresenta? E l’Universo rispetto a Sukhavati? Sukhavati che cosa è? Cosa e 'è laggiù, al di là delle stelle più lontane? Cosa c'è al di là di tutto?

All. C

Fase 7 Obiettivo: Consolidare le conoscenze acquisite

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno
Invita a ripercorrere le fasi della presente Unità di lavoro Sfoglia il quaderno e ripercorre l’itinerario scolastico
Chiede di sintetizzare il percorso e di riportarlo nel cartellone di classe Sintetizza con i compagni l’itinerario e lo rappresenta nel cartellone di classe. (All. A)
Invita ad auto valutare il grado di conoscenza raggiunto, esponendo il processo di incremento cognitivo in un breve testo stimolato da alcune domande del tipo: • Il lavoro ti è sembrato interessante? Perché si / perché no • Quale fase ti è sembrata più interessante o meno interessante e perché? • Che cosa avresti voluto fare di diverso rispetto alla proposta scolastica? • Quale messaggio hai trattenuto? • Pensi che possa incidere sulla tua vita? …………………………………………………………… Analizza i testi espositivi e socializza con ciascun allievo una valutazione basata sul livello di corenza e chiarezza del testo e sulla sua correttezza formale . Prende coscienza del proprio percorso cognitivo e trascrive le sue impressioni personali seguendo la traccia dell’insegnante. Ascolta l’insegnante e prende coscienza del grado di coerenza e chiarezza del testo e della sua correttezza formale.

Raggruppamento alunni: lavoro con gruppo classe; lavoro individuale. Metodo: meta cognizione sul percorso; autovalutazione del proprio incremento cognitivo;attività di sintesi; Esercizio scritto per esposizione di esperienza cognitiva. Mezzi e strumenti: quaderno, cartellone.

Fase 8 Obiettivo: prendere coscienza della dimensione umanizzata dell’Universo attraverso un compito in situazione.

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno
Appone in un cartellone una serie di frasi, spiegandone i termini complessi ed il significato Distribuisce dei foglietti di post-it invitando a scrivere liberamente i pensieri che tali frasi suggeriscono e di metterli nel cartellone sotto la frase di riferimento. Legge le frasi e le discute con il gruppo Legge le frasi del cartellone Scrive le sue riflessioni e le attacca nel cartellone di classe. Ascolta e socializza le riflessioni proprie con quelle dei compagni.
classe. Scrive la lettera o elabora lo slogan
pubblicitario sull’indicazione dell’insegnante.
Chiede di tradurre le riflessioni sulla relazione
tra l’Io e l’ Universo
• o in una lettera da pubblicare nel
giornalino di scuola e/o quotidiano
locale
• o in uno slogan “Pubblicità-progresso”
con lo scopo di evidenziare la responsabilità di
ogni persona nella comprensione e lettura
dell’Universo con la consapevolezza che la
rappresentazione del Cosmo rispecchia la propria concezione del mondo. Ascolta, interviene nella discussione e socializza le proprie idee con quelle dei
Legge a voce alta gli elaborati e socializza con compagni.
il gruppo classe il grado di coerenza e
persuasione del messaggio.

Raggruppamento alunni: lavoro individuale; con gruppo classe. Metodo: ascolto, lettura, scrittura di brevi riflessioni; socializzazione di idee. Mezzi e strumenti: cartellone, post-it

La fisica è una forma di poesia, cioè di fantasia di una fantasia mutevole che oggi immagina un mondo fisico diverso da quello di ieri e domani ne immaginerà un altro ancora, diverso da quello di oggi.”

José Ortega y Gasset: El hombre y la gente

"Nulla al mondo è normale. Tutto ciò che esiste è un frammento del grande enigma. Anche tu lo sei: noi siamo l'enigma che nessuno risolve."

Jostein Gaarder "C'è nessuno?"

L’Universo oggi trova la sua massima espressione nell'essere umano (o in qualsiasi altra forma di vita cosciente ed intenzionale che eventualmente esista nell'universo) -Pietro Chistolini, Salvatore Puledra

"Non c'è fenomeno se non c'è osservatore"-N. Bohr,

“La realtà risulta definita proprio dalle domande che le poniamo” -J. A. Wheeler

“L’universo deve possedere quelle proprietà che permettono alla vita di svilupparsi in qualche stadio della sua storia.”-Barrow e Tipler

“Non ha senso parlare della probabilità di un evento se non in relazione all'insieme di conoscenze di cui una persona dispone".- B. De Finetti